Il 2 giugno scorso la nave da crociera MSC Opera durante la fase di attracco al molo di San Basilio di Venezia è andata a schiantarsi contro un battello fluviale. La causa dell’incidente, ad una prima analisi, sarebbe dovuta alla perdita del controllo del propulsore che è rimasto in accelerazione.
C’è sempre una sorta di riverenza e ammirazione da parte dei diportisti nei confronti delle grandi navi da crociera. Sia perché rappresentano ancora oggi un’icona dei viaggi via mare anche se in chiave consumistica, sia perché sono un concentrato di tecnologia ed efficienza. A bordo di questi giganti del mare lavorano poi centinaia di professionisti che dedicano la propria vita all’andar per mare. Anche per queste ragioni quando sentiamo che una di queste grandi navi viene coinvolta in un incidente proviamo un senso di disagio, frustrazione e smarrimento.
Come è possibile per esempio che un colosso come la MSC Opera, che con i suoi 275 metri di lunghezza per 65.000 tonnellate di stazza è una delle più grandi navi da crociera oggi esistenti, possa perdere il controllo dell’apparato motore proprio in fase di ormeggio?
Una normale fase di ormeggio, poi il disastro
La MSC Opera era in attracco al molo di San Basilio quando è entrata in collisione sul lato di poppa con battello fluviale da gran turismo Michelangelo. La nave ha colpito prima la banchina portuale, danneggiandola, poi ha proseguito con l’inerzia appoggiandosi alla poppa del battello. I passeggeri di questo vedendo arrivare quell’enorme palazzo galleggiante, presi dal panico, hanno cercato di scendere a terra, ma poi la nave ha colpito e quasi distrutto la prua del battello. Quattro passeggeri del battello sono rimasti contusi in modo lieve e portati in ospedale. L’incidente è avvenuto nel Canale della Giudecca. Alla fine Opera si è fermata contro il molo 9.
“La nave di MSC aveva un’avaria al motore, segnalata subito dal comandante. Il propulsore era bloccato, ma in spinta, perché la velocità aumentava, come confermano i tracciati Ais”, ha spiegato Davide Calderan, presidente della “Rimorchiatori Uniti Panfido”, la società che con due imbarcazioni stava guidando la Opera all’arrivo.
“Tutti correvano. Non sapevamo cosa fare”
I due rimorchiatori hanno cercato di fermare il gigante, fino a quando un cavo di traino si è rotto, tranciato dall’impatto con il battello fluviale. “Quando abbiamo visto lo nave che stava avanzando tutti hanno iniziato a gridare, tutti correvano. Eravamo nella zona reception, non sapevo cosa fare, mi sono allontanato velocemente facendo un salto per scendere sulla riva”. È la testimonianza di un marinaio che era a bordo del battello turistico colpito dalla nave di MSC fuori controllo.
Un incidente molto grave che nella sfortuna è accaduto alla periferia della zona storica della città. L’esito sarebbe stato molto più tragico se una nave di quelle dimensioni, alta 54 metri (si pensi che la Basilica di San Marco è 43 metri), fosse andata a finire contro le palafitte che sostengono la piazza. Con tutta probabilità si sarebbe distrutto una delle opere rinascimentali più belle del mondo.
Crociera annullata, rimborsi e indagati
Dopo l’incidente Msc Cruises ha annunciato che “sono stati notificati al Comandante della MSC Opera e al DPA (Designated Person Ashore) gli avvisi di garanzia e la relativa iscrizione nel Registro degli indagati della Procura della Repubblica di Venezia, atto dovuto per poter procedere all’espletamento della consulenza tecnica ex articolo 360 CPP”. Intanto sono finiti sotto sequestro i sistemi di movimento (motorini, timone, scatola nera). Nel frattempo la compagnia marittima ha deciso di annullare la crociera che doveva ripartire da Venezia sulla nave Opera e di rimborsare a tutti i passeggeri l’intero costo del biglietto e gli eventuali servizi prenotati. Anche la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo a carico di ignoti sull’incidente navale nel canale della Giudecca, e valuta se procedere per il reato 1231 del codice di navigazione, inosservanza delle norme sulla sicurezza.
La collisione tra la MSC Opera e il battello fluviale ha riaperto la polemica sul passaggio delle grandi navi all’interno di Venezia non solo per tutela della città patrimonio Unesco, ma anche per salvaguardare l’ambiente e l’incolumità di cittadini e turisti. Noi diportisti continuiamo a rispettare questi grandi vascelli moderni che a dispetto delle dimensioni, della tecnologia e delle professionalità che imbarcano a volte sembrano essere così fragili e pericolose.
Fortunatamente non ci sono state vittime