Il navigatore toscano Giancarlo Pedote ha annunciato che prenderà parte alla prossima edizione del Vendée Globe, giro del mondo in solitario e senza scalo che si disputerà nel 2020. Prima di lui solo tre italiani in questa sfida estrema considerata l'”Everest della vela”.
In un’epoca come la nostra dove il concetto di impresa sportiva è sempre più svilito da un sistema dell’informazione fagocitante, dai dettami degli sponsor e dalla profusione di tecnologia, alcune competizioni hanno la capacità di conservare intatti i loro connotati originali di esperienze estreme, avventurose, capaci di esaltare il coraggio e l’abilità dell’uomo. Sfide difficili e affascinanti che rimandano al passato e dove il solo parteciparvi ha già un valore, a prescindere dal risultato finale. Nella vela d’altura questo tipo di impresa risponde al nome di Vendée Gobe, il giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza che prende il via dal porto di Les Sables D’Olonne, a Nord Ovest della costa francese.
Velisti con gli attributi e budget stellari
A fare del Vendée Globe una regata fuori dal comune, circondata da un alone di mito e sogno segreto di qualsiasi velista, è la sua filosofia, semplice nelle regole e ambiziosa nell’obiettivo: completare la circumnavigazione del globo in solitario, senza effettuare nessuna sosta e senza possibilità per i concorrenti di ricevere assistenza esterna; insomma una maratona velica di oltre 25.000 miglia attraverso gli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico e con il passaggio dei tre capi estremi del pianeta: Buona Speranza, Leeuwin e Horn. Il Vendée Globe è una prova dura anche per i velisti più esperti. Non a caso è chiamata l’Everest della vela.
Ma con tutto il rispetto per la montagna più alta del mondo, svenduta ormai da alcuni tour operator a chiunque stacchi un assegno di 50.000 euro, il Vendée Globe è aperto solo a marinai professionisti, resistenti nel fisico e soprattutto dai nervi saldi, che anche se supportati da budget consistenti, una volta in mare il giro del mondo devono conquistarselo da soli, miglio dopo miglio.
Per Pedote il sogno di una vita che si realizza
Ecco perché fa grande piacere apprendere la notizia che un italiano, Giancarlo Pedote, parteciperà all’edizione del 2020-21. Uno che finalmente dopo tanti anni di regate prestigiosi, risultati, sacrifici, dedizione vede materializzarsi il suo grande sogno. Il main sponsor del velista toscano sarà il gruppo Prysmian, l’azienda che lo ha accompagnato in quasi tutte le sue avventure veliche. Della partita sarà anche Electriciens sans frontières, una ONG che si occupa di fornire a chi non se lo può permettere l’elettricità e l’acqua. La barca comprata dal team di Pedote per questa avventura è un IMOCA 60 con foil disegnato da Verdier VPLP nel 2015 e realizzato da Multiplast. Quindi una barca non nuova, ma con i foil. Il suo nome completo sarà Prysmian Group ITA 34.
Per l’occasione Giancarlo Pedote ha dichiarato: “La vita è una storia. Molto spesso questa storia si interseca con altre storie e la mia ha incontrato quella di Prysmian Group. Regato con Prysmian dal 2007. Questa relazione di fiducia genera in me un grande senso di fierezza nel condurre la barca di un’azienda che dal 2005 è cresciuta tantissimo e mi ha dato la possibilità di crescere. Rispetto al 2007 provo una certa serenità generata dal metodo di lavoro trovato, che mi sta ripagando degli sforzi fatti, e nello stesso tempo l’insicurezza causata dalla consapevolezza che nessun metodo di lavoro è perfetto, soddisfacente e capace di infondere un sentimento di totale serenità. Il tutto avviluppato da quella sensazione di dolcezza che si prova nel varcare una nuova porta: la sensazione di essere in prima elementare, con il grembiule, la goletta e la cartella sulle spalle”.
Fino ad ora solo tre italiani hanno preso parte al giro del mondo: Vittorio Malingri su Everlast Neil Pryde, costretto al ritiro per avaria nel 1992, Simone Bianchetti nel 2000 su Aquarelle.com, dodicesimo all’arrivo (primo italiano a completare l’impresa) e Pasquale de Gregorio sul 50 piedi Wind che, seppure ultimo della flotta, trovò ad attenderlo una folla calorosa sul traguardo.