Gruetta a poppa per il tender: ecco come istallarla

Il battello di servizio a bordo è tanto prezioso, ma a volte impegnativo da stivare e movimentare, soprattutto se di dimensioni e pesi non proprio contenuti. Una buona soluzione alternativa è quella di installare un’apposita gruetta sullo specchio di poppa che agevola le operazioni di alaggio e varo e ottimizza gli spazi a bordo. Vediamo vantaggi e svantaggi di questo dispositivo e soprattutto come procedere alla sua istallazione attraverso un esempio pratico.

Il rapporto con la propria barca per un armatore è un percorso in continua evoluzione fatto di cura, attenzioni, ricerca di migliorie che rendono la navigazione sicura, funzionale e confortevole.

Anche quando si possiede un’imbarcazione moderna ed efficiente l’armatore non smette mai di viverla al meglio, di sfruttarne ogni potenzialità, di modificarla e plasmarla a propria immagine, affinché arrivi a rappresentarlo come marinaio e diportista.

 Specchio di poppa

Stivaggio del tender: peso e ingombri

In questa filosofia spesso dietro il desiderio di un accessorio nuovo ci sono esigenze concrete: ottenere prestazioni migliori, diminuire la fatica fisica durante le manovre, sfruttare meglio gli spazi a bordo e in generale migliorare il comfort e la qualità della navigazione. È il caso per esempio della doppia gruetta di poppa dedicata al tender. Come molti accessori nautici, prima di procedere all’acquisto e alla sua istallazione occorre valutarne attentamente pregi e difetti, informarsi, magari chiedere suggerimenti e consigli tecnici a cantieri e produttori.

Le gruette di poppa permettono di risolvere definitivamente il problema dello stivaggio del tender, soprattutto quando si utilizza un mezzo di dimensioni generose, dotato di un fuoribordo potente ma pesante e soprattutto in caso di equipaggi ridotti.

Fori passanti

Dove riporre o stivare il Tender

I tender di dimensioni contenute e senza chiglia rigida, possono essere sgonfiati ogni volta e stivati in un gavone o sottocoperta. Questi modelli sono oggi molto diffusi perchè grazie all’avanzare delle tecnologie costruttive e della qualità dei materiali, offrono la massima versatilità unitamente a prestazioni in acqua davvero degne di nota. Un tender avvolgibile con pagliolato gonfiabile come quelli proposti da Arimar o Eurovinil, a parità di dimensioni, ha davvero poco da invidiare ai battelli a chiglia rigida. Questi modelli così come quelli steccati sono velocemente sgonfiabili, arrotolabili e riponibili in un gavone o in cabina rendendo il tender un accessorio per tutti, economico e facilmente ospitabile su qualsiasi imbarcazione.

Al contrario, tender di una certa lunghezza soprattutto se dotati di chiglia rigida, hanno altre necessità di “stivaggio” e solitamente vengono alloggiati in coperta a pruavia dell’albero, capovolti, ben rizzati e spesso collocati su appositi supporti. Questa collocazione del battello di servizio a bordo, per quanto molto utilizzata, non è immune da una serie di svantaggi: le impegnative operazioni di alaggio e varo, lo smontaggio del propulsore da fissare sul pulpito di poppa o in un gavone, l’ingombro sulla coperta e la riduzione degli spazi di manovra e delle aree prendisole, l’apertura limitata di oblò e prese d’aria di quadrato e cabine corrispondenti a quel tratto di coperta, per non parlare della sua esposizione agli elementi in caso di maltempo e navigazione bagnata.

 

Base di supporto

Metti una gruetta a poppa: una scelta ponderata

Istallare una gruetta a poppa può essere allora una soluzione al problema: si sfrutta meglio lo spazio, si ha il tender sempre pronto, lo si ala e vara senza grosse difficoltà. Anche in questo caso tuttavia sono necessari dei presupposti importanti, come per esempio la configurazione di una poppa dal baglio generoso, uno specchio di poppa funzionale, l’assenza di ulteriori accessori già predisposti nella zona poppiera, come l’antenna del radar o i pannelli solari o ancora il generatore eolico.

C’è poi il non banale fattore estetico di trovarsi con dei tralicci di metallo che vanno comunque a condizionare le linee della barca, l’inevitabile aumento di peso e carichi in questa delicata zona dell’imbarcazione, la necessità di creare dei fori passanti tra scafo e coperta e non da ultimo l’aumento della lunghezza fuori tutto dello scafo.

