Chris Bertish attraverserà il Pacifico con un wing foil

Il surfista sudafricano Chris Bertish dopo avere attraversato l’Atlantico nel 2019 con uno Stand Up Paddle, tenterà di attraversare l’oceano Pacifico con un wing foil in solitario e senza assistenza. Un’impresa che sembra folle, ma che non spaventa questo atleta dalle mille risorse.

Attraversare l’oceano Pacifico in solitario a bordo di un wing foil. È questa l’impresa che Chris Bertish sta per compiere e c’è chi legittimamente lo considera un folle. La sua idea è di lasciare la costa della California da Half Moon Bay in giugno, completare la traversata del Pacifico e atterrare a Oahu, isole Hawaii, nel mese di luglio. Sulla carta ha stimato che per chiudere questo percorso gli ci vogliono circa 50 giorni, completamente senza assistenza.

Chris Bertish

Bertish, un perfetto waterman abituato all’estremo

Bertish è un campione di big surf, detentore del record mondiale di stand-up paddle, un waterman per eccellenza, un autore, un coach motivazionale, nonché un ambientalista convinto. La traversata del Pacifico che sta progettando, soprannominata TransPac Wing Project, non è in effetti il primo tentativo di Bertish di attraversare un oceano. La mattina del 9 marzo 2017 Bertish ha completato con le ultime pagaiate il suo viaggio in stand-up paddle attraverso l’Atlantico. Gli ci sono voluti 93 giorni.

Quell’impresa, iniziata in Marocco, doveva originariamente terminare in Florida, ma, come ci si può aspettare quando si attraversa l’Atlantico su un Sup, si è imbattuto nel cattivo tempo e in problemi tecnici che avrebbero costretto la maggior parte delle persone a rinunciare. Invece Bertish ha deviato verso Antigua, circa 1.500 miglia a Sud della Florida e ha comunque completato la sua missione attraverso l’Atlantico, attraversando 4.000 miglia di oceano selvaggio.

Chris Bertish

Dotazioni essenziali per la sua tavola munita di foil

Ora dopo la traversata atlantica, ha messo gli occhi sul Pacifico, ma questa volta vuole navigare con la stessa tavola chiamata ImpiFish ma trainato da un wing foil. La tavola in particolare è un progetto unico concepito espressamente per attraversare gli oceani: ha una minuscola cabina nello scafo per proteggerlo dagli elementi, una stazione di navigazione completa che include un plotter cartografico e dispositivi che mostrano la velocità, direzione, profondità, radar e radio. C’è anche una pompa di sentina, un depuratore d’acqua e tutta una serie di luci di navigazione a energia solare e batterie. È una creazione unica che poteva uscire solo dalla mente di Chris Bertish. Ora, però, la tavola sta per essere riprogettata per attraversare anche il Pacifico. Sarà equipaggiata con un foil.

Attraversare il Pacifico a bordo di un mezzo simile, in solitario e senza assistenza, per Bertish è un’equazione abbastanza semplice: secondo lui infatti più si fa affidamento su altre persone, più alte sono le possibilità di fallimento. È un esercizio di suprema fiducia in sé stessi. “Non voglio fare affidamento su qualcun altro quando ci sono così tanti altri elementi che potrebbero andare male e che sono fuori dal mio controllo”, ha spiegato. “Con tutte le esperienze che ho fatto in passato, l’unica persona che non mi ha mai deluso sono io stesso. In questo modo non c’è motivo per cui il progetto debba fallire, a meno che non mi arrenda e non ho mai rinunciato a niente in tutta la mia vita”.

Obiettivo: raccogliere fondi per l’ambiente e i bambini

Per Bertish la parte difficile non è la traversata in sé. Invece sono i mesi che la precedono. “In questo momento sto lavorando 15 ore al giorno – racconta – la parte più difficile dell’intero viaggio è ottenere i fondi per arrivare alla linea di partenza. L’avventura è la parte facile. Per me il Pacifico dovrebbe essere meno impegnativo dell’Atlantico. Conosco meglio il luogo da dove parto e quello dove arrivo. Ho già compiuto un viaggio in barca a vela attraverso quel preciso tratto”.

Come è stato con la traversata atlantica, il TransPac Wing Project mira a raccogliere fondi per una varietà di organizzazioni: piantare alberi attraverso il Thor Heyerdahl Climate Park, sponsorizzare programmi di educazione oceanica per più di 1.000 bambini in comunità svantaggiate, donare 5.000 dollari per progetti di ricerca, consapevolezza e protezione degli squali con la Save our Seas Foundation e altri 5.000 dollari per progetti di conservazione globale con Conservation International. Il Wing Project sponsorizzerà anche borse di studio per bambini svantaggiati attraverso il Corso di Scienze Marine al Two Oceans Aquarium di Città del Capo.

“Faccio cose con persone che rispecchiano le mie visioni, valori e principi fondamentali – ha detto Bertish – i miei capisaldi sono persone, pianeta, conservazione, educazione e sostenibilità. Questi sono i cinque pilastri. Ognuno dei nostri partner si allinea con uno di questi principi”.

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David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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