Barche a motore: ecco come risparmiare il carburante

Navigare a motore in modo economico ed evitare inutili sprechi di carburante si può. Bisogna conoscere le tecniche di governo “intelligente” e saper utilizzare al meglio alcuni dispositivi, come flap, intruder e trim. Anche scelta del motore e manutenzione corretta aiutano.

Con i prezzi dei carburanti, diesel e benzina, che lievitano a vista d’occhio in tutto il mondo, riuscire a risparmiare sui consumi è un problema che riguarda anche gli armatori delle barche a motore. Alcuni di loro come scelta drastica preferiscono ridurre il numero di uscite stagionali. Ci sono tuttavia alcuni accorgimenti che permettono di navigare lo stesso a motore semplicemente cercando di ridurre i consumi di carburante.

Per evitare inutili sprechi di diesel e benzina quando si naviga gli aspetti da tenere in considerazione sono innanzitutto le tecniche di conduzione della barca. Ma contano moltissimo anche lo stato di pulizia della carena, il tipo di propulsore imbarcato, il suo stato di efficienza, il dimensionamento dell’elica, nonché la distribuzione dei pesi a bordo.

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Come condurre la barca in modo “economico”

Partiamo dalle tecniche di governo della barca. Bisogna distinguere i modelli di imbarcazione dislocanti e plananti. Una carena dislocante è sicuramente più facile da governare e si adatta meglio a ogni condizione di mare. In caso di mare formato, per esempio, per limitare i consumi basta procedere a una velocità moderata che limita al minimo l’impatto con le onde e consente anche di aumentare il comfort dell’equipaggio e non stressare scafo e attrezzature. Per contro, una barca dislocante ha un peso maggiore, richiede motori di grossa cilindrata e per guadagnare anche solo pochi nodi di velocità richiede un grande consumo di combustibile. Una barca planante invece in genere è più leggera, sfrutta la ridotta superfice bagnata e ha una velocità di punta più alta e motorizzazioni più versatili.

Per risparmiare carburante bisogna navigare in modo “intelligente”. Per esempio in presenza di mare contrario e formato, è più economico seguire una rotta che consente di procedere più linearmente invece che puntare l’onda dritta per dritta. Questa rotta non è sempre la più breve, ma l’importante è mettere il mare al mascone di bolina. Oppure in un’andatura di poppa prendere il mare al giardinetto.

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L’arte di dosare il gas come i professionisti

Soprattutto è importante capire qual è la velocità di crociera più adeguata. Sicuramente mantenere una velocità costante senza accelerazioni brusche e repentine è il primo modo per ottimizzare i consumi. La tecnologia oggi ci aiuta in questo senso. Motori fuoribordo hanno sistemi intelligenti che, grazie ad appositi sensori, gestiscono automaticamente e in tempo reale la miscela di aria e benzina nel motore. In questo modo mantengono la carburazione “magra” bruciando in automatico più o meno aria a seconda delle condizioni di navigazione.

Per una conduzione intelligente ed economica delle barche a motore un altro valido aiuto ci arriva da alcuni dispositivi fondamentali: i flap, gli intruder e il trim.

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Flap, intruder e trim per risparmiare carburante

I flap sono speciali appendici idrodinamiche che generano una spinta che lavora perpendicolarmente rispetto alla superficie dell’acqua. Il corretto utilizzo dei flap consente quindi di ottenere numerosi vantaggi: maggiore comfort in navigazione, ottimizzazione dei consumi e minore stress di scafo e attrezzature. Il consiglio è di far lavorare i flap con poco angolo, quindi abbassarli leggermente quando si naviga a medie andature. In questo modo lo scafo viaggia in perfetta planata e agendo in modo controllato sul gas, si può ridurre il numero di giri risparmiando così prezioso carburante.

Per intruder si intende un sistema che si installa a poppa della barca, con un pannello e delle lame che mantengono l’assetto in automatico, grazie a un software. In questo modo si può mantenere sempre in assetto lo scafo anche quando, soprattutto sulle barche più piccole, l’equipaggio non è disposto in modo simmetrico a bordo. Oppure il carico non è stivato in modo razionale ed ergonomico. Questi dispositivi aiutano inoltre la barca ad entrare prima in planata, il che riduce di molto i consumi di carburante.

Con il trim s’intende l’angolo di inclinazione del propulsore il che condiziona l’assetto della barca in navigazione. La miglior regolazione si ha quando il timone è leggero e poco sollecitato e lo scafo naviga come fosse su un cuscino d’aria. In questa situazione oltre a migliorare il comfort di bordo, si ottimizzano moltissimo i consumi. Sono 3 le posizioni del trim: Neutral, Up e Down. Modificando l’angolo di inclinazione del motore, si cambia quindi la superficie bagnata della barca in navigazione e di conseguenza anche il relativo attrito. Trovando il giusto equilibrio tra inclinazione del motore, superficie bagnata, pesi e potenza si possono ottenere le massime prestazioni dalla barca.

Scelta e manutenzione del motore

Naturalmente anche il tipo di propulsore e il suo giusto dimensionamento rispetto alla barca è un altro fattore fondamentale per risparmiare carburante, oltre ad assicurare maggiore sicurezza in navigazione e comfort all’equipaggio. Questo perché un propulsore ben dimensionato faticherà di meno e permette velocità di crociera più confortevoli e meno stressanti. Allo stesso modo è molto importante prendersi cura del motore e fare una manutenzione adeguata, rispettando procedure di controllo, tagliandi e scadenze consigliate dal costruttore. Un motore ben tenuto è sicuramente più efficiente ed economico a livello di consumi di uno trascurato.

Fare carena aiuta a non sprecare carburante

Non da ultimo sul risparmio di carburante in navigazione influisce anche lo stato di pulizia della carena. L’operazione di trattare la carena con vernici antivegetative non è solo una questione estetica, ma soprattutto pratica. Più la carena è pulita da alghe, cirripedi e molluschi, più sarà efficiente e in grado di raggiungere la velocità ottimale con il minimo possibile dei consumi.

L’efficienza dell’opera viva, a prescindere dal progetto di carena, passa prima di tutto dalla sua manutenzione. In questo senso è anche utile scegliere l’antivegetativa giusta.

 

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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