Lo scorso maggio la velista francese Cassandre Blandin impegnata nella regata Solitaire Le Figaro è entrata in collisione con un cargo dopo essersi addormentata in pozzetto. Vittima del colpo di sonno è stato anche Alex Thomson durante la Route du Rhum del 2018. Ma il rischio, soprattutto durante le navigazioni notturne, riguarda anche i diportisti. Ecco come prevenirlo.
La mancanza di sonno o di riposo quando si naviga può costare cara. Ne sa qualcosa la navigatrice francese Cassandre Blandin che lo scorso maggio a bordo del suo Figaro Klaxoon C stava partecipando alla sua prima Solitaire Urgo Le Figaro, regata in solitario a tappe. Dopo essere partita con la flotta da Nantes (Francia), mentre faceva rotta verso Kinsale (in Irlanda) l’esperta velista è andata a sbattere contro a un cargo. Spiega così l’incidente: “Ho avuto il mal di mare per tutta la seconda notte di regata, c’era molto mare, una marea fuori asse, vento contro corrente. Con la fatica, ho perso un sacco di energia. Mi sono addormentata in pozzetto senza rendermene conto. Lo shock della botta mi ha svegliato”.
Per fortuna la 29enne Cassandre sta bene, nell’urto solo il bompresso è stato danneggiato ma la velista ha optato per il ritiro dalla regata.
Anche Alex Thompson tradito dal sonno
Nelle regate in solitario concentrazione e lucidità sono fondamentali. Perderle significa rischiare grosso. L’incidente di Cassandre Blandin ricorda molto quello capitato al navigatore britannico Alex Thompson durante la Route du Rhum del 2018. Dopo avere dominato la regata dall’inizio alla fine Thompson si è infatti addormentato ed è andato a scogli in Guadalupa mentre navigava a 18 nodi di velocità. Era notte quando il suo Imoca 60 Hugo Boss ha centrato l’estremità Nord dell’isola. Thompson ha quindi ammainato la randa e si è tirato fuori dagli scogli a motore, ha poi ripiombato la propulsione e ridato vela con l’intenzione di finire comunque la regata ma i danni riportati erano ingenti: bompresso, uno dei foil, paratia anteriore e chiglia che imbarcava acqua.
Dal tracking si evince come Hugo Boss avesse cambiato rotta vicino alla costa, puntando di fatto la terra. Assai probabile che il pilota automatico impostato nella modalità vento (cioè impostato per seguire un determinato angolo al vento) abbia seguito una rotazione dell’aria portando la barca verso gli scogli mentre lo skipper dormiva.
Addormentarsi al timone capita anche ai diportisti
Naturalmente i velisti solitari durante le competizioni sono sottoposti a grandi stress e turni di guardia che ne mettono alla prova concentrazione e riposo. Ma un colpo di sonno soprattutto durante le navigazioni notturne può capitare anche ai diportisti. Qualche mese fa una barca francese, il First 42 Le Chien, si è incagliato alla Meloria, la secca antistante Livorno segnalata da una Torre del ‘700. Lo skipper, un francese di 51 anni, ritrovato il giorno dopo dalla Guardia Costiera su un tender appena fuori il Porto di Livorno, si era addormentato e svegliato dal fracasso dell’impatto dello scafo contro gli scogli aveva abbandonato nella notte la sua barca, convinto che questa sarebbe affondata per le conseguenze dell’urto con gli scogli. Il velista era impegnato in un trasferimento dalla Sardegna a Marina di Pisa.
Colpo di sonno: i segnali premonitori
La stanchezza dell’equipaggio può essere la causa fatale di gravi incidenti. Uno skipper esperto dovrebbe amministrare sempre con molta cura le proprie energie, riposando o dormendo tutte le volte che è possibile, ben sapendo che il brutto tempo o l’emergenza possono cogliere d’improvviso e se ti colgono sfinito, possono essere molto più pericolosi. E questo vale sia per i navigatori solitari, ma anche per gli equipaggi familiari. Ma come si previene il colpo di sonno a bordo? I segnali che più comunemente preannunciano un colpo di sonno sono le palpebre pesanti, gli occhi che bruciano, lo sbadigliare frequente, la sensazione di freddo, la difficoltà nella messa a fuoco, la percezione di suoni ovattati, l’incapacità di ricordarsi le ultime cose fatte e lo stato di sovrappensiero. Per prevenire i colpi di sonno occorre rispettare il proprio orologio biologico interno.
Ciascuno di noi ha esigenze di sonno e veglia personali che deve imparare a conoscere ed assecondare, per non avere “debiti” di sonno da scontare successivamente. Infatti, c’è chi ha bisogno di dormire più a lungo e chi si riposa in poche ore, chi si sta meglio se dorme a lungo la mattina e chi si alza presto.
Non combattere la voglia di dormire
Sicuramente il consiglio principale è dormire, riposandosi almeno sette o otto ore prima di affrontare la navigazione, specialmente se lunga. Prima di mettersi al timone può essere utile poi non mangiare in abbondanza ed evitare assolutamente alcol e sostanze psicotrope. Per quanto riguarda il caffè, questo accresce il senso di vigilanza, è vero, ma i suoi effetti non durano molto a lungo. Ovviamente molto dipende dal grado di tolleranza individuale di ciascuno, ma sappiate che il caffè non vi mette del tutto al riparo dal colpo di sonno. Se proprio non potete fare a meno di sostanze stimolanti, meglio il ginseng.
Attenti anche coi farmaci. Alcuni, come antistaminici, antipertensivi, antidepressivi e ansiolitici, possono infatti provocare sonnolenza. È consigliabile, quindi, verificare con il proprio medico se i medicinali che si stanno eventualmente assumendo possono dare sonnolenza.