Fondato 40 anni fa dal capitano Paul Watson a Vancouver, in Canada, il movimento Sea Shepherd protegge e salvaguarda la fauna di tutti i mari del mondo ed è diventato famoso per le azioni di contestazione anche violenta messe in atto dai suoi volontari. Oggi ha sede in oltre venti Paesi e vanta una flotta di 12 navi. Un volume che celebra la sua attività è stato appena presentato in Italia.
Le immagini dei militanti di Sea Shepherd che a bordo di piccoli gommoni tra i frangenti contestano e disturbano l’azione di baleniere e pescherecci per la pesca illegale mettendo a repentaglio la propria vita hanno fatto il giro del mondo e rappresentano una sorta di manifesto della loro missione: proteggere e salvaguardare la fauna di tutti i mari del mondo. Anche a muso duro, se è necessario, con azioni mirate nello stile di guerriglia violenta ma armata solo di striscioni e voglia di manifestare il proprio dissenso all’uso selvaggio e indiscriminato dell’ecosistema marino a fini economici.
Volontari come pirati contro i pescatori senza scrupoli
È questo che i migliaia di volontari di Sea Shepherd fanno ormai da 40 anni. Fondato nel 1977 dal capitano Paul Watson a Vancouver, in Canada, il movimento Sea Shepherd oggi ha sede in oltre venti Paesi, vanta una flotta di 12 navi e difende ogni giorno gli oceani ai quattro angoli del mondo. Dall’Oceano Antartico e dal Golfo di Guinea nell’Africa occidentale al Mar Baltico in Germania e al Golfo del Messico in California, la crew di Sea Shepherd, composta solo da personale volontario, collabora con le autorità locali per contrastare e disincentivare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.
Nel suo lungo periodo di attività, i suoi componenti, una sorta di “pirati buoni del mare”, hanno rimosso migliaia di reti da pesca, raccolto prove per condannare i bracconieri, hanno protetto nidi di tartarughe marine in via d’estinzione, pulito spiagge, litorali, laghi e corsi d’acqua da tonnellate di plastica e detriti pericolosi.
In un libro i viaggi, le vittorie e le sconfitte
Per celebrare i 40 anni di Sea Shepherd, l’editore Skira ha pubblicato un libro che attraverso i testi introduttivi di Paul Watson e Paul Hammarstedt e una serie di spettacolari immagini ripercorre le battaglie e i protagonisti del movimento, gli oltre 200 viaggi attraverso gli oceani, le vittorie e le sconfitte, le campagne e le operazioni di questa importante organizzazione internazionale senza scopo di lucro. Il volume è stato presentato lo scorso 22 giugno in Italia nell’ambito della manifestazione Seafuture alla Spezia.
“Sea Shepherd è fatta di azioni per proteggere il mare. E di persone che non stanno a guardare – spiega Andrea Morello, Presidente di Sea Shepherd Italia – le missioni che coinvolgono il movimento, ispirate da quarant’anni di azione diretta del nostro fondatore, il capitano Paul Watson, si estendono a livello mondiale e mirano alla salvaguardia delle più disparate specie marine, dai delfini alle balene. Quest’ultimo rappresenta il fronte attuale che ha visto salva la vita di ben 6.000 esemplari. Le azioni dirette, spesso violente e pericolose per i membri dell’equipaggio, mirano a documentare personalmente le condizioni in cui versano i mari di tutto il mondo”.