Abbigliamento tecnico da barca: largo alle fibre sintetiche

Le fibre sintetiche, sviluppate grazie all’industria petrolchimica, hanno rivoluzionato il modo di vestire in barca. La maggior parte di questi materiali sono registrati con marchi diversi che è bene conoscere e valutarne le caratteristiche specifiche prima di acquistare un capo tecnico. Ecco quali sono le più diffuse per l’abbigliamento da barca.

Può sembrare paradossale, eppure l’uomo, nonostante l’esperienza di navigazione accumulata nei secoli, ha scoperto solo duecento anni fa una serie di indumenti pratici per proteggersi in mare dalla fastidiosa insidia dell’acqua. Fino ad allora i navigatori hanno utilizzato le poche risorse disponibili per l’abbigliamento da barca: pelli di animali, grasso, stoffe spalmate di pece, teli di lino impregnate di olio, indumenti di cotone trattati con la paraffina. Soluzioni improvvisate e del tutto inefficaci contro l’umidità, il freddo, il vento e il salino.

Solo tra il 1930 e il 1970, grazie all’industria petrolchimica, nascono finalmente alcuni composti sintetici che consentono di vestirsi in modo adeguato alle condizioni meteorologiche e alla vita in mare. Queste fibre sintetiche hanno rivoluzionato il modo di vestire in barca permettendo di confezionare abiti tecnici confortevoli, isolanti ma traspiranti, leggeri ed ergonomici. Ma quali sono esattamente questi materiali sintetici? Molte di queste fibre e materiali di simili caratteristiche sono registrate con marchi diversi. Sarebbe bene allora conoscerli per nome valutandone con cura le caratteristiche prima di procedere all’acquisto di un capo di abbigliamento. Ecco quali sono le fibre sintetiche più diffuse dei capi di abbigliamento da barca:

Abbigliamento tecnico barca

Materiali impermeabili, ma traspiranti

Brh – È una microfibra di poliammide, molto confortevole. Una leggera resinatura sul rovescio ne assicura l’impermeabilità senza impedire la traspirazione. È impiegata per costruire capi impermeabili per un utilizzo non esasperatamente tecnico.

K-way – È il tessuto impermeabile e traspirante usato dalla celebre casa francese, trattato con una doppia spalmatura acrilica e siliconica, idrorepellente all’esterno.

Cordura – Tessuto in fibra sintetica (nylon) leggero, confortevole e traspirante, dotato di elevata resistenza all’abrasione e alla trazione. Non è impermeabile, ma se bagnato ritorna asciutto dopo breve tempo. La Cordura è utilizzata per le parti di equipaggiamento particolarmente soggette a stress meccanici dove sia necessario un materiale dalle elevate caratteristiche di resistenza (ginocchiere, sedute e gomiti).

Helsapor – Membrana microporosa utilizzata tra tessuto interno e fodera per giacche e pantaloni tecnici. L’Helsapor è impermeabile e antivento poiché i micropori impediscono il passaggio delle gocce d’acqua. Lasciano invece passare all’esterno le molecole di vapore acqueo prodotto da sudorazione. L’Helsapor è traspirante e le cuciture della membrana sono sempre termonastrate.

Membrana traspirante

I prodigi della membrana: mai più effetto condensa

Lycra – Tessuto sintetico composto da una speciale fibra Elastam che fornisce ai capi di abbigliamento eccezionali proprietà di allungamento ed elasticità, con il recupero della forma del capo al termine della sollecitazione. Utilizzata soprattutto per abbigliamento intimo, calze, pantaloni e t-shirt.