 Braccio gruetta

Scelta del modello: presupposti, misure… 

Considerati tutti i pro e i contro, passiamo a esaminare il caso concreto di un’istallazione di un paio di gruette di poppa effettuata di recente da parte di Andrea Lasagni, armatore di Piperita, un bell’Oyster 56 da crociera attualmente ormeggiato nel marina turistico di Marsala.

Dopo aver contattato il cantiere inglese chiedendo consigli su modello da acquistare e montaggio, misure e carichi di lavoro, Andrea ha deciso di affidarsi per l’istallazione del dispositivo a un artigiano locale. Alla fine si è orientato sull’acquisto di un paio di gruette telescopiche elettriche dalla portata di 300 chilogrammi. Il tender in dotazione all’Oyster 56 Piperita è un Brig lungo 3,60 metri, dotato di motorizzazione Mercury da 15 Cv, chiglietta rigida in vetroresina, timoneria e con un peso complessivo di 140 chilogrammi, compreso il propulsore. Il sistema scelto da Andrea non è chiaramente per tutti, oltre al costo delle gruette (10.000€ circa) occorre considerare anche quello per l’installazione che ovviamente è abbastanza complessa.

Sul mercato fortunatamente si trovano numerose soluzioni molto più economiche e facili da istallare anche in autonomia. Con qualche centinaio di euro possiamo dunque incrementare il livello di comfort della nostra imbarcazione e concederci maggiore libertà grazie ad un battello di servizio sempre pronto all’uso e senza sacrificare spazio prezioso a bordo. Dalle gruette fisse girevoli, ai modelli telescopici la scelta è ampia e davvero alla portata di ogni tasca.

Paranco gruetta

Installazione delle gruette elettriche

La prima fase dell’istallazione della gruetta di poppa di Andrea è stata dedicata a prendere le misure nella zona di poppa e a praticare i fori passanti sulla coperta in teak per alloggiare i piedi delle gruette. La ditta inglese ha fornito delle apposite basi in vetroresina dello spessore di circa 8 centimetri dove poggiare i piedi delle gruette. Quindi si è passati alla costruzione delle staffe interne da alloggiare in corrispondenza delle basi all’interno del gavone di poppa. Tali staffe, necessarie a controbilanciare i carichi in gioco sulla struttura, sono state realizzate a mano sagomando delle dime come stampo e quindi assemblate con strati di vetroresina e compensato marino per dare resistenza strutturale all’insieme.

Cablaggio dei cavi elettrici e collaudo

I piedi delle gruette sono stati quindi prima appositamente rivestiti da uno strato di silicone tra questi e le basi in vetroresina, poi fissati alle stesse basi mediante 10 viti da 12 millimetri per ogni braccio avvitate dall’interno ai rispettivi dadi di serraggio. Una volta completato il montaggio dei due bracci, si è proceduto al successivo cablaggio dei cavi elettrici dell’impianto 13 in tutto (9 su uno e 4 sull’altro) sfruttando l’alimentazione a 24 Volt dell’adiacente passerella elettrica.

Gruetta di poppa

Ottimizzazione dei paranchi: il tiro è perpendicolare

A quel punto si sono regolati i relativi paranchi interni ai singoli bracci delle gruette e si è eseguito il collaudo issando il tender. Per agevolare le operazioni di issaggio del battello di servizio condizionato in parte dal blocco della passerella di servizio chiusa e dalla presenza della spiaggetta di poppa è stato approntato un ulteriore sistema di paranchi a tiro orizzontale. Inoltre sullo stesso tender è stato praticato un foro sulla parte superiore della chiglia nella zona di prua al fine di istallare un golfare aggiuntivo che permettesse alle gruette di lavorare con un tiro ottimale e perpendicolare. In navigazione le gruette permettono di tenere il tender completamente sollevato e in caso di condizioni impegnative il battello viene assicurato e stabilizzato da ulteriori cinghie di fissaggio.

Il risultato del lavoro lo potete vedere nelle immagini. Piperita ora vanta una poppa ben attrezzata con il suo bel tender sollevato e disimpegnato e sempre pronto ad accompagnare Andrea e il suo equipaggio sia in navigazione che negli scali.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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