Comfort di bordo: tenere a bada gli odori

Se non adeguatamente pulite e arieggiate, le imbarcazioni possono essere una fucina di cattivi odori. Spesso il problema deriva da un’installazione approssimativa o a basso costo degli impianti, così come da una scarsa manutenzione. Ecco come rendere salubre la vita a bordo.

Una barca è la nostra casa galleggiante, il luogo che ci fa stare bene e all’aria aperta, ci permette di spostarci ed esplorare la costa, è un guscio, una tana dove ci rilassiamo e vogliamo stare comodi sfruttando le vacanze e il tempo libero. Ma come tutti i posti vissuti, se non adeguatamente puliti e salubri, le imbarcazioni possono essere una fucina di cattivi odori. Non c’è niente di peggio che salire su una bella barca e storcere il naso per la puzza che ci investe non appena apriamo un gavone, scendiamo sottocoperta o entriamo in una cabina. Il salmastro, l’umidità, la formazione di muffe tipiche degli ambienti marini non aiutano. Ma i cattivi odori in una barca possono svilupparsi anche da una scarsa manutenzione di impianti e attrezzature o peggio da un’istallazione approssimativa degli stessi, così come dal nostro comportamento o quello dei nostri ospiti riguardo la gestione degli spazi, dei rifiuti, dei serbatoi o dell’entrobordo.

Per chi passa a bordo molti giorni il problema è che ci si abitua alla puzza della barca. Uno semplicemente non ci fa più caso, finché qualcuno lo fa notare garbatamente oppure quando si torna a bordo dopo essersi assentati magari per alcune ore sbarcando a terra. Vediamo allora come eliminare il problema dei cattivi odori alla radice e avere sempre una barca pulita, sana e che odora solo di mare.

Una buona installazione e materiali di qualità

Partiamo dagli impianti, in particolare il sistema idraulico e i relativi tubi. Con un’attenta pianificazione e l’uso di materiali di qualità uniti a buone pratiche di installazione, non c’è motivo per cui una barca a vela debba per forza emanare cattivi odori. Spesso, tuttavia, i problemi di sistemi e impianti derivano dal momento in cui la barca è stata assemblata o costruita, oppure ancora quando gli stessi impianti siano stati riparati in modo approssimativo. I collegamenti a bordo per il passaggio dell’acqua possono rivelarsi dannosi per la salute se vengono installati in modo errato o con materiali inadeguati. Oltre a essere atossici, sterili e insapori, tali tubazioni devono essere resistenti ai raggi UV, impenetrabili alla luce e sufficientemente resistenti alla pressione. Tra questi requisiti uno dei più importanti è proprio l’impermeabilità alla luce che rappresenta un’efficace protezione contro la formazione di batteri, microbi e alghe.

Le tubazioni destinate alla caldaia e al flusso di acqua calda devono essere molto resistenti alle temperature grazie alla presenza di rinforzi specifici in tessuto ed essere in grado di essere utilizzati con acqua fino a 120°C di temperatura. La caratteristica fondamentale dei tubi marini dedicati alle acque nere e di scarico è la loro resistenza ai cattivi odori. Il mercato nautico a questo proposito offre tubi flessibili con un apposito strato-barriera in termopolimeri integrato che svolge efficacemente questa funzione ed evita la diffusione di cattivi odori negli interni della barca.

Tubi sigillati e a prova di odore

Molti problemi di dispersione e i conseguenti odori che seguono possono essere ricondotti a cattive pratiche di installazione. Per esempio la connessione tra il tubo flessibile e il relativo adattatore deve essere pulita e le superfici prive di graffi, intaccature e altri danni che possono causare perdite. Non installare mai un tubo sopra un impianto idraulico filettato: i fili infatti formano un percorso elicoidale perfetto per il fluido da seguire. Poiché sono pochi i sigillanti flessibili progettati per resistere all’immersione negli effluvi, l’interfaccia tra il tubo flessibile e il sistema idraulico deve essere asciutta e gli eventuali collegamenti filettati devono essere rivestiti utilizzando un sigillante per filettature adeguato. Per fermare i tubi stessi andrebbero poi utilizzate delle fascette stringitubo solide e resistenti.

