Il velista sardo Andrea Mura sarà schierato al via della prossima edizione della Ostar, leggendaria transatlantica in solitario dall’Inghilterra agli Stati Uniti, a bordo di “Vento di Sardegna”. Il suo obiettivo: conquistare un’altra splendida vittoria dopo quella del 2013.
Al fascino della Ostar qualunque navigatore col pallino dell’oceano non sa resistere. Compreso Andrea Mura, che dopo avere vinto questa transatlantica in solitario dall’Inghilterra agli Stati Uniti nel 2013 tra mille difficoltà tecniche e meteorologiche e dopo avere giurato a sé stesso e al mondo di non farla mai più, c’è ricascato. Il velista cagliaritano sarà infatti schierato al via di questa prestigiosa competizione il prossimo 29 maggio da Plymouth, in Inghilterra.
Durante la conferenza stampa svoltasi il 15 marzo marzo scorso Mura ha cercato di spiegare cosa gli ha fatto cambiare idea: “È una corsa durissima e mi ero ripromesso di non partecipare più. Invece arrivano tanti stimoli, anche tecnici: dalle vele realizzate nella mia veleria di Cagliari al riscaldatore per affrontare la zona dei ghiacci. Ma soprattutto c’è sempre la voglia di rimettersi in gioco. E il desiderio di portare in giro per il mondo la bandiera dei Quattro Mori”.

Essere al via della transatlantica è già un vittoria
Schierarsi alla partenza di questa transoceanica non è da tutti, perché serve un discreto budget oltre alle abilità tecniche e soprattutto una barca competitiva: “Per la prima volta ho solo sponsor tecnici – ha spiegato lo skipper sardo – mentre per le altre spese si tratta di un progetto autofinanziato”. Per sostenere la propria campagna velica a bordo di Vento di Sardegna Gaetano Mura ha scelto anche quattro testimonial dell’eccellenza sarda: Max Caria, scalatore arrivato sino all’Everest, Chiara Obino, record mondiale di apnea, Roberto Zanda, extreme runner nei deserti di mezzo mondo e Mauro Frongia, primario di Urologia al Brotzu, specializzato in trapianti robotici, eccellenza internazionale della medicina sarda.
Una regata leggendaria: 2.800 miglia di sofferenze
Ricordiamo che la Ostar è una delle più antiche e leggendarie regate atlantiche in solitario. La prima edizione fu disputata nel 1960 e vide come vincitore, dopo 40 giorni, il grande navigatore britannico Francis Chichester, uno dei pionieri della vela moderna. Il percorso della competizione, nata da un’idea del colonnello inglese H. G. Hasler detto “Blondie”, è sempre lo stesso: circa 2.800 miglia attraverso l’Atlantico da Plymouth fino a Newport, su una rotta al di sopra dell’Equatore resa impegnativa dai venti contrari, i banchi di nebbia e le depressioni improvvise. La gara viene disputata ogni quattro anni.