Chi naviga in luoghi remoti e destinazioni esotiche come i Caraibi, il Mar Rosso o la Polinesia si trova spesso a fronteggiare una navigazione in mezzo a lagune, atolli e banchi di corallo che possono mettere in difficoltà gli equipaggi meno esperti. Vediamo alcuni consigli per affrontarli in sicurezza.
La capacità di navigare tra atolli, lagune e banchi di corallo quando necessario è un’abilità essenziale per i velisti. In queste situazioni ci sono naturalmente dei seri pericoli di incagliarsi con lo scafo, ma è importante in ogni caso prendere in considerazione tutto il contesto sottomarino sottostante alla barca. Quello che infatti può essere una vera e propria meraviglia della natura in un attimo può trasformarsi in un incubo per l’equipaggio e la barca.
La luce corretta può essere una salvezza
In buone condizioni di luce, le barriere coralline si mostrano chiaramente e sono relativamente facili da evitare, mentre al crepuscolo, in presenza di ombra o in condizioni di cattiva luce i banchi di corallo sono molto difficili da distinguere. In linea di massima “più chiaro è il blu, più bassa è l’acqua”, questo dovrebbe essere il mantra dello skipper che naviga tra i coralli, mentre la presenza di una formazione di colore verde o marrone di solito significa una testa di corallo che giace appena sotto la superficie dell’acqua. In caso di cattiva luce è meglio avere il sole alto nel cielo e, se possibile sarebbe bene limitare la navigazione tra i coralli a due o tre ore da entrambi i lati del mezzogiorno locale. Meglio, inoltre, avere il sole alle spalle, soprattutto se è più basso nel cielo.
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Una buona regola: mettere una vedetta
Quando navigate tra lagune, atolli e banchi di corallo è sempre una buona regola mettere di guardia una buona vedetta, preferibilmente sull’albero. L’altezza rispetto alla superfice dell’acqua assicurerà che gli scogli possano essere facilmente visti in tempo per evitare azioni catastrofiche. La vedetta e il timoniere dovrebbero indossare occhiali da sole con lenti polarizzate che eliminano i riflessi e migliorano notevolmente la visibilità.
La comunicazione è decisiva: concordare i segnali
Quando navigate tra lagune, atolli e banchi di corallo organizzare alcuni semplici segnali a mano tra la vedetta collocata sull’albero e il timoniere che manovra in pozzetto. Mettersi ad agitare le braccia in modo sconclusionato e urlare può essere anche divertente, ma nella pratica spesso si rivela un fallimento. Spesso è sufficiente distinguere tra indicare un pericolo (magari con un solo dito) e indicare una virata richiesta (con una mano piatta). Entrambi i segnali possono essere accentuati con il movimento, ma il pericolo di confonderli non c’è.
Entrare nelle lagune: trovare un passaggio
Un ultimo consiglio per entrare nelle lagune. I passaggi attraverso le barriere coralline sono notoriamente difficili da individuare. Cercate di confermare la vostra linea di rotta con un rilevamento visivo sull’isola, poiché i dati delle carte nautiche sono spesso incerti in luoghi lontani. Vi aiuterà anche la presenza di una mareggiata in corso, così come una corrente.