A 27 anni Ambrogio Beccaria è uno dei talenti italiani nella vela d’altura. Ha cominciato a navigare presto, finché il sogno dell’Atlantico non si è impossessato di lui. Recuperato un vecchio Mini 650, ha dimostrato tutto il suo talento prima in Mediterraneo e poi in oceano dove ha cominciato a dare mazzate ai cugini transalpini che, come si sa, in fatto di vela “dura e pura”, sono alquanto suscettibili. Per Ambrogio la linea d’ombra sarà la Mini Transat del 2019.
Ambrogio Beccaria è salito sull’onda della vela d’altura internazionale e continua la sua planata euforica e vincente. Lo scorso 28 giugno il velista milanese si è portato a casa un’altra vittoria prestigiosa. In coppia con il francese Tanguy Le Torques ha infatti tagliato per primo il traguardo di Douarnenez (Francia) aggiudicandosi il Mini Fastnet. Il ventesettenne fuoriclasse italiano dei Mini 650 al timone del suo nuovo Pogo 3 Wanted Sponsor ha percorso le 600 miglia della regata quasi sempre in testa, battendo sul fil di lana i due equipaggi francesi composti da Amélie Grassi e Davy Beaudart e da Clarisse Cremer e Erwan Le Draoullec, arrivati rispettivamente al secondo e terzo posto a pochi minuti di distanza dalla barca italiana.
Con questo ennesimo successo “Bogi”, come lo chiamano gli amici, fa il tris in acque francesi in questo 2018, dopo aver conquistato il 26 maggio la Min en Mai e il 16 giugno il Trofeo Marie-Agnès Péron (primo italiano ad aggiudicarselo).
Da un Mini 650 sfasciato al titolo italiano
Insomma Ambrogio Beccaria sta vivendo davvero un bel momento e continua a raccogliere i frutti del suo impegno. Qualche anno fa infatti Ambrogio aveva il sogno di fare regate in Atlantico a tutti i costi. Così è andato a recuperarsi un Mini 6,50 quasi sfasciato in Portogallo e lo ha rimesso a posto con le sue mani in sei mesi di lavoro. Con quella barca recuperata è riuscito, appena un anno dopo nel 2015, a vincere il titolo italiano Mini di Serie. Da lì in poi non si è più fermato continuando a macinare miglia, molte delle quali in solitario e salire sul primo gradino del podio di regate importanti: la 222 Mini Solo e l’Arcipelago 650 nel 2016 e la prestigiosa transatlantica Horta – Les Sables d’Olonne nel 2017.
I primi corsi di vela in Sardegna poi le regate e le vittorie
Una bella parabola per questo ragazzo che naviga da quando aveva 14 anni e frequentava i corsi di vela del Velamare Club, in Sardegna, imparando a navigare tra gli scogli e gli isolotti dell’Arcipelago della Maddalena e la zona ventosa delle Bocche di Bonifacio. A 18 anni ha poi iniziato a regatare sui Laser 4000 aggiudicandosi nel 2014 un Campionato Italiano. Quindi partecipa alle competizioni d’altura più importanti del Mediterraneo, Giraglia, Middle Sea Race, 151 Miglia, Tre Golfi di Napoli.
Per vincere in oceano bisogna passare sui maestri francesi
Dopo aver recuperato nel 2013 il Pogo 2 di Ian Lipinski che era naufragato lungo le coste del Portogallo per i due anni consecutivi Ambrogio è diventato Campione Italiano Mini 6,50 Classe Serie. Quando ha capito che la navigazione oceanica era nelle sue corde ha deciso di andare in Francia, la patria di questa disciplina, a confrontarsi con i cugini transalpini, dove il livello degli skipper è molto alto e il numero di barche partecipanti alle regate è molto più alto. Qui contro ogni pronostico e con una barca vecchia almeno di 15 anni rispetto ai suoi avversari ha dimostrato tutto il suo talento.
La famosa testata nautica francese Course au Large lo ha definito “l’outsider che potrà entrare nella top 10 con una barca di vecchia generazione”. È stato così, ma poi Ambrogio è riuscito a prendere finalmente un Pogo 3, una barca nuova e veloce e con quella sta dando mazzate a tutti.
Ora il suo prossimo obiettivo è prendere parte alla Mini Transat 2019, la regata in solitario più lunga a bordo dei Mini 650. Ci riuscirà, ne siamo sicuri, e potrebbe pure vincerla, così i francesi s’incazzeranno, per dirla alla Paolo Conte. Info: www.ambrogiobeccaria.com.
… Felicissimo. Ambrogio se lo merita. Bravo.