Arimar va all’estero: acquisita dalla greca Lalizas

Come accade nel settore della produzione di barche da diporto a vela e a motore, anche in quello di attrezzature e accessori nautici le aziende tendono a fondersi e formare alleanze finanziarie per rilanciarsi sul mercato. L’ultimo caso riguarda la Arimar acquisita dal gruppo greco Lalizas.

Oggi anche nel settore nautico la tendenza è quella che vede fondersi marchi e aziende che creano così alleanze finanziarie e di management per rilanciarsi sul mercato, essere più forti e condividere risorse. La tattica è quella di cedere le proprie quote a nuovi investitori che possono essere gruppi industriali, multinazionali, holding finanziarie o imprenditori. Basta dare un’occhiata al panorama internazionale dei cantieri di barche per esempio per rendersi conto di quanto è ormai tutto un proliferare di grandi gruppi economici: Groupe Bénéteau guidato da Jérôme de Metz di cui fanno parte Bénéteau e Jeanneau, Lagoon, Prestige, Montecarlo Yachts, Excess, Construction Navale Bordeaux (CNB), i brand statunitensi Four Winns, Glastron, Wellcraft e Scarab, e il cantiere polacco Delphia Yachts; l’Hanse Group di Gert Purkert che possiede Privilege, Moody, Dehler, Fjord, Sealine e ha un fatturato di 140,3 milioni di euro; e poi ancora il gruppo francese Dufour Yachts, il tedesco Bavaria Yachtbau, il britannico Discovery Yachts.

Insomma una volta c’erano i cantieri che erano imprese a carattere familiare, oggi rappresentano tutti per lo più quote lottizzate con i veri proprietari che spesso non appartengono nemmeno al settore nautico.

Pesce grande mangia pesce piccolo

Le opportunità di fare gruppo a livello finanziario, economico e manageriale fanno gola anche ai produttori di attrezzature e accessori nautici. Solo per fare un esempio, il colosso dell’elettronica Navico raduna i marchi B&G, Simrad, Lowrence e C-Map. L’ultimo caso di fusione, in fatto di attrezzature, riguarda anche un’azienda italiana, la Arimar, leader europeo nella produzione di zattere di salvataggio autogonfiabili, gommoni e tender. Ad acquisire lo storico marchio fondato nel 1989 a Montaletto (Cervia) è stata recentemente l’azienda di attrezzature greca Lalizas. Anche il gruppo Lalizas ha una lunga tradizione.: fondato come azienda familiare da Stavros Lalizas nel 1982, oggi rappresenta una realtà economica molto più complessa che offre sul mercato internazionale prodotti salvavita e li distribuisce in oltre 130 paesi. Annovera tra i suoi marchi Lofrans, Nuova Rade, Max Power e Ocean.

Il made in Italy nautico fa gola a tutti

Attualmente al di là dell’annuncio i contorni dell’operazione finanziaria di fusione tra Lalizas e Arimar non sono ancora noti. Quello che è certo è che un pezzo importante del made in Italy nautico finisce nelle mani di un gruppo straniero. Proprio nel 2019 Arimar (che a sua volta è un brand di Med Spa) ha compiuto 30 anni di attività come marchio di eccellenza per la sicurezza in mare, grazie alla ricerca e all’esperienza di un team qualificato e professionale. Fino a oggi con la progettazione e la produzione totalmente italiane era una delle poche aziende del paese a produrre zattere di salvataggio affidabili, di qualità e simbolo di innovazione tecnologica.

Speriamo che sotto l’effige del nuovo gruppo greco questi caratteri vengano rispettati e anzi ulteriormente rafforzati. Ne è sicuro il Ceo Stavros Lalizas che così ha commentato l’acquisizione del marchio italiano: “I partner del gruppo Lalizas possono sentirsi al sicuro, non solo attraverso l’uso dei nostri prodotti, ma sapendo che stanno lavorando con un’azienda seria su cui fare affidamento. Il nostro piano è fare acquisizioni strategiche in grado di realizzare sinergie efficaci con le nostre aziende già esistenti”.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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