Acqua dolce, tre trucchi per risparmiarla

Andare per mare è una scuola naturale che insegna come gestire le risorse. Una di queste a bordo è l’acqua dolce che nonostante le scorte è sempre bene dosare con attenzione in cucina, per lavarsi e sciacquare le attrezzature.

L’acqua dolce su una barca a vela è sempre poca e preziosa. Soprattutto per chi naviga nei mari tropicali oppure in zone desertiche, come per esempio lungo le coste del Mar Rosso, l’economia d’acqua dolce a bordo è più fondamentale che mai. Per risparmiarla si impara a ricorrere proprio all’acqua di mare tutte le volte che si può, soprattutto in cucina: si adopera acqua salata per lavare i piatti, per bollire le uova, mentre per cucinare la pasta o il riso si usa un terzo d’acqua di mare e due terzi di acqua dolce. Oppure si cucina con la pentola a pressione, cosa che richiede molta meno acqua.

Anche per lavarsi c’è l’acqua del mare. Esistono dei saponi appositi che funzionano altrettanto bene con l’acqua dolce che con quella di mare, ma quando il mare è a 28 gradi, anche il normale shampoo va bene.

Bucato a bordo

Fare il bucato low cost

Anche fare il bucato può essere un’occasione per risparmiare acqua dolce, vista la capienza limitata dei serbatoi di bordo. Certo, anche in una barca si può avere una lavatrice, magari una di quelle piccole, da campeggio con gli inevitabili consumi. Meglio allora fare il bucato a mano:  si prende una cesta di panni di piccola taglia, s’insaponano singolarmente i capi con il sapone di marsiglia nel lavandino e li si mette in una vaschetta riempita con circa 10 cm di acqua fredda. Quando si finisce con l’insaponatura  e tutto si trova nella vasca, si agitano i panni brevemente e li si lasciano ammollo per 10-15 minuti. Quindi si sciacqua nella vasca ogni capo, si strizza e lo si mette a scolare. Si riempie di nuovo la vaschetta e li si sciacquano ancora prima di stenderli ad asciugare.

Bottiglie d'acqua a bordo

Il fabbisogno giornaliero? 3,5 litri a persona

Quanta acqua serve per un mese passato a bordo? Il consumo di acqua da bere in posti caldi può essere calcolato intorno a un litro e mezzo al giorno per persona. Per cucinare, facendo  tutte le economie del caso, serve un altro litro e mezzo a testa e per i più delicati che non possono fare a meno la sera di sciacquarsi dal sale ancora un altro mezzo litro a testa. Totale 3 litri e mezzo al giorno per persona. Per 30 giorni e due persone fanno 210 litri. Con i 250 litri del serbatoio di un cabinato a vela di medie dimensioni e con altri 100 litri tra bottiglie di acqua minerale e taniche di emergenza si può stare tranquilli.

A meno di non disporre a bordo di un desalinizzatore che consente di fare docce a volontà, cucinare e sciacquare le attrezzature anche tutti i giorni con abbondante acqua dolce.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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