Navigare e gestire le numerose manovre di un cabinato a vela può essere molto stancante, soprattutto se a bordo c’è un equipaggio ridotto. Ci sono però una serie di interventi che si possono mettere in atto per renderci la vita a bordo più semplice e confortevole.
Ci sono alcuni aspetti su cui un armatore di uno yacht può lavorare per rendersi la vita un po’ più semplice a bordo. Probabilmente vi è già capitato mentre navigavate di pensare: “Ci deve essere un modo più semplice per farlo”. Aggiungere la forza magica dei verricelli elettrici, degli avvolgifiocco o degli avvolgitori della randa, installare un propulsore in più per facilitare l’ormeggio o ancora semplificare la disposizione delle manovre in coperta per ridurre l’attrito, sono alcuni degli interventi a cui si può ricorrere per ridurre lo stress quando si naviga.
Certo è un problema poco sentito dai possessori di piccoli cabinati, ma non è detto. A volte una barca di 25 piedi può essere molto più difficile da governare rispetto, per esempio, a una di 35 piedi a causa della ridotta stabilità e della mancanza di spazio a bordo. In realtà ci sono una miriade di modi per ridurre lo sforzo richiesto quando si manovra a vela, ridurre o aumentare la velatura, mettere a segno le vele, rizzare attrezzature in coperta e non sempre dipendono dall’assistenza elettrica o idraulica.
Ecco 6 esempi di interventi che possono renderci più facile a vita in navigazione.
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01. Cime senza attrito
Facciamoci una domanda: le linee di scotte e drizze potrebbero essere semplificati? Le pulegge sono in buone condizioni e libere di scorrere? È sempre bene sostituire i vecchi cavi usurati, ma anche ispezionare paranchi, pulegge, rotaie affinché non presentino rotture, malfunzionamenti e attriti anomali. Potete anche pensare di sostituirli con sistemi ad anello ad alte prestazioni e pesi contenuti. Prendete in considerazione anche l’installazione di un sistema di avvolgitore elettrificato per facilitare la gestione della randa.
02. Piano velico versatile
Avete davvero bisogno di un genoa al 150 per cento per tutto il tempo della navigazione o potreste navigare con un fiocco più piccolo, forse addirittura prendere in considerazione l’installazione di un fiocco autovirante? Per compensare la perdita della superficie velica, è possibile utilizzare una vela da vento leggero avvolgibile, come un gennaker o Code Zero, quando è necessario.
03. Propulsori ed eliche di prua
Il mercato nautico propone ormai l’elica di prua, meglio conosciuta come “bow thrust”, un propulsore aggiuntivo che a bordo di cabinati a partire dai 15 metri rende più facile l’ormeggio con condizioni di vento di traversia forte, spazi di manovra limitati ed equipaggi ridotti o familiari. Anche l’aggiunta di un propulsore a poppa consente di far girare la barca in tutta la sua lunghezza o di tenere la barca contro una banchina senza la preoccupazione di essere spazzati via.
04. Salpancora con i muscoli
Sollevare l’ancora e tutta la sua catena con la semplice pressione di un pulsante è una grande comodità. I comandi per il verricello possono anche essere montati sul timone per la navigazione a corto raggio. Se si intende effettuare crociere a lungo termine, un salpa ancora elettrico dovrebbe essere una necessità per coloro che preferiscono gli ancoraggi in rada rispetto ai porti turistici.
05. Verricelli elettrici
Manovrare il winch richiede un impegno fisico notevole, specie quando età o mancanza di allenamento rendono più pesante mettere a segno le vele. Si potrebbero sostituire allora i winch manuali in dotazione con modelli elettrici o idraulici. Un’alternativa può essere invece di motorizzare i winch a disposizione mediante appositi kit che consentono peraltro un risparmio economico interessante. Tra i produttori di verricelli alcuni propongono kit di motorizzazione universali, che si adattano cioè alla maggior parte dei modelli di winch in commercio, altri invece realizzano kit solo per i propri prodotti.
06. Issare le vele in modo efficace
Una delle operazioni più ardue è l’issata della randa e del genoa. Ecco come procedere: per la randa portatevi con la prua al vento con un angolo di 15-20°, quindi lascate sia il vang che la scotta della randa in modo che il boma sia libero. Una persona all’albero issa la drizza, intanto il timoniere recupera l’inbando con un giro sul winch e lo stopper aperto in modo che se la vela si incastra lungo la canaletta la si possa lascare. Per il genoa se avete il rollafiocco, attenzione alla scotta del tamburo: deve essere tenuta in tensione su un winch e lascata piano, per evitare che si avvolga sul tamburo con delle spire troppo larghe, rischiando di bloccarlo.