Come cambiare vita e viaggiare in barca a vela

Viaggiare per il mondo in barca a vela è un sogno condiviso da molti ma vissuto in realtà da poche persone. Tutti gli altri restano al chiodo per via della carriera, la famiglia, gli impegni e la paura di mollare gli ormeggi. Ma per coloro che fanno il grande salto, la vita in mare può essere incredibilmente gratificante.

Certamente uno dei migliori modo di viaggiare per il mondo è a bordo di una barca a vela. Per coloro che aspirano a conoscere nuove destinazioni e sperimentare una vita diversa e avventurosa come marinai, tra le opportunità di rendere concreto questo desiderio c’è quella di diventare equipaggio volontario sugli yacht da consegnare in giro per il mondo: un modo eccitante, unico e ragionevolmente accessibile a tutti.

Le consegne di yachts rappresentano uno scenario molto variegato: si può passare dal salire a bordo di un’imbarcazione classica costruita negli Anni 60 e navigare dalle Bermuda alla Nuova Scozia nel cuore dell’inverno, oppure imbarcarsi su uno scintillante 70 piedi e farsi cullare nei tiepidi Alisei dei Caraibi, andando a spasso di isola in isola e gustandosi alcune delle belle basi veliche più suggestive del mondo. Quindi vale la pena di fare qualche ricerca prima di candidarsi per qualsiasi viaggio di questo tipo.

Passeggiare sui moli in cerca di un imbarco

Il modo migliore per ottenere un lavoro come membro di un equipaggio che deve consegnare una barca è di arrivare in un nuovo porto su una barca a vela e semplicemente camminare sulle banchine in cerca di lavoro. Paradossalmente però avete bisogno di esperienza per far parte dell’equipaggio e al tempo stesso avete bisogno dell’equipaggio per acquisire esperienza. Se siete abbastanza fortunati da vivere in una città costiera in Mediterraneo, frequentare le banchine dei marina e parlare con la gente del porto è la soluzione migliore per trovare una barca.

Se al contrario non vivete sul mare potete ricorrere a internet che è una vera miniera di offerte di imbarco di ogni tipo. Esistono infatti diversi siti web dedicati alla ricerca dell’equipaggio, in particolare per le consegne degli yachts e la maggior parte sono configurati in modo tale da essere accessibili gratuitamente. Gli skipper professionisti che si occupano di trasferimenti pubblicano spesso annunci alla ricerca di personale volontario e spesso si tratta solo di inviare il curriculum, una foto e una breve email sul motivo per cui si vuole far parte dell’equipaggio. Spesso questi skipper sono disposti a prendere anche persone inesperte come terzo o quarto membro dell’equipaggio e di solito sono molto propensi all’insegnamento dell’arte velica.

Partecipare ai rally oceanici in flottiglia

Un numero crescente di ex uomini d’affari e donne in carriera decide di comprare la barca per attraversare gli oceani e viaggiare in giro per il mondo, senza tuttavia la necessaria preparazione e l’abilità o la sicurezza di farlo da soli. Diversi marinai professionisti hanno deciso di andare incontro a questa esigenza diffusa organizzando una serie di rally in flottiglia: in pratica si compiono traversate atlantiche, navigazioni negli arcipelaghi e giri del mondo sotto la guida di skipper esperti insieme ad altre barche con armatori che hanno lo stesso sogno di navigare ma non si sentono sicuri a farlo da soli. Una volta in porto, questi apprendisti diportisti oceanici hanno il vantaggio di organizzare feste ed eventi in cui possono condividere le gioie del loro primo passaggio oceanico con gli altri.

Molte delle organizzazioni che lavorano alla logistica di queste esperienze veliche hanno siti web e registri degli equipaggi. Uno dei rally più popolari è la Arc (Atlantic Rally for Cruisers), traversata atlantica riservata a imbarcazioni da crociera ed equipaggi non professionisti. La manifestazione, ideata dal giornalista, scrittore e navigatore Jimmy Cornell, è un evento unico nel suo genere che negli ultimi anni è cresciuto fino a diventare non solo un trasferimento in flottiglia per tanti equipaggi che desiderano attraversare insieme l’oceano, ma anche una competizione velica e un’occasione per completare la propria formazione di skipper “oceanico” nei numerosi seminari che precedono la partenza.

