Far fronte ad avarie e imprevisti durante la navigazione fa parte del bagaglio di ogni buon armatore che lavora prima di salpare, quando la barca è ancora in porto o a terra. Manutenzioni ordinarie, ispezioni, controlli, ma anche esercitazioni pratiche di smontaggio e rimontaggio dei singoli componenti o degli impianti dovrebbero essere la routine nella gestione di uno yacht, operazioni utili anche a conoscere meglio la propria barca.
Un’avaria a bordo o un imprevisto che causa un danno alla barca fanno parte dell’imponderabile scienza che caratterizza la navigazione a vela. Una cima che si rompe, il fiocco che si lacera, una drizza che s’incattiva o il motore che non vuole saperne di accendersi, sono tutti inconvenienti ricorrenti nell’esperienza di noi armatori che dovremmo sapere come trarci d’impaccio autonomamente. Ma può capitare che l’imprevisto sia più grave o tale da non poter essere riparato o da mettere a repentaglio la sicurezza della navigazione: un timone spezzato, un disalberamento, il motore che si ferma prima di entrare in porto con condizioni di cattivo tempo, etc. In tutti questi casi e in altri in cui la situazione può anche non essere grave nell’immediato, altri fattori, come per esempio la presenza di persone ferite o di bambini a bordo, oppure il mare in burrasca, possono rendere tutto più drammatico e consigliare di riparare al più presto a terra.
Una volta mollati gli ormeggi, in mare si deve fare affidamento sull’efficienza delle attrezzature di bordo, sui pezzi di rispetto imbarcati, sulle nostra capacità di porre rimedio ai guasti. Per ovviare ai problemi dovuti alle avarie occorre soprattutto prevenire ogni possibile incidente. Allora un bel check up prima di ogni partenza eviterà guasti per esempio all’alberatura, al sistema di funzionamento del timone, all’impianto elettrico, alla radio Vhf, al circuito idrico (in particolare a quello del wc, all’impianto del gas della cucina, etc.
Ispezioni: scotte, avvolgifiocco, prese a mare e batterie
Spesso le avarie nascono da qualcosa non rizzata bene sul ponte, oppure abbandonata in un gavone o sottocoperta o ancora da un componente montato male o in modo frettoloso, un cavo scoperto, una mancata ispezione. Tutte disattenzioni che possono mandare a fondo una barca.
Prima di salpare sarebbe bene controllare per esempio tutti i cavi e le cime di bordo ispezionandole in tutta la loro lunghezza, in modo da accorgersi tempestivamente di lacerazioni alla calza o di irregolarità che segnalano danni all’anima del cavo. Stessa attenzione va riservata ai bozzelli e alla cima dell’avvolgifiocco verificando che il loro scorrimento sia sempre ottimale. Tutte le prese a mare andrebbero pulite e ingrassate per prevenire ossidazioni e ruggine e con l’occasione attentamente ispezionate. Anche le batterie andrebbero tenute sempre asciutte e pulite, con un livello di carica vicino al 100 per 100 e i morsetti siano bene ingrassati. Nel caso di batterie a elettrolita liquido sarebbe opportuno controllare il livello dell’acqua e provvedere al rabbocco se necessario.
Albero e rigging sotto esame
A differenza di altri accessori della barca, l’albero è più difficile da ispezionare una volta al largo, quindi un controllo preventivo per evitare le avarie è d’obbligo. Si parte dalla testa ispezionando i punti di uscita delle drizze, eventuali strani attriti e lo stato delle pulegge che non devono presentare principi di ovalizzazione. Si prosegue lungo l’estruso, esaminando le parti rivettate e la rotaia della randa. Le protezioni sulle crocette (per evitare strappi alle vele) andrebbero rimosse per controllare che la parte sottostante sia integra. Quindi si scende ancora verificando le sartie (compresi gli attacchi) che sono la parte debole dell’armo, soprattutto quelle composte da più legnoli di acciaio.
Indagato numero uno contro le avarie: il diesel
Un’attenzione particolare prima di prendere il largo anche su un cabinato a vela, merita il propulsore di bordo. Un’avaria al motore che ne impedisce il funzionamento infatti può essere grave perché può impedire di raggiungere autonomamente un porto, salvo non essere abili velisti e governare con le vele fino al molo d’ormeggio. I guasti al motore sono spesso dovuti all’alimentazione o alla morchia depositata nel fondo del serbatoio che il mare mosso rimuove è che viene risucchiata nel circuito interrompendo il flusso di gasolio pulito. Per prevenire questo inconveniente il serbatoio dovrebbe avere un rubinetto nella parte più in basso che consenta di fare fuoriuscire in un piccolo contenitore il gasolio sporco. Questa operazione bisognerebbe farla prima di ogni partenza della barca. Tuttavia può accadere che questo intasamento del circuito del gasolio si verifichi navigazione, soprattutto se nel corso della crociera si è imbarcato del carburante sporco. Allora è utile allenarsi a fare lo svuotamento dei residui dal fondo del serbatoio attraverso il rubinetto, così come a pulire il circuito di alimentazione e a effettuare lo spurgo, ossia eliminare l’aria entrata nel circuito.
Sapere seguire quest’operazione in navigazione ci pone al riparo dal malfunzionamento del motore ma non basta: il motore deve partire ogni volta che occorre e per questo serve una batteria dedicata, sempre carica oppure in aggiunta disporre di uno starter sempre carico per aiutare la batteria nel caso quest’ultima sia un po’ a terra.
Pezzi di rispetto e simulazioni a terra
Fare fronte a un imprevisto in mare è la routine di uno skipper, ma non sempre però siamo in grado di fare le riparazioni a bordo a causa degli spazi angusti e perché spesso le riparazioni vanno eseguite rapidamente, allora quando occorre meglio imbarcare parti di ricambio complete di cablaggi o di fascette, quali la pompa dell’acqua, cinghie, giranti di raffreddamento, tubolature varie. Una buona regola infine per prevenire le avarie è di esercitarsi a terra a smontare le parti del motore, del wc, delle pompe a pedale e dell’autoclave e rimontarle, un passatempo istruttivo che risulterà utile anche per apprendere a utilizzare gli utensili giusti, come cacciaviti, chiavi, pinze, martello, etc.