Il celebre cantiere francese Bénéteau stà per varare in questa estate 2017 un monotipo destinato a rivoluzionare il mondo delle regate oceaniche. Si tratta del Figaro 3, un disegno firmato dalle matite prestigiose di Van Peteghem e Lauriot Prevost che per la prima volta hanno installato dei foil su una barca sportiva di serie.
Il compito di un cantiere nautico è prima di tutto proporre barche di qualità: marine, ergonomiche, confortevoli e dalle migliori prestazioni possibili, frutto di quel non facile compromesso tra innovazione, tecnica e costi di produzione. Poi un cantiere che si rispetti deve soddisfare le esigenze concrete del pubblico, intercettare tendenze di mercato, offrire ai diportisti barche a misura del loro effettivo utilizzo. Infine, e questa forse è la parte più difficile ma anche la più ripagante, un cantiere insieme allo studio di progettazione hanno la possibilità di indicare il futuro del settore, guardare al di là del tempo, suggerire quale sarà la navigazione del domani.
Rassegnatevi, nella vela del futuro ci sono i foil
E allora in questo sguardo al futuro una cosa è certa: sarà il foil a essere sempre più protagonista della vela. Talmente al centro di questa disciplina che il cantiere francese Bénéteau, leader mondiale nel mercato di barche a vela da crociera e da regata, proprio questa estate 2017 varerà il nuovo Figaro 3, terza generazione di una classe che ha fatto sognare e che ha cresciuto decine di grandi navigatori oceanici e che rappresenta il primo monotipo della storia a sfoggiare foil di serie.
Un concentrato di tecnologia e costruzione all’avanguardia, il disegno del Figaro Bénéteau 3 è stato affidato al celebre studio di progettazine Van Peteghem e Lauriot Prevost (VPLP), i papà degli Imoca di ultima generazione, vincitori con il loro scafi delle ultime due edizioni del mitico Vendée Globe, giro del mondo in solitario e senza scalo.
Appendici strane, con la punta rivolta all’ingiù. Ecco perché
A colpire di questo monotipo Figaro 3 sono innanzitutto i foil di serie. Diversamente dai foil degli Imoca 60, tuttavia, queste particolari appendici alari installate a bordo del Figaro 3 hanno un profilo riverso, ossia rivolto verso l’interno. La loro funzione è diversa: sono dei foils versatili che riducono lo scarroccio e migliorano il momento in cui la barca si raddrizza senza aumentare il dislocamento, migliorando così le prestazioni.
Questa scelta progettuale innovativa è determinata sia dall’esigenza di rendere i foil più gestibili (con tale conformazione infatti la lamina, una volta chiusa, può avvicinarsi di più allo scafo e costituire un problema minore quando la barca è in porto) e sia con un’efficacia maggiore per quanto riguarda il suo contributo al contrasto dello scarroccio. “Abbiamo studiato dei foil in grado di offrire non solo la potenza dinamica e la spinta verticale verso l’alto come succede a bordo degli Imoca – spiegano gli stessi progettisti – ma anche la minor resistenza possibile con arie leggere e una significativa riduzione dello scarroccio a velocità elevate”. Oltre alle prestazioni assicurate da queste nuove appendici alari, uno dei punti sul quale il cantiere ha maggiormente insistito del Figaro Bénéteau 3 è l’affidabilità e la sicurezza dell’imbarcazione e proprio per questo i progettisti hanno affermato che, anche in caso di rottura dei foil, lo scafo dell’imbarcazione non subirà danni strutturali.
Via i ballast, chiglia più performante e armo velico potente
Un altro grande cambiamento rispetto ai tradizionali Imoca è la scomparsa dei ballast d’acqua dal Figaro 3, grazie alla nuova carena più performante e alla chiglia più fina, profonda ed efficiente, dotata di una pinna più stretta che genererà meno resistenza.
Lo scafo è realizzato in sandwich di schiuma, fibra di vetro e resina poliestere, mentre per quanto riguarda l’armo velico come negli Imoca 60 a bordo del Figaro 3 l’albero è portato più a poppa, il che garantisce un buon equilibrio sotto vela e permette di armare vele più performanti. I solitari a bordo di questo monotipo oceanico navigheranno con una randa square-top, un genoa e un fiocco, un piccolo gennaker murato su un bompresso a prua, nonché uno spinnaker armato in testa d’albero di 105 metri quadrati per cercare velocità nelle arie leggere. Con tale configurazione i progettisti prevedono un guadagno di velocità che arriverà al 15 per cento nelle andature portanti.
Nuova divisione Racing per il nuovo monotipo
Per eseguire al meglio il progetto del Figaro 3, il cantiere francese ha creato il Bénéteau Racing Division Group e ha assegnato un sito produttivo dedicato che avrà sede a Nantes-Cheviré, nella Loira atlantica. Il primo esemplare della barca sarà varato durante l’estate 2017, cui seguirà una lunga fase di test, mentre nel corso del 2018 saranno prodotte le prime 50 barche per arrivare nel 2019 a partecipare alla storica Solitaire URGO le Figaro, regata oceanica intitolata al quotidiano francese Le Figaro e rinomata per la sua difficoltà che raggruppa l’eccellenza della vela francese in regate d’altura e che proprio nel 2019 festeggerà l’anniversario dei 50 anni.
Scheda tecnica
Lunghezza fuori tutto: 10,85 m
Lunghezza scafo: 9,75 m
Lunghezza galleggiamento: 9,00
Larghezza massima: 3,40 m
Immersione: 2,50 m
Dislocamento: 2.900 kg
Randa: 39,5 mq
Fiocco: 30,5 mq
Spinnaker: 105 mq