Per affrontare una traversata atlantica come la Arc+ non serve solo avere una barca adatta e rigorosamente preparata per la navigazione. C’è anche l’elemento umano da gestire, soprattutto quando c’è un gruppo di allievi che si sta formando a essere skipper oceanici.
Come diventare skipper oceanici con Luca Sabiu. Per ogni velista il mare e l’oceano sono due dimensioni simili, ma in realtà molto distanti. Il mare, prendiamo per esempio il Mediterraneo, sicuramente è un’ottima palestra, la scuola dove si apprendono i primi rudimenti della navigazione, s’impara a stare in barca, a gestirla nelle varie condizioni di vento, ci si abitua agli spazi ristretti, si comincia a fare piccole crociere, si respira l’orizzonte, ma con la consapevolezza che la costa è lì a qualche bordo e al massimo in una manciata di ore si può raggiungere terra.
L’oceano invece per chi ama la vela è spesso considerato il punto di arrivo, perché comporta una navigazione più impegnativa sotto l’aspetto sia fisico che mentale. In oceano quando si compiono lunghe traversate si deve essere completamente autonomi dal punto di vista delle risorse, si sta a bordo per diverse settimane, si deve interpretare il meteo secondo modelli più grandi e un errore di rotta si paga più a caro prezzo. Il concetto del tempo inoltre in oceano si dilata, si deforma, acquista un altro significato.
Come trasformare un gruppo di velisti in skipper oceanici
Lo sa bene Luca Sabiu, navigatore, regatante e sail coaching, che in questo 2021 ha ideato il progetto Ocean Race ARC+ con il quale insieme a un gruppo di allievi selezionati sta partecipando a bordo del Class 40 Flow alla Arc+, il rally atlantico in flottiglia che parte dalla Canarie e arriva ai Caraibi via Capoverde. L’obiettivo di questa bella avventura è proprio quello formativo, trasformare cioè un gruppo di studenti velisti in skipper oceanici nel modo migliore: ossia attraversare veramente l’Atlantico, seguiti da una guida d’eccezione.
È solo in questo modo, infatti, che un allievo può conoscere cosa significa concretamente questa dimensione della vela, apprendere tutte le fasi della navigazione e le procedure per affrontare un viaggio così complesso e impegnativo.
Due mondi da preparare: lo skipper e gli allievi
Luca Sabiu è un vero professionista dell’oceano con all’attivo decine di migliaia di miglia, oltre che navigatore solitario nella Classe Mini. Da circa 5 anni è inoltre il cofondatore del team d’eccellenza MasterSail ed è proprio nell’ambito della formazione che gli è nata l’idea di fare la Arc+ sulle cui potenzialità formative ha le idee molto chiare. “In una traversata atlantica – spiega – i due macro mondi da preparare sono, lo skipper e la barca. Questa Arc+ però ha un terzo macro mondo da preparare che sono gli allievi e tutte le attività, i ruoli e le mansioni a bordo in cui sono coinvolti. Ho diviso tutta la preparazione per questa avventura seguendo appunto questi tre filoni. Per quanto riguarda lo skipper, per accompagnare e formare un team di allievi deve arrivare pronto, preparato, tranquillo e centrato. In questo caso infatti il suo ruolo non è solo quello di comandante della barca, ma soprattutto quello del formatore, quindi solo per fare un esempio, non basta decidere di strambare, ma occorre spiegare perché è proprio quello il momento giusto per farlo, nonché come farlo al meglio”.
Turni di guardia, ruoli e mansioni a bordo
Come diventare skipper oceanici con Luca Sabiu. Altro fattore chiave a livello umano sono i turni di guardia e le mansioni che ciascuno a bordo della barca è chiamato a svolgere in un lasso di tempo piuttosto lungo. “È molto importante per gli allievi avere compiti chiari e precisi – continua a spiegare Luca Sabiu – i turni devono avere momenti che comprendono le pulizie, il rassetto della barca e la cucina e poi anche la vera e propria navigazione: fare il punto nave, tracciare la rotta, procedere alle regolazioni, seguire l’assetto dello scafo, verificare di continuo tutte le strumentazioni di bordo, come l’AIS per evitare gli incroci, il barometro per capire in anticipo cosa succederà a livello meteo e tutto deve essere riportato rigorosamente nel giornale di bordo.
Quello che conta è anche l’approccio mentale
Come diventare skipper oceanici con Luca Sabiu. Insomma navigando in oceano, come fanno Luca Sabiu e i suoi allievi in questa Arc+ 2021 s’impara molto sulla vela ma anche su sé stessi. Non si hanno distrazioni, si è immersi nella natura, si riflette e si scopre chi e che cosa ci manca davvero, quanto siamo capaci di resistere fisicamente ed emotivamente alla lontananza e alla solitudine. Si scoprono i nostri limiti, il mal di mare, la paura, la nostalgia e si prova a superarli per amore del viaggio e di quella splendida sensazione di libertà assoluta.
Noi di MagellanoStore, che da qualche anno abbiamo il piacere e l’onore di collaborare con Luca Sabiu, seguiremo da vicino tutto il progetto Ocean Race ARC+ con news in tempo reale, approfondimenti e interviste che saranno pubblicate sulle pagine del nostro blog. Buon Atlantico a Luca a e a tutti voi!