Volontariato di mare: vado, salvo le tartarughe e torno

Lampedusa è uno dei pochi luoghi del Mediterraneo dove le tartarughe Caretta Caretta vengono a deporre le uova. E proprio sull’isola lavora da oltre 30 anni il Centro Recupero Tartarughe Marine ideato e gestito da Daniela Freggi. Con lei oltre a veterinari e biologi marini ci sono tanti volontari che fanno un’esperienza preziosa.

Oltre a offrire bellezze marine stupefacenti, spiagge bianche, baie incontaminate, grotte e un mare dai colori turchesi, l’isola di Lampedusa è famosa anche per le tartarughe che qui vengono periodicamente a riprodursi. L’isola è infatti tra i pochi luoghi nel Mediterraneo dove la tartaruga marina, in particolare la specie Caretta Caretta, depone le uova. La presenza delle tartarughe in questo territorio è così forte e rappresentativa che la tartaruga è il simbolo stesso dell’isola. Non è un caso che proprio a Lampedusa sorge il Centro Recupero Tartarughe Marine chiamato “Lampedusa Turtle Group” che ormai da trent’anni si occupa di salvare questi animali, accudirli, curarli e raccontare al mondo quanto siano al tempo stesso importanti e fragili.

A guidare il centro è Daniela Freggi che dopo essere venuta nell’isola dal Nord Italia ad insegnare, qui è rimasta e ha dato vita a questa struttura diventando un simbolo per quanti vogliono salvare le tartarughe dal rischio estinzione. L’attività del centro consiste prevalentemente nel recupero di tartarughe Caretta Caretta rimaste nelle reti o nei palamiti dei pescatori lampedusani i quali, responsabilmente, sono soliti contattare la direttrice del centro per consegnare gli esemplari alle sue amorevoli cure.

Tanti volontari tra biologi e veterinari del centro

Oltre a biologi e veterinari, il centro si avvale dell’opera preziosa dei volontari che ogni anno si rendono disponibili ad aiutare nella sensibilizzazione di pescatori e turisti circa il problema del recupero delle tartarughe, della salvaguardia dell’ecosistema marino e assistendo le tartarughe all’arrivo al centro e durante la convalescenza. I volontari dedicano metà giornata alle attività del centro, possono assistere a lezioni sulla biologia delle tartarughe, fisiologia, ecologia, conservazione e nel tempo libero esplorare la natura delle isole Pelagie, incluse la Riserva Naturale Orientata e l’Area Marina Protetta.

Un team di giovani affiatato e autogestito

Il campo dei volontari è autogestito e quindi i partecipanti si organizzano per la gestione della casa-campo (pulizie, cucina, etc.). I turni dei volontari vanno da sabato a sabato, da maggio ad ottobre; è prevista una quota di 390 euro per i turni di luglio e agosto, e di 290 euro negli altri mesi. La quota comprende vitto, alloggio, la maglietta del progetto, trasporto da e per l’aeroporto o il porto, escursioni su mezzo nautico del centro, assicurazione sugli infortuni, una guida sul progetto e le tartarughe e guida di biologi e naturalisti nelle eventuali escursioni.

Ma come è la vita dei volontari e cosa rappresenta questa esperienza per loro? Noi di Magellano Blog ce lo siamo fatti raccontare da Martina Rossi, uno dei tanti volontari che lavorano preso il centro.

 – Martina, tu con che formazione arrivi a fare questa esperienza di volontariato in questo centro?

Qualche anno fa studiavo Scienze della Natura e dell’Ambiente all’Università di Udine e sono venuta qui a Lampedusa a fare un tirocinio per la mia tesi che era proprio sul recupero delle tartarughe Caretta Caretta. È stato durante quella prima esperienza che ho conosciuto Daniela, ho apprezzato il suo lavoro e ho deciso di continuare periodicamente a frequentare il suo centro sempre in veste di volontaria. In realtà i miei colleghi volontari vengono dalle esperienze di formazione più diverse, non c’è un iter standard: c’è chi fa il medico, chi è un carabiniere, chi lavora come impiegato in diversi settori, chi ha studiato qualsiasi cosa. L’unico vero requisito per lavorare come volontario è essere maggiorenne.

– Quanto dura il soggiorno nel centro come volontario?

In genere l’esperienza dura una settimana, da sabato a sabato, anche se ci sono volontari come me che tornano periodicamente e qualcuno che riesce a rimanere per periodi un po’ più lunghi. Quello che è certo è che chi viene qui trova sempre Daniela che non va mai via.

– Quando si arriva si riceve una sorta di formazione, giusto?

Sì, ma in realtà si è operativi fin da subito e si impara facendo: dalla logistica della struttura, alle varie aree di accoglienza degli animali, dalle cure sanitarie al lavoro di divulgazione ai visitatori che arrivano ogni giorno.

– Qual è la giornata tipo di un volontario?

Le nostre giornate sono sempre piene e variano in base al numero di animali che abbiamo da accudire e curare. Si inizia con la pulizia delle vasche dove li teniamo e quindi con la nutrizione quotidiana delle nostre tartarughe a cui diamo da mangiare triglie e calamari. In alcuni casi si assiste al lavoro dei veterinari che curano gli animali con interventi chirurgici o sanitari, può accadere così di aiutare a togliere i punti a una ferita dopo una sutura oppure eseguire un tecnica chiamata di “puritage” attraverso la quale viene eliminata la pelle morta e applicato del miele sulle ferite che ha funzione antibatterica. Poi un volontario partecipa agli studi scientifici che attua il centro, in particolare si dedica alla raccolta dei dati e di tutte le informazioni utili a chi studia le tartarughe. Tutto questo la mattina. Poi si hanno due ore di pausa per il pranzo. Quindi nel pomeriggio ci dedichiamo alla divulgazione, accogliamo i visitatori e li guidiamo nel centro spiegando e mostrando tutto quello che succede qui.

– Per te cosa significa questa esperienza?

È un’esperienza forte che ti da sempre molto più di quanto ti aspetti. Sono ormai 5 anni che frequento il centro come volontaria e ogni volta imparo sempre qualcosa. Lo ritengo un momento di crescita professionale, sociale, umana e soprattutto a contatto con questi animali speciali. Io studio Biologia Marina ed è molto utile anche nella mia crescita formativa naturalmente.

– Perché secondo te una persona dovrebbe venire qui a Lampedusa in questo centro a fare il volontario?

Perché è un’esperienza di vita in cui al centro ci sono le tartarughe che sono animali forti e saggi e che insegnano tanto. Si cresce in tanti modi. E poi c’è Daniela che una donna che rappresenta un modello di forza, coraggio, costanza e dedizione.

Insomma fare un’esperienza di volontariato presso il Centro Recupero Tartarughe Marine dell’isola di Lampedusa non è solo un modo di aiutare questi animali, conoscerli a fondo e sensibilizzare l’opinione pubblica sui loro problemi, ma anche visitare l’isola e viverla da una prospettiva molto speciale, dinamica e consapevole.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

2 Comments
    1. Ciao Maria Luisa, puoi chiedere direttamente al centro di Lampedusa e conoscere i piani stagionali di reclutamento.

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