Consigli su come gestire al meglio una barca grande

I principi di gestione delle grandi imbarcazioni sono in realtà quelli che si applicano normalmente alle barche più piccole, ma su un grande yacht tutto è amplificato, comprese le conseguenze degli errori.

Forse non avete il desiderio di possedere e gestire uno yacht di 60 piedi, ma potreste trovarvi al timone di una barca a vela da noleggio di 50 piedi, perché no, un catamarano, oppure a bordo di uno yacht più grande di quello a cui siete abituati di solito per conto di un amico o di un parente. Se vi capita di trovarvi in una di queste situazioni, scoprirete presto che le sfide sono molte in termini di gestione.

Quando si comincia a fare gli skipper a bordo di grandi yachts, all’inizio la gestione della barca può risultare scoraggiante e metterci in uno stato d’ansia. Magari si va a dormire con il pensiero di come tirare fuori dal suo ormeggio quell grosso scafo e ci si sveglia preoccupandosi della stessa cosa. Alla fine però si capisce che non vale la pena di rovinare le nostre giornate di navigazione preoccupandosi dei primi e degli ultimi 10 minuti. Basta farsi una bella lista di regole da seguire e gli ormeggi diventeranno molto meno stressanti.

Tali regole in realtà sono quelle che si applicano altrettanto bene alle piccole barche. La vera differenza è che su una barca grande si sente una responsabilità maggiore e nulla può essere lasciato al caso. Sperare per esempio che un membro dell’equipaggio salti a terra in extremis e salvi la giornata non è una scelta sicura: una volta a terra la barca sarà comunque troppo pesante da manovrare. Le grandi barche sono una questione di cervello, non di muscoli.

Ormeggiare alla grande: il segreto è pianificare

Per ormeggiare un grande yacht, la regola più importante è: scegliete saggiamente il vostro ormeggio. Non fatevi mettere sotto pressione per prendere un posto barca che non vi piace o peggio non vi convince del tutto. La maggior parte dei porti turistici vi offrirà rapidamente un’alternativa o vi aiuterà comunque a gestire al meglio la manovra. Una volta trovato l’ormeggio, pensate alla manovra in dettaglio: dove eseguire I cambi di direzione, che tipo di velocità vi serve e quando cambiare marcia. Poi informate l’equipaggio e preparate cime e parabordi.

Chi va piano va sano e va lontano

Una volta che avete messo in movimento una barca grande e pesante, l’abbrivo sarà maggiore e durerà per molto più tempo. Andate il più lentamente possibile pur mantenendo saldo il timone. Ricordate che per ogni mezzo nodo di velocità che applicate prima di ormeggiare, dovrete usare una quantità uguale di potenza per fermarvi. Se colpite qualcosa a un nodo di velocità, farete molto meno danni che colpirlo a 3 nodi. È anche più facile fare marcia indietro quando le cose vanno male se si gestisce consapevolmente la velocità della barca.

Valutate con attenzione il vento a prua

La maggior parte degli yachts ha meno possibilità di manovra a prua e i grandi volumi riservati alle cabine, ai gavoni per le vele e al vano dell’ancora sono molto esposti al vento. Al contrario la parte poppiera della barca ha un timone, un’elica e una chiglia, tutti elementi che fanno presa sull’acqua. Pertanto, non appena ci si ferma in acqua e si perde il timone, la prua viene spazzata via dal vento.

Anche il passo dell’elica è importante

Molto importante ai fini della manovra di ormeggio è valutare il passo dell’elica e altre caratteristiche di manovra di qualsiasi barca prima di entrare in spazi ristretti. Se l’incedere dell’elica è considerevole, allora bisogna tenerne conto o addirittura usarlo a proprio vantaggio. Assicuratevi per esempio di sapere dove si trova il vostro punto di rotazione, in modo da poter pianificare al meglio i cambi di direzione. Considerate che quando ci si muove all’indietro, le forze idrodinamiche sullo scafo, la chiglia e il timone cambiano e il punto di rotazione si sposta a poppa verso il pozzetto. Quando si passa a yachts più grandi, è facile dimenticare quanta barca in più ci sia davanti o dietro di voi quando girate.

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Pianificare anche gli eventuali errori di manovra

Prima di qualsiasi manovra, pensate a cosa potrebbe andare storto e a come gestire al meglio ogni situazione di emergenza. Siete in grado per esempio di fare retromarcia per uscire dai guai? C’è una via di fuga facile o potreste dovervi accostare a un’altra barca se non riuscite a entrare nel vostro ormeggio? Avete informato l’equipaggio dell’eventuale piano B? Pianificare il peggio rende molto meno probabile che accada, ma se perdete il controllo, evitate di andare in panico Andare alla deriva accostandosi dolcemente a un’altra barca e assicurarsi temporaneamente a questa a volte è molto meno rischioso che cercare di uscire dai guai solo con l’acceleratore. Infine ricordate: nessuno è perfetto. A un certo punto sbaglierete. Seguite queste regole e anche l’errore non dovrebbe essere troppo costoso.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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