Che dire dell’esperienza?

Molti armatori chiedono ad almeno uno, se non due marinai professionisti o molto esperti, di unirsi a loro in una traversata oceanica. Tuttavia, molti sono più che disposti a prendere anche alcuni marinai inesperti in più per condividere o intrepidi avventurieri i turni di guardia e sono spesso disposti a istruirli lungo il percorso. La chiave per trovare una barca su cui navigare è presentarsi come una persona affidabile e desiderosa di unirsi al viaggio. I motivi secondari sono spesso molto evidenti e nessun armatore è disposto a portare con sé qualcuno che cerca solo un giro gratis.

Come si lavora a bordo di una barca a vela?

Il lavoro a bordo di una barca a vela impegnata in un trasferimento oceanico è difficile, stancante e senza fine. Un passaggio anche solo di 10 giorni sembra breve, eppure quando siete impegnati in turni di guardia da 4 ore un giorno sembrano due e dovete adattarvi a uno stile di vita completamente diverso da quello a cui siete abituati a terra. Tutti condividono i compiti legati alla gestione della barca, alle manovre, ai turni al timone o in cucina per preparare la colazione e spuntini vari. Poi si deve ripulire il tutto all’arrivo quando la barca è nel caos e non avete fatto una doccia in due settimane.

La vita in mare è incredibilmente spartana e impegnativa. Il vostro mondo si restringe a quelle 3 miglia in cui potete vedere in ogni direzione prima che l’orizzonte si curvi. Incrociare una nave mercantile è spesso la cosa più eccitante che può accadere durante una giornata. L’intenso disagio di rimanere con il sale addosso per due settimane è però ricompensato dalla meraviglia della natura che vi circonda.

Tanta fatica, ma una sensazione di appagamento rara

Di notte il cielo è così buio che non riuscite a vedere la vostra mano davanti al viso, eppure le stelle riempiono il cielo notturno fino all’orizzonte, come un enorme diamante che esplode nel centro dell’universo, inviando frammenti in ogni angolo dello spazio . Vedrete più stelle cadenti in una sola notte di guardia che in’intera estate a terra perché in mare non ci sono le luci della civiltà che inquinano il cielo. Nella nostra epoca di comunicazioni istantanee e viaggi a velocità sfrenata, attraversare anche una breve distanza in una barca a vela ci ricorda che, nonostante tutti i nostri tentativi di circoscrivere il mondo con la tecnologia, il nostro pianeta rimane uno spazio enorme. Dopo due settimane di navigazione, osservare un’isola lontana crescere all’orizzonte offre una sensazione indescrivibile. La prima birra a terra ha un sapore meraviglioso e una doccia dopo settimane di bagni nell’oceano salato è una benedizione del cielo.

Se pianificate il vostro programma di viaggio con cura e avete tutto il tempo necessario a disposizione, viaggiare con il barca-stop è un modo davvero unico e gratificante per vedere il mondo. Dopo il primo viaggio, non sarete più inesperti e diventerà progressivamente più facile trovare altri imbarchi. Potrete risparmiare migliaia di biglietti aerei e ottenere un maggiore apprezzamento per le distanze che percorriamo così rapidamente attraverso il cielo. Ma soprattutto, tornerete alla natura, vivrete la vita con un senso più forte di connessione e tornerete con una valigia di storie indimenticabili. In altre parole tornerete cambiati.

Alcuni libri utili sull’argomento:

  • “Il giro del mondo in barcastop” di Alberto di Stefano;
  • “Adesso basta” di Simone Perotti;
  • “Ocean Nomad” di Suzanne Van Der Veeken.

Leggi anche:

Viaggiare a vela non è per tutti, mettetevelo in testa

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.