Come issare lo spinnaker: tecnica, astuzie e consigli

Vela portante scenografica ed efficace, lo spinnaker può incutere un certo timore al diportista soprattutto quando si deve armare con equipaggio ridotto e vento fresco. In realtà armarla e gestirla è alla portata di tutti e una volta che la si padroneggia può regalare molte soddisfazioni.

Quando si naviga nelle andature portanti oltre il traverso l’efficienza del genoa o del fiocco è fortemente compromessa dalla presenza della randa sul cammino del vento. Il taglio di queste vele di prua infatti è studiato per creare portanza risalendo il vento o comunque per procedere al meglio fino al traverso. Nelle andature di lasco e poppa quindi diventa necessario issare lo spinnaker. Questa vela è estremamente efficace in particolare con venti leggeri, alta pressione e mare calmo, condizioni ideali in cui permette di macinare 50 o 60 miglia in poche ore. E tuttavia non a tutti piace manovrare questa vela di grande superficie che può incutere un certo timore a chi non ha dimestichezza nell’issarla e governarla, soprattutto con equipaggio ridotto.

Più in generale si pensa che questa tipologia di vela sia appannaggio esclusivo di coloro che fanno regate e di equipaggi professionisti. In realtà non è proprio così. La manovra di issata e il governo dello spinnaker con un po’ di pratica è alla portata di tutti. Basta sapere cosa fare e avere un piccolo aiuto da parte di chi sa dove mettere le mani. Con 3-4 persone sufficientemente addestrate e condizioni di vento leggero, usare lo spinnaker diventa un gioco da ragazzi e la navigazione può essere davvero uno spasso.

Precauzioni e regole generali

Innanzitutto è bene ricordare che lo spinnaker è una vela che va issata e manovrata all’esterno di qualsiasi altra vela o manovra. Poi occorre mandare in testa lo spinnaker evitando che si gonfi e porti prima di essere stato issato completamente. Un consiglio è di issarlo quando la vela è coperta dal vento grazie al genoa che sta ancora lavorando e che dovremo cazzare per ridurne l’esposizione oltre le draglie. Queste due semplici operazioni comportano già la necessità di un lavoro preparatorio per l’issata. Se per esempio si naviga al lasco con mure a dritta, l’issata avverrà dietro il genoa sul mascone di sinistra. Sarà qui che l’uomo di prua porterà la vela nel sacco e sarà qui che convergeranno drizza, scotta, e braccio dello spinnaker.

È sempre opportuno eseguire un piccolo controllo sulla corretta piegatura dello spinnaker nella sua sacca. Bisogna essere sicuri, per evitare delle pericolose “caramelle” che si sia provveduto a mettere in chiaro le balumine dello spinnaker lasciando fuori della sacca le bugne di scotta e braccio e insaccando la tela a partire dalla base verso la bugna di drizza, lasciata alla fine fuori anch’essa per essere fermata alle altre con uno stroppo.

Tangone, sacca e drizza in ordine

Sempre l’uomo di prua provvede a posizionare il tangone con la trozza alla giusta altezza sull’albero, mentre la varea sarà ancora bassa in coperta, poggiata a prua verso destra. L’amantiglio e il caricabasso del tangone, a questo punto, sono già in opera e pronti all’uso. La stessa persona che ha vincolato e posizionato il tangone, può ora disporre il circuito “esterno a tutto”. Aggancerà il moschettone del braccio sulla draglia alta a poppavia del candeliere più prossimo al mascone di sinistra e procederà filando la cima oltre lo strallo a prua, per passare nella varea del tangone e poi, sempre esterno a tutto, rientrare a centro barca sul lato destro, impegnando il bozzello che di solito costituisce l’ultimo rinvio per il braccio prima del verricello preposto al suo controllo. Tutto è più semplice per la scotta: il suo moschettone sarà fermato a pruavia della medesima draglia e del medesimo candeliere, e la cima sarà filata, esterna a tutto, fino al bozzello.

Vediamo ora come eseguire il corretto passaggio della drizza. Le drizze dello spinnaker fuoriescono sempre da un punto più alto rispetto alle drizze del genoa e sono sempre fermate a piede d’albero. La logica ci conduce all’uso di quella di sinistra. Perché sia in chiaro ed esterna a tutto, la persona incaricata, la porterà verso poppa e la passerà esterna al genoa, riportandola quindi verso prua. Il suo moschettone sarà incocciato accanto agli altri e la sua tensione sarà tale da non disturbare troppo la forma del genoa. In condizioni di vento e mare tranquille bastano quattro persone per una corretta issata dello spinnaker. Anche tre, nel caso si potesse contare su un buon pilota automatico. Due a prua e una in pozzetto per svolgere le operazioni fondamentali.

Issare, regolare, tenere la rotta

Vediamo ora come si esegue la manovra completa per issare lo spinnaker. La barca procede con andatura al lasco, c’è già il tangone strallato e il genoa è ben bordato. Il prodiere aiuta a sollevare il tangone in posizione quindi incoccia i moschettoni alle corrispondenti bugne dello spinnaker, mentre in pozzetto ci si accerta che il caricabasso sia in tensione. Qualcuno passa all’albero per drizzare la vela, quindi chi rimane accanto allo spinnaker ne agevola l’uscita dalla sacca per evitare che si rovini nel passare sopra le draglie e sotto il genoa.

Il timoniere a questo punto orza leggermente per dare più copertura alla vela che stà per essere issata e ordina il “Braccio in varea”: la persona in pozzetto cazza il braccio fino a che la bugna del punto di mura dello spinnaker non raggiunge la varea del tangone e la lascia in forza con il tangone strallato. Il prodiere di prua rapidamente issa la vela, mentre l’uomo in pozzetto altrettanto rapidamente annulla l’imbando della drizza. La tela ancora sgonfia dello spi è sottovento al genoa. L’uomo in pozzetto rapidamente strozza la drizza e passa alla scotta dello spinnaker per cazzarla e farlo gonfiare. I due di prua tornano in pozzetto ad occuparsi di rollare il genoa o di ammainarlo. Il timoniere infine poggia sulla rotta originale mentre il tangone viene quadrato fino ad essere perpendicolare al vento. Le bugne di scotta e braccio dovranno essere alla stessa altezza.

Ricordiamo che ci sono diversi sistemi per ritardare l’apertura dello spinnaker per aumentare la sicurezza della manovra. La vela può essere per esempio giuncata con fili di lana o elastici, oppure si può attrezzare la barca con una “calza” per la sua apertura e chiusura. Tuttavia se l’approccio all’issata di spinnaker è effettuato in condizioni tranquille nessuna di queste operazioni è necessaria.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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