Il Marine Accident Investigation Branch (MAIB), organismo britannico che investiga sugli incidenti in mare, ha pubblicato il rapporto relativo all’indagine sulla morte del velista Simon Speirs di 60 anni caduto in mare durante l’ultima edizione della Clipper Race Round the World Yacht. L’ente ha individuato come sia stato il cedimento del gancio della sua cintura di sicurezza a essere determinante nell’incidente.
Quando avviene un incidente in mare studiarne e approfondirne le dinamiche e soprattutto le cause è fondamentale non solo al fine di rilevare le eventuali responsabilità in gioco, ma anche per migliorare la cultura della sicurezza della navigazione. Lo sanno bene gli inglesi, inventori dello yachting, che hanno istituito un organo apposito, il Marine Accident Investigation Branch (MAIB), che si occupa di compiere investigazioni su tutti gli incidenti in mare che avvengono in acque britanniche o in cui sono coinvolti cittadini inglesi. Un organo importante, ricalcato su enti simili che svolgono la stessa attività in campo aeronautico nel caso di incidenti aerei.
Uno degli ultimi casi di cui si è occupato il MAIB è stato l’incidente che è costato la vita al velista Simon Speirs, un avvocato di 60 anni con la passione per la vela e le regate, che è morto dopo essere caduto in mare durante l’ultima edizione della Clipper Round the World Yacht Race, il giro del mondo in regata per non professionisti. L’incidente è avvenuto mentre la barca su cui era imbarcato Spears stava navigando dal Sud Africa all’Australia. Quando l’uomo è caduto fuori bordo, inizialmente è rimasto attaccato alla barca grazie alla sua cintura di sicurezza, ma poi qualche cosa è andato storto. L’equipaggio lo ha recuperato dopo 36 minuti e purtroppo, nonostante i tentativi di rianimazione, Simon non ce l’ha fatta. Cosa è successo esattamente? Perché a un certo punto Simon Speirs ha perso la fondamentale connessione con lo scafo andando alla deriva?
Gli sforzi sul gancio di sicurezza sono stati fuori asse
Chiamata a investigare sull’incidente, la commissione del MAIB prima di pronunciarsi ha eseguito una serie di test sui materiali e ha determinato che la causa della caduta in mare di Speirs è da ricercarsi nel cedimento del gancio della cintura di sicurezza. Il gancio della cintura di Simon Speirs era infatti in acciaio inox con un carico di rottura di 1.000 kg, quindi aveva all’apparenza le caratteristiche di sicurezza proprie di questi dispositivi. Tuttavia, dalle analisi del MAIB, è risultato che il gancio poteva resistere a sforzi di una tonnellata se questi fossero arrivati sul suo asse longitudinale, mentre non era in grado di resistere se questi si fossero esercitati lateralmente. Nell’incidente di Speirs è successa proprio questa evenienza perché nella caduta fuoribordo del velista il suo gancio si è incastrato in un candeliere che gli ha fatto fare leva creando un tiro fuori dall’asse longitudinale.
Ganci più sicuri, appello ai produttori
Il Marine Accident Investigation Branch ha quindi raccomandato ai diportisti che quando si usano cinture di sicurezza a bordo bisogna accertarsi che i ganci di queste non solo presentino carichi di lavoro e di rottura appropriati alla navigazione, ma che non possano rimanere incastrati in parti della coperta o nelle sue attrezzature.
Un appello può essere rivolto anche ai produttori di queste preziose attrezzature di bordo nel rivedere i parametri tecnici di costruzione e migliorare la sicurezza dei dispositivi in tutte le condizioni.