Assicurazione: come scegliere la polizza per la barca

Il mondo delle polizze assicurative nautiche è una giungla in cui non è assolutamente facile districarsi per evitare sgradite sorprese. Ecco allora qualche suggerimento per scegliere una copertura assicurativa ad hoc per la propria barca, distinguere broker professionali da personaggi improvvisati e soprattutto cosa deve contenere una buona polizza nautica.

L’armatore di una barca, prima o poi, incappa in qualche problema assicurativo. Il mondo delle polizze, per i non addetti ai lavori, è una vera giungla in cui non è assolutamente facile sapersi districare, per evitare spiacevoli sorprese. Vediamo allora come scegliere una buona copertura assicurativa per la propria barca, come distinguere broker professionali da personaggi improvvisati e soprattutto cosa deve contenere una buona polizza nautica.

Assicurazione RC

Assicurazione RC, un obbligo per tutti

Nel mondo nautico le assicurazioni si dividono in due categorie. C’è la Responsabilità Civile verso terzi (RC), obbligatoria per tutti, proprio come avviene per le automobili. E poi le cosiddette “polizze Corpi Yacht” che offrono coperture specifiche e clausole aggiuntive su vari livelli, fino ad assicurare la barca contro danni di qualunque tipo. Per quanto riguarda l’assicurazione per Responsabilità Civile verso terzi (RC), bisogna sottolineare che il suo premio difficilmente supera i 300 euro e varia principalmente in base a due fattori: i cavalli fiscali del motore fuori e entrofuoribordo e il massimale stabilito da contratto (il minimo, secondo la legge, è di 2 milioni e mezzo di euro per danni a persone e mezzo milione per danni a cose).

Corpi Yacht

Polizze Corpi Yacht: tre tipologie, costi differenti

Per coloro che invece vogliono navigare senza pensieri oppure sono diportisti alle prime armi ci sono le polizze Corpi Yacht. Anche qui ci sono diverse opzioni, tre per l’esattezza secondo il livello di garanzia offerta. La polizza Corpi “C”, altrimenti detta “Minima”, include le clausole di base, tra cui la perdita totale dello yacht, la copertura delle spese di salvataggio, le spese di rimozione del relitto e abbandono. La polizza Corpi “B”, anche detta “Ridotta”, aggiunge alle coperture previste dalla Minima i danni parziali da incendio e furto. La “A”, conosciuta come “Massima”, comprende la “B” a cui aggiunge i danni parziali causati da qualsiasi evento.

I costi delle tre tipologie di polizze Corpi Yacht variano in base all’età e alla lunghezza della barca, alla velocità massima, al valore assicurato, alle clausole scelte e infine alla qualità della compagnia di riferimento. Altro fattore determinante in termini di costi dell’assicurazione è il valore della franchigia, ovvero quella cifra che, anche in caso di copertura danno, rimane a carico dell’assicurato. Una franchigia bassa, generalmente, fa salire il costo del premio e viceversa. Quindi, prima di stipulare una polizza caratterizzata da un premio molto basso, sarà il caso di controllare attentamente alla voce “franchigia”. Bisogna aggiungere infine che tali polizze risultano obbligatorie per legge qualora l’imbarcazione venga acquistata in leasing o con tassi agevolati.

Polizze assicurazioni nautiche

Come individuare un bravo broker

Come scegliere dunque la polizza giusta per la propria imbarcazione? La soluzione più semplice è rivolgersi direttamente alle singole compagnie assicuratrici anche se alcune rifiutano la trattativa con il diretto privato. L’alternativa è mettersi nelle mani di un broker. In questo caso bisogna fare lo slalom evitando personaggi improvvisati e optare per professionisti ben inseriti nell’ambiente nautico. Perché? Il potere contrattuale di un broker va di pari passo con il suo prestigio. La bravura di un professionista serio e autorevole si misura nella capacità di saper ritagliare una polizza su misura dell’assicurato, inserendo nel contratto determinate clausole ed eliminandone altre. Questa possibilità di personalizzare in modo dettagliato l’assicurazione è decisiva nel caso in cui si è armatori di una barca “speciale”, come per esempio i prototipi, i modelli a edizione limitata, ex barche da regata griffate, monotipi e via dicendo.

