Navigare con brutto tempo. Il giusto approccio

Il buon marinaio studia le previsioni meteo ma il brutto tempo può giungere inaspettato mentre si è in navigazione. Preparazione, conoscenza della barca e coscienza delle proprie abilità aiutano a prendere le decisioni giuste. Qualche consiglio pratico per evitare lo stress in situazioni critiche.

Con il maltempo il buon marinaio rimane in banchina. Esaminare il meteo e consultare bollettini e previsioni serve proprio ad evitare brutte sorprese in mare. Può capitare tuttavia che una perturbazione ci colga all’improvviso durante la navigazione e allora l’equipaggio e il comandante devono prepararsi a farvi fronte.

Può essere estate o in inverno i segnali del brutto tempo in arrivo sono inequivocabili: il vento rafforza, il mare s’ingrossa, l’imbarcazione è più soggetta al rollio e al beccheggio. In caso di pioggia si riduce anche la visibilità.

La percezione del maltempo non è tuttavia uguale per tutti. Molto dipende dalle dimensioni dell’imbarcazione, dalle linee dello scafo, dall’andatura e da quanto si è in prossimità della costa. Non da ultimo è l’esperienza dell’equipaggio a fare la differenza. Solo la conoscenza delle proprie abilità e dello stato dell’imbarcazione possono contribuire a prendere la decisione giusta: meglio fuggire dalla burrasca oppure adottare una resistenza passiva per limitare la sofferenza delle persone a bordo, nonché della barca e le sue attrezzature?

Barche ormeggiate in porto con maltempo in arrivo.
Il buon marinaio con il maltempo resta in porto ma può essere sorpreso da una perturbazione in mare.

Tenere pulito il serbatoio del carburante

Quando si naviga con cattivo tempo non solo il fisico dell’equipaggio viene messo a dura prova ma anche il motore della barca che può presentare delle brutte sorprese. Uno degli inconvenienti più frequenti è dovuto al violento rimescolamento del gasolio. Il mare agitato rimuove infatti la morchia all’interno del serbatoio che ristagna in forma semisolida sul fondo e può otturare i filtri bloccando il motore. L’inconveniente si risolve con la prevenzione, cercando di imbarcare solo carburante pulito e installando appositi prefiltri capaci di trattenere ogni impurità e separare l’acqua dal carburante.

Consultare le carte

Occhio agli strumenti e prudenza

La navigazione con onde e scarsa visibilità non consente di tenere andature costanti. Pertanto il timoniere deve costantemente correggere la rotta e tenere un comportamento ancora più prudente nei confronti di ostacoli e bassi fondali. La prima regola da rispettare è quella di tenersi alla larga da bassifondi, isolotti e promontori consultando gli strumenti di navigazione e la carta nautica. Vento e corrente possono aiutare se spingono al largo oppure rendere tutto più complicato. Equipaggio e timoniere devono collaborare comunicando le manovre, osservando la situazione circostante, osservando l’orizzonte alla ricerca di ostacoli e pericolosi incroci. Più la navigazione è stata pianificata, maggiori sono le probabilità di uscirne in sicurezza

Equipaggio in pozzetto
Sia di giorno che di notte chi sta in coperta col maltempo deve assicurarsi alla life line.

Sicurezza innanzitutto: Cinture, Life line, Giubbotti autogonfiabili

Se ci si muove in coperta con la barca sbandata e si va incontro a spruzzi e onde è imperativo che ogni membro dell’equipaggio sia assicurato con la propria cintura di sicurezza alla life line, una cavo che si stende per tutta la lunghezza della coperta e che evita di cadere fuoribordo. La life line va predisposta sia di giorno che di notte. Con il mare mosso e gli inevitabili spruzzi che si infrangono sullo scafo occorre ricordarsi di chiudere tutti gli oblò per evitare di ritrovarsi con le cabine o il quadrato allagati. Davvero comodi e sicuri i moderni giubbotti salvagente autogonfiabili permettono di essere indossati anche in navigazione senza limitare i movimenti e garantiscono il salvataggio di chi lo indossa anche se privi di sensi.

Navigare con la pioggia

Chi non manovra sta sottocoperta

La zona più sicura dell’imbarcazione è sempre quella sottocoperta. Negli spazi interni infatti si è protetti, si evitano cadute accidentali fuoribordo e si rimane asciutti. I membri dell’equipaggio che non sono impegnati direttamente nelle manovre dovrebbero scendere e soprattutto i bambini che si trovano a bordo. In coperta restano solo il timoniere e i suoi aiutanti. Se la navigazione è lunga si predispongono dei turni di guardia per sostituire nelle manovre gente sempre fresca e riposata. Ciò che non può evitarsi anche sottocoperta sono gli sballottamenti poiché rollio e beccheggio si avvertono con maggiore forza. Per evitare il mal di mare può essere utile sdraiarsi, coprirsi bene ed evitare pasti dalla digestione impegnativa. Meglio ricorrere a snack salati.

Affrontare il maltempo significa soprattutto essere disponibili a cambiare i propri piani ed evitare di mettere in pericolo equipaggio e imbarcazione per ridurre lo stress a bordo è meglio assecondare la forza degli elementi e studiare percorsi alternativi cercando magari approdi e porti ridossati, oppure semplicemente saper aspettare al largo che sicuramente è il posto più sicuro il passaggio della perturbazione.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

1 Comment
  1. Non si può che concordare pienamente.
    L’attenta lettura delle previsioni, la pianificazione della rotta con i porti alternativi di rifugio, la conoscenza del comportamento dell’imbarcazione e delle capacità e dei limiti dell’equipaggio sono elementi fondamentali nel programmare qualsiasi traversata.
    Fondamentale la costante e puntuale manutenzione dell’imbarcazione che comprende la periodica pulitura dei serbatoi per eliminare la morchia mediante filtraggio del carburante, il controllo di tutta l’attrezzatura (comprese vele e organi di governo) nonché di tutti i dispositivi di sicurezza. (Lifelines, razzi e fumogeni, salvagenti, zattera, epirb ecc.)
    Infine, un equipaggio riposato grazie a turni ben organizzati e rifocillato può intervenire più prontamente di uno stanco, stressato e infredollito . Se non si è di guardia, inutile ingombrante il pozzetto, meglio riposarsi (per quanto possibile) sottocoperta.
    BV del Narese

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