Inoltre a meno che non si desideri effettuare la sostituzione regolare e sistematica del tubo, è bene scegliere prodotti con la garanzia di resistenza e impermeabilità più lunga. Tra i migliori tubi in circolazione per questi impianti ci sono quelli in gomma sintetica E.P.D.M. disponibile nei colori bianco e nero: dura più a lungo e rimane perfettamente resistente agli odori. Ecco un breve test per scoprire se i tubi dei servizi igienici della barca hanno perso la loro impermeabilità e possono quindi dare luogo a cattivi odori. Immergete uno straccio pulito in acqua calda, quindi avvolgetelo attorno a un tubo per circa 3 minuti. Mettete quindi lo straccio in una borsa e lasciatelo lì per un po’. Quando aprite la borsa, se la stessa odora di effluvi, è probabile che il tubo sia permeabile.

Occhio a serbatoi di contenimento

Un altro difetto nella progettazione dell’impianto idraulico degno di nota è il serbatoio di contenimento. Idealmente i serbatoi di contenimento dovrebbero essere realizzati con materiali non metallici, come per esempio la vetroresina o il polietilene a base vinilestere o epossidica. L’alluminio e persino l’acciaio inossidabile non sono adatti al contenimento di acqua in quanto soffrono di corrosione interstiziale. Infine, i collegamenti dei tubi flessibili sui serbatoi di contenimento devono essere posizionati su una superficie orizzontale anziché su un lato o sul fondo. I collegamenti laterali e inferiori permettono infatti che una sezione del tubo sia sempre immersa negli effluvi con risultati prevedibili.

Se capita di non essere a bordo per periodi prolungati e l’acqua rimane nei tubi per giorni o settimane, è fondamentale avere cura di mantenere i serbatoi dell’acqua, ma anche i tubi e l’acqua stessa puliti e sterili con l’uso di prodotti appropriati che contengono diversi principi attivi. Tra questi ci sono l’ossigeno attivo, l’acido citrico naturale o gli ioni d’argento che oltre a dissolvere in maniera efficace i depositi di alghe, batteri e le incrostazioni di calcare nell’acqua, evitano anche i cattivi odori.

Pulire, sgombrare, areare

Per evitare il ristagno dei cattivi odori sottocoperta non rimane poi che eseguire una regolare pulizia, in particolare della sentina e della sala motore. Regolarmente andrebbero alzati tutti i paglioli, un’operazione tutt’altro che divertente che quasi sempre si tende a rimandare perché ci sono oggetti in giro, gli spazi sono angusti e via dicendo. Gli stessi legni del pagliolato possono essere vecchi e impregnati di ogni odore. Anche la cassetta degli attrezzi andrebbe tenuta in ordine e pulita, così come rassettata la cambusa buttando cose andate a male o peggio infestate dagli insetti. Le stesse cerate e gli indumenti umidi andrebbero arieggiati prima di riporli negli appositi stipetti. Oltre ai vari ambienti è bene rinfrescare anche gli armadi, i mobili e i gavoni, operazione che aiuta a eliminare l’odore di chiuso, il ristagno di umidità e il diffondersi di batteri. Le parti in legno si possono pulire con prodotti specifici tipo olii e cere di uso domestico. In generale avere grandi quantità di materiali e attrezzature stipati negli armadi e nei gavoni impedisce la circolazione di aria fresca.

Per avere interni salubri e profumati in barca è fondamentale infine assicurare una buona circolazione dell’aria per esempio lasciando regolarmente il portello del tambucio aperto, gli oblò e gli osteriggi, così come le porte delle cabine e l’accesso in sentina durante le soste lunghe per favorire il ricambio dell’aria. Le maniche a vento sono dispositivi che possono fare la differenza in fatto di aerazione.

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David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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