Basta attese per immatricolare le nostre barche

Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di recente ha aumentato l’organico dello staff di addetti alle immatricolazioni con il nuovo Registro Telematico: un intervento decisivo che dovrebbe ridurre notevolmente le lunghe attese delle immatricolazioni delle proprie barche da parte dei diportisti.

Le innovazioni dell’Amministrazione Pubblica di un Paese dovrebbero portare a una procedure burocratiche più chiare, più veloci e più semplici. Se tutto questo non avviene con la creazione di un nuovo servizio, c’è evidentemente qualcosa che non quadra. È il caso per esempio del nuovo Registro Telematico del Diportista, ossia il sistema di uffici dove possono essere effettuate le immatricolazioni delle barche e che servono per sbrigare ogni genere di pratica amministrativa da parte dei diportisti

Recentemente infatti la situazione che si era determinata, con un organico di pochissime persone addette al Registro Telematico, aveva portato al paradosso che le immatricolazioni telematiche fossero più lente di quelle manuali suscitando la protesta di tutte le figure professionali coinvolte, a partire da Confindustria Nautica che ha insistito molto affinché il Ministero adeguasse il personale.

Aumentati gli addetti al Registro Telematico

Qualche giorno fa tuttavia il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha comunicato di avere disposto l’aumento di 15 unità dell’organico assegnato all’Ucon, ovvero l’ufficio che deve provvedere alle immatricolazioni e ai cambi dei nominativi dei proprietari delle barche nuove e usate. Un intervento strategico con cui si dovrebbe potere arrivare ai famosi due giorni previsti dal progetto del Registro Telematico per avere la licenza di navigazione di un’imbarcazione nuova o l’annotazione del passaggio di proprietà per un’imbarcazione usata.

Con il Registro Telematico del Diportista, proprio come accade per le automobili, i dati delle barche possono essere finalmente custoditi e digitalizzati su un archivio telematico e non più nei registri cartacei fino ad oggi custoditi gelosamente dalle varie Capitanerie di Porto italiane. Una modifica importante che dovrebbe anche far diminuire progressivamente i controlli in mare da parte della Guardia di Finanza, che con tale strumento non dovrà più fermare una barca per conoscerne la proprietà.

Immatricolare nuove e vecchie barche

Per l’immatricolazione delle barche nuove, al momento la trafila è la seguente: i cantieri sono tenuti a comunicare a Ucina il numero di telaio dell’unità costruita e quest’ultima lo comunicherà alla Motorizzazione Civile. Nel momento in cui si andrà a immatricolare la barca presso il registro, il numero di telaio dichiarato dall’armatore dovrà coincidere con quello già presente nell’archivio. Una volta avvenuta l’immatricolazione, il numero di telaio sarà cancellato e non si potranno più iscrivere barche utilizzando tale numero.

Per quanto riguarda invece le barche già immatricolate nella vecchia maniera, l’iscrizione può avvenire a partire dallo scorso gennaio e non è gratuita. Sia in caso di iscrizione di scafo nuovo o re-iscrizione, la tariffa sarà di 35,38 euro (più 16 euro di marca da bollo).

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David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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