Gore-Tex – La membrana di Gore-Tex, materiale creato nel 1969, è inattaccabile dagli acidi e dagli agenti chimici, inalterabile alle forti escursioni termiche e resistente alla trazione. La particolare struttura della membrana composta da micropori 20.000 volte più piccoli di una goccia d’acqua, assicura una perfetta impermeabilità. Allo stesso tempo la sua struttura reticolare, 700 volte più grande delle molecole di vapore acqueo, garantisce la traspirazione. Poiché il Gore-Tex è una membrana delicata, viene inserita nelle giacche e salopette delle cerate tra la struttura esposta agli elementi e la fodera interna. È importante che i tessuti d’accoppiamento siano idonei per non compromettere la traspirabilità. Anche la termosaldatura delle cuciture è di grande rilievo. Il Gore-Tex può essere lavato in lavatrice con un programma leggero a 30-40 gradi, usando un detersivo delicato, senza aggiunta di additivi, in base alle indicazioni dell’etichetta. Macchie difficili possono venire pretrattate con un solvente in pasta. È necessario risciacquare abbondantemente più volte. Soprattutto per sciogliere i cristalli di sale che hanno la spiacevole proprietà di assorbire acqua e inumidire il Gore-Tex  senza comunque danno per l’impermeabilità. Tra le altre membrane con caratteristiche molto simili al Gore-Tex abbiamo il Triple Point Ceramic, il Sympatex, il Pneumatic, il Toray, il ClimaDry e il Bretex.

Fibre sintetiche

Nylon, Poliuretano e Pvc: i pionieri dei capi impermeabili

Nylon – La prima fibra sintetica in nylon è stata realizzata negli Usa dalla Du Pont  e messa sul mercato nel 1938. Pur chiamato con nomi diversi, secondo la casa produttrice, ha le seguenti caratteristiche: un peso specifico molto basso, un’eccellente tenacità e un buon allungamento, un’ottima ripresa elastica e resistenza a flessioni ripetute e all’usura; ha inoltre stabilità dimensionale al lavaggio anche a 100 gradi e una notevole resistenza alle muffe, ai batteri e agli insetti. Da sottolineare la sua ripresa all’umidità del 4 per cento, la più alta fra le fibre sintetiche. Non è tossico e non produce allergie, ma di contro fonde a contatto con la brace di sigaretta, attira il pulviscolo e si carica elettrostaticamente, inoltre ha una ridotta resistenza alla luce e alle intemperie. Trova impiego nella produzione di maglieria intima, pantaloni e ogni altro tipo di tessuto elastico.

PU Poliuretano – Spalmatura sintetica applicata su tessuti di nylon per renderli impermeabili. Utilizzato per k-way e poncho.

Pvc Cloruro di polivinile – Tipo di spalmatura sintetica applicata su tessuti di nylon e cotone per renderli impermeabili. È più resistente del PU. Utilizzato per le comuni e intramontabili cerate gialle vendute in tutti i negozi, anche non specializzati, a poco prezzo.

Polartec – È una microfibra elastica di poliestere al 100 per cento, da indossare sulla pelle. Assorbe rapidamente l’umidità del corpo mantenendolo asciutto anche durante i momenti di attività intensa. Un trattamento antibatterico e antimacchia ne permette un prolungato e comodo utilizzo. Non assorbe gli odori. Il tessuto è altamente idrorepellente e antigoccia. Il pile asciuga rapidamente e non si impregna. Il finissaggio antipiling rallenta inoltre l’usura del tessuto.

Poliestere – Assorbe meno dell’1 per cento del suo peso in acqua, in quanto idrofobico è sempre asciutto, ma deve essere lavorato successivamente per garantire la migliore traspirazione al vapor d’acqua.

Polipropilene – In ambienti molto umidi assorbe solo lo 0,05 per cento del suo peso in acqua. Per la particolarità del materiale il vapore scorre lungo le fibre dalle zone più umide a quelle più asciutte, sottraendo acqua ma non calore alla cute. Utilizzato per: calze, maglieria intima.

Cerata

Dal Sealcoat al Teflon: i migliori trattamenti impermeabili

SealCoat – Spalmatura che rende i tessuti completamente impermeabili. Naturalmente la traspirazione è quasi inesistente ed è per questo che il processo è applicato quasi esclusivamente a stagnatura di tenute esposte direttamente all’acqua.

Polietilene – Tessuto di nylon spalmato su entrambi i lati con plastica.

Technora – Tessuto con alta resistenza all’attrito e allo strappo; stabilità di tenuta e massima leggerezza. Inoltre l’unione con poliestere mantiene le prestazioni aumentando l’elasticità.

Teflon – Trattamento effettuato sulla superficie esterna di tessuti che risulta in una rete di microcatene erette, che mantengono le gocce d’acqua distaccate dal tessuto. Ha proprietà antimacchia. Dopo 2-3 lavaggi, il trattamento perde efficacia e deve essere riattivato stirando.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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