A 61 anni il navigatore francese Francis Joyon, leggenda della vela e patito di velocità a vela, lo scorso 11 luglio ha stabilito il nuovo record di traversata atlantica in solitario con il tempo di 5 giorni 2 ore 7 minuti. Un primato inatteso e nato per caso mentre riportava il multiscafo dagli Stati Uniti alla Bretagna, senza preparazione, né cibo, né assistenza meteo.
I navigatori di razza sono così. Partono per una traversata atlantica di routine, un viaggio normale come ne hanno fatti tanti ella loro carriera e poi invece trovano condizioni meteo ottimali e non sanno resistere. Devono andare a tutta e con la scusa stampano un record di navigazione a vela che rimarrà negli annali. È successo qualche giorno a fa, l’11 luglio 2017, al francese Francis Joyon, leggenda moderna della vela e recordman di traversate oceaniche e giri del mondo.
Partito dagli Stati Uniti all’ultimo momento, senza alcuna preparazione e senza assistenza meteo, con l’idea di riportare a casa il suo maxi trimarano Idec Sport di 31 metri a La Trinité-sur-Mer, porto atlantico a Sud della Bretagna, Joyon ha avuto la fortuna di trovare una finestra meteo eccezionalmente favorevole con venti stesi sull’oceano che hanno spinto il suo multiscafo oltre ogni limite.
Vecchio skipper non si fa trovare impreparato
Da lì l’idea di sfidarlo quell’oceano e le sue oltre 2.000 miglia cercando di percorrerle il più in fretta possibile. Impresa che gli è perfettamente riuscita. A 61 anni è riuscito infatti a tagliare il traguardo sull’allineamento con Cape Lizard, punta estrema e nebbiosa della Cornovaglia, e abbassare di 49 minuti il precedente primato della tratta, che pure già gli apparteneva. Ora il nuovo primato sulla traversata atlantico in solitario Stati Uniti-Europa è di 5 giorni 2 ore 7 minuti e sarà certificato dal World Sailing Velocità Record Council (Wssrc), l’agenzia di certificazione anglosassone dei record oceanici mondiali che però ha già confermato il tempo record.
L’exploit del navigatore francese avviene sei mesi dopo aver fatto registrare il nuovo record sul giro del mondo in equipaggio e senza scalo, poco più di 40 giorni, sulla stessa barca, vecchia di 11 anni e ritenuta ormai, dagli esperti di settore superata e obsoleta.
Più forte dell’autopilota in avaria
“I miei autopiloti funzionavano male – ha raccontato Joyon subito dopo la sua mirabile impresa – ho dovuto timonare 24 ore di fila, sono distrutto dalla stanchezza. Ho lasciato New York in fretta e non ho nemmeno avuto il tempo di rifornirmi di carburante. Solo il tempo di acquistare alcune uova e banane. Cibo a bordo non ce n’era più, i ragazzi avevano mangiato tutto durante la regata precedente…”.
Il rivale Coville beffato prima di partire
Chissà alla notizia del nuovo record come è rimasto il connazionale Thomas Coville che a bordo del multiscafo Sodebo in proprio in questi giorni era in stand-by dalle banchine di New York per partire e tentare di battere il vecchio record di Joyon.
Non si sa ancora se Coville lancerà lo stesso la sfida, tentando di battere il nuovo primato. Joyon, proprio come Coville, aveva appena preso parte a The Brigde, una corsa unica in equipaggio tra quattro tra i più potenti multiscafi del mondo sul percorso atlantico da Saint-Nazaire in Francia a New York. E Joyon aveva chiuso in seconda posizione, superando lo stesso Coville. Primo fra tutti al The Bridge, François Gabart, un altro navigatore francese, vincitore di un Vendée Globe e amante dei record oceanici.