Sinistri nautici

Gestione del sinistro, spartiacque da buone e cattive compagnie

Un altro fattore da considerare nella scelta del broker è la gestione del sinistro: il buon broker segue l’intero iter fornendo una consulenza costante. Spesso infatti le denunce di sinistro compilate in proprio dall’assicurato hanno poche possibilità di veder risarcito il danno per semplici vizi di forma. La gestione del sinistro è anche la cartina tornasole per distinguere le buone compagnie assicuratrici da quelle inaffidabili. Nel caso di danni alla barca occorre, solo per fare un esempio, un ufficio sinistri tempestivo, capace di nominare un perito entro 24 ore in grado di quantificare l’entità del problema. Stessa tempistica si deve pretendere quando terminata la perizia la compagnia emette la quietanza di liquidazione del danno. Insomma entro quanto tempo si viene risarciti: sessanta giorni, sei mesi, un anno? Nei contratti assicurativi viene sempre stabilito e fa la differenza tra una e l’altra compagnia.

Assicurazione entrobordo

Le 10 clausole assicurative di una buona polizza

Ecco quali sono le dieci clausole che una buona polizza dovrebbe contenere.

1 Limiti di navigazione

Se si imposta il Mediterraneo come area di assicurazione è normale che al di là di Gibilterra non si sarà coperti. Naturalmente è possibile inserire anche altre aree di navigazione, compresi laghi e specchi d’acque dolci, ma ovviamente il premio salirà.

2 Limiti temporali

Se si utilizza la barca per pochi mesi l’anno, si può richiedere una limitazione temporale nella polizia riducendo i rischi e quindi il premio.

3 Alaggio e varo

È sempre opportuno chiedere che la propria assicurazione copra le fasi di alaggio e varo della barca. Spesso i cantieri hanno una propria polizza, ma se si aggiunge anche la propria si dorme sereni.

4 Azione di rivalsa

È molto importante anche la rinuncia all’azione di rivalsa, anche se nel solo caso di incendio. Qualora infatti la propria barca prenda fuoco in una marina o in cantiere, l’assicurazione mi rimborserà il danno rinunciando a “rifarsi” sulla suddetta marina o cantiere. Questa clausola è spesso richiesta dai cantieri, specialmente se si possiede una barca di valore.

5 Stima accettata

Un’altra clausola fondamentale spesso compresa nelle varie Corpi, è la cosiddetta stima accettata. Secondo questa clausola, la valutazione della barca indicata in polizza equivale a stima accettata dagli assicuratori e pertanto corrisponde alla cifra che sarà risarcita in caso di perdita totale. La stima avviene secondo prezzi di listino per imbarcazioni nuove o usate di pochissimi anni, mentre in caso di barche più vecchie deve essere solitamente compiuta da un perito, a carico dell’assicurato. Di anno in anno, poi, la stima va cambiata seguendo i valori di mercato. Importante: se si dimentica di aggiornarla, si continuerà a pagare lo stesso importo per il premio anche se l’imbarcazione si è svalutata.

Polizze nautiche

6 Salvataggio e rimozione

In una buona polizza non deve mai mancare la copertura della spese di salvataggio e di rimozione del relitto, nonché il rimpiazzo a nuovo. Con questa opzione, in caso di sostituzione di parti della barca o accessori danneggiati, questi saranno risarciti al prezzo d’acquisto, senza l’applicazione del degrado d’uso.

7 Apparato motore

Un’altra clausola consigliata è quella relativa ai danni all’apparato motore. Chi possiede una barca sa bene che la fonte primaria delle avarie proviene dal vano motori. Si può con un’estensione apposita coprire i danni all’entrobordo causati da difetti occulti, surriscaldamento, negligenza e occlusione delle prese a mare.

8 Regate

Se si prende parte a competizioni e regate, la copertura in fase di gara è imperativa: abbastanza costosa, ma utile a evitare decine di controversie.

9 Allagamenti

A volte, le pompe di sentina fanno i capricci: meglio essere assicurati contro alluvioni e inondazioni, in modo da risultare cautelati a priori.

10 Acque non protette

Fondamentale per le soste in rada. Se come spesso accade l’equipaggio con il tender sbarca a terra, lasciando l’imbarcazione incustodita, questa clausola mette al riparo da atti vandalici, furti, etc.

Anche se non dovrebbero mai mancare, le clausole di questo elenco rappresentano soltanto un campione rappresentativo delle tante che possono aggiungersi ad una buona copertura assicurativa. Altre piuttosto comuni e importanti riguardano gli infortuni a bordo, la tutela legale, l’assistenza 24 ore su 24, pirateria, etc. C’è solo l’imbarazzo della scelta e da mettere mano al portafogli.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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