Meteorologia: leggere e capire le carte del tempo

Chi si mette al timone di una barca deve conoscere non solo il meteo presente ma anche quello previsto informandosi e raccogliendo dati dai bollettini, dalle carte del tempo e dagli avvisi ai naviganti, al fine di accumulare preziose informazioni sulle quali basare il proprio programma di navigazione. Vediamo allora cos’è e cosa contiene il documento meteorologico di base: la carta del tempo in superficie.

Uno degli elementi più affascinanti dell’andare per mare è lo stretto rapporto che si instaura tra i diportisti e il tempo meteorologico. Navigare vuol dire confrontarsi con gli elementi naturali, il vento soprattutto, ma anche le nuvole, il sole, la pioggia, la foschia, la pressione atmosferica. Chi è al timone di una barca deve conoscere non solo il meteo presente ma anche quello previsto informandosi e raccogliendo dati dai bollettini, dalle carte del tempo e dagli avvisi ai naviganti, al fine di accumulare preziose informazioni sulle quali basare il proprio programma di navigazione: i tempi, la rotta, gli approdi, gli eventuali ridossi.

Con il passare degli anni naturalmente si acquisisce sempre più esperienza e dimestichezza nell’interpretare i segnali del tempo, si affina il proprio occhio nell’osservare la formazione di un cumulonembo o di un fronte freddo, si scruta l’orizzonte alla ricerca di elementi precisi, si diventa padroni di alcune nozioni base di meteorologia fondamentali per affrontare il mare in sicurezza.

Carta del tempo in superficie

Le carte attuali e le carte previste

Questo bagaglio di conoscenze può essere frutto dell’esperienza diretta naturalmente accumulata insieme alle miglia percorse, ma può anche essere approfondito attraverso corsi specifici che ormai vengono organizzati presso circoli velici e scuole nautiche. Il primo obiettivo del buon diportista che vuole approfondire le proprie conoscenze del tempo è lo studio della documentazione meteorologica di base, i suoi codici e i suoi contenuti, che gli torneranno certamente utile quando dovrà intraprendere una navigazione.

Iniziamo a vedere, allora, cos’è e cosa contiene il documento meteorologico di base: la carta del tempo in superficie. Si distinguono, in questo ambito, due tipi di carte: le carte attuali e le carte previste. Le prime sono contraddistinte, generalmente, dalla sigla AS, le seconde da FS. Le AS sono elaborate alle ore Utc 0000, 0600, 1200, 1800 e sono rese disponibili sui circuiti di telecomunicazione internazionali circa un’ora dopo l’ora locale; le seconde invece vengono elaborate per le 24, 36, 48, 60, 72, 84, 96, 120, 144 ore successive: per esempio partendo dalla carta AS delle 1200 (T) del 27 novembre, si disporrà della carta prevista per le 1200 del 28 (T+24), di quella per 36 ore successive (T+36, 0000 Utc del 29) e così via.

Fronte freddo

Isobare e aree di bassa pressione

Entrambi i tipi di carte contengono: le isobare (linee che uniscono i punti aventi la stessa pressione atmosferica in superficie, alla stessa ora Utc); le aree di alta e di bassa pressione, indicate dalle lettere H (High) e A (Alta); le aree di bassa pressione L (Low), B (Bassa) e T (Tief). Da segnalare che le carte tedesche assegnano un nome sia alle aree depressionarie che alle alte pressioni e che nelle carte del Servizio Meteorologico inglese, al centro delle zone cicloniche viene posta una “X”: questa indica il luogo dove si è riscontrato (carte AS) o dove si riscontrerà (carte FS) il valore più basso di pressione atmosferica.

Skipper

Individuare le aree di perturbazione

Poi ancora le carte contengono le perturbazioni, mostrate secondo la normativa internazionale: fronte freddo, fronte caldo, fronte occluso, linea di saccatura (through, throwal, o linea d’instabilità), Linea di convergenza (anche fra masse d’aria d’origine diversa). Le isobare, indicate in ettoPascal (hPa, numericamente eguale al millibar), vengono scalate di quattro in quattro (1012, 1016, 1020, etc.), oppure di cinque in cinque (nelle carte francesi e tedesche); in alcune carte l’isobara 1012 o 1015 viene tracciata in grassetto, allo scopo di mettere in evidenza il limite fra le isobare che indicano la pressione normale (1013,25 hPa) e i valori a questa superiori o inferiori, dando così, di primo acchitto, un’idea del limite fra le zone di tempo perturbato e quelle di tempo meno (o non) perturbato.

Talvolta sul simbolo che contraddistingue le perturbazioni frontali viene messa un piccola freccia con un numero: la prima mostra la direzione di spostamento del fronte, il secondo la sua velocità, espressa in nodi. Su queste carte (AS/FS) la configurazione della situazione meteorologica appare con forme sempre diverse tra loro, ma con strutture ben denominate, che vengono chiamate anche tipi isobarici semplici, che sono: l’alta pressione (alta, anticiclone), la bassa pressione (depressione, ciclone extratropicale), la saccatura, il promontorio, la pressione livellata.

Circolazione dei venti

Interpretare la circolazione del vento

Nell’emisfero Nord, nelle aree anticicloniche l’aria vi circola in senso orario, divergendo dall’interno verso la periferia di queste; nelle basse pressioni, l’aria circola in senso antiorario, convergendo verso il centro della bassa pressione. Il diportista, come prima azione, deve individuare il percorso della suddetta isobara 1012 hPa (o 1015), in modo da avere un’idea della separazione, a grande o media scala, delle aree dove la pressione decresce e dove, invece, aumenta.

Il passo successivo consiste nel riconoscere sulla carta le configurazioni descritte e stabilire la circolazione del vento, facendo attenzione a dove le isobare s’infittiscono rispetto a un’unità di distanza: in queste aree il vento è più forte. Successivamente, si farà attenzione alla posizione delle perturbazioni (fronti, linee d’instabilità), considerando il loro spostamento durante le 24-36 ore antecedenti, in modo da estrapolare il loro moto nelle successive 12-18 ore (non di più); questa operazione è possibile mediante la conservazione delle carte precedenti.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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