Lo scorso 31 dicembre è scomparso Domenico “Meco” Lillia, proprietario dello storico cantiere Lillia sul lago di Garda, rinomato in tutto il mondo per le sue geniali barche Star.
La vela italiana perde una figura importante. All’alba di venerdì 31 dicembre è venuto a mancare Domenico “Meco” Lillia, proprietario del cantiere Lillia sul lago di Garda. Aveva 80 anni e da tempo combatteva contro una brutta malattia. Una sorte infausta, la sua, che lo accomuna al fratello Gianni, fondatore nel 1957 del cantiere nautico da cui sono uscite alcune delle più brillanti Star del mondo.
Quella dei fratelli Lillia è sempre un’attività nautica portata avanti con passione e grandi intuizioni. Cominciò Gianni i primi passi acquistando dalla Fiv una deriva Star dalla quale ricavò uno stampo per avviare la produzione di serie. Poi nel 1981, alla sua morte, il testimone passò a Meco, fino ad allora impegnato in tutt’altra attività (gestiva una salumeria). Con geniale spirito imprenditoriale lo stesso Meco si dedicò anima e corpo al cantiere facendo diventare in pochi anni la sua Star la vera regina di questa classe olimpica.
Da lì in poi però le barche Lillia iniziarono a accumulare successi internazionali sui campi da regata. Nella classe Star il marchio “Lillia” ha vinto di tutto: Olimpiadi, titoli mondiali, europei e tricolori, con i più grandi velisti internazionali. A suggellare questo grande successo ci fu poi l’impresa del fuoriclasse brasiliano Torben Grael che a bordo di una “Lillia” nel 2004 conquistò addirittura un oro olimpico alle Olimpiadi di Atene.
Un cantiere artigianale famoso nel mondo
La peculiarità del cantiere di Meco Lillia è l’avere mantenuto il carattere artigianale. Ogni scafo è sempre stato realizzato con cura dalla mano e l’ingegno umano, senza mai lasciarsi prendere dal facile guadagno della produzione in serie. In trent’anni di attività sono più di 500 le Star uscite da questo piccolo cantiere sul lago di Como. Nel frattempo Lillia ha anche diversificato la produzione realizzando Dinghy 12 piedi, Snipe, Fun e Optimist, sempre alla ricerca della barca migliore.
Proprio dalla mente di Meco sono uscite poi alcune geniali soluzioni. Come per esempio l’albero maestro poggiato in coperta, in grado, come lui stesso spiegava, di garantire maggior rigidità e un miglior controllo del piano velico, che si traduce in potenza in fase di regata, soprattutto con vento forte. Con Gianni e Domenico se ne va una generazione di maestri italiani della vela, conosciuti ovunque dagli appassionati della disciplina, dai regatanti e dagli operatori del settore. Non solo imprenditori determinati e capaci, ma anche persone affabili e amanti della compagnia. Due stelle che ora brillano in cielo come per anni hanno fatto sulla terraferma e soprattutto in acqua.