Dotazione di sicurezza obbligatoria, il binocolo marino è uno strumento fondamentale a bordo per identificare le altre unità navali, monitorare possibili incroci, individuare ostacoli, relitti, passaggi, così come riconoscere tratti di costa, boe, fari e fanali, mantenere allineamenti di punti cospicui e scrutare gli elementi meteorologici. Come scegliere il modello adatto alle proprie esigenze? Ecco cinque parametri da valutare attentamente.
Il mare è un ambiente vasto per definizione e per coloro che ci navigano avere due occhi potenti per osservarlo da vicino è una necessità. Ecco perché il binocolo rientra tra le dotazioni di sicurezza per la navigazione entro le 50 miglia e senza alcun limite dalla costa. Questo prezioso strumento, compagno fedele di ogni skipper, è talmente importante in mare da essere addirittura un’icona della navigazione e dei marinai. I motivi sono facili da intuire: serve a identificare e capire cosa fanno le altre unità navali, osservarne la rotta, monitorare possibili incroci sia di giorno che di notte. Allo stesso modo permette di individuare eventuali ostacoli, relitti, passaggi, così come riconoscere tratti di costa, ausili alla navigazione, boe, fari e fanali, osservare e mantenere allineamenti di punti cospicui, scrutare e interpretare gli elementi meteorologici. Può servire inoltre per osservare a distanza ravvicinata gli uccelli e gli animali marini, permettendo per esempio di riconoscere i cetacei dal profilo delle loro pinne dorsali oppure ancora può essere utile per guardare il cielo stellato e le costellazioni.
Scegliere un binocolo in base al tipo di utilizzo a bordo di barche a vela o a motore non è banale perché entrano in gioco i diversi parametri tecnici e caratteristiche che bisogna conoscere per orientarsi al meglio. Il mercato offre centinaia di marche e modelli tra le quali spesso non è facile districarsi. In generale vale la regola che è meglio investire una certa somma per l’acquisto di un buon binocolo marino. Ma se non si sa esattamente quello che si sta cercando, questa scelta può diventare complicata. Il primo elemento da valutare è la dimensione del binocolo e la sua configurazione: quale è la differenza tra un binocolo 7×50 e uno 8×32? Quale diametro è giusto per le lenti? Serve la bussola integrata? Vediamo allora in questa guida quali sono le caratteristiche da ricercare per la scelta del binocolo ideale per il navigatore.
In mare serve un binocolo potente, ma quanto?
Il primo parametro da valutare è la potenza del binocolo. Come si misura? I binocoli sono definiti con due cifre, per esempio “7×30“, “7×50“ o ancora 8×30. La prima cifra descrive la potenza di ingrandimento e il secondo il diametro delle lenti. Per potenza di ingrandimento s’intende la capacità dello strumento di ingrandire gli oggetti che si osservano rendendone più facile e chiara l’esplorazione dei dettagli. Un ingrandimento di 7x rende l’oggetto inquadrato sette volte più grande ossia lo avvicina a noi di sette volte. Per esempio, un punto cospicuo a 700 metri di distanza, osservato attraverso tale binocolo ci apparirà come se lo vedessimo a occhio nudo avvicinandoci a 100 metri di distanza.
L’ingrandimento deve essere sufficiente ad avere un buon dettaglio ma con un angolo di campo che consenta di puntare direttamente a un oggetto senza doverlo cercare eseguendo lunghe panoramiche dei dintorni, anche perché il mare può offrire pochi punti di riferimento per agevolare il riconoscimento di una determinata porzione di sfondo.
Ingrandimenti sì, ma non troppo
L’aumento dell’ingrandimento provoca inoltre una riduzione della luminosità dell’immagine, per cui vale la regola che maggiore è l’ingrandimento che si desidera, più grandi dovranno essere le lenti dell’obiettivo. Il diametro delle lenti, infatti, oltre a consentirci maggior comfort durante la visione per il fatto di offrire uno spazio visivo più ampio, è di particolare rilevanza rispetto alla “chiarezza” dell’immagine visualizzata. Più le lenti sono grandi più luce riesce a penetrarvi e di conseguenza l’immagine risulterà più luminosa e definita. Occorre dire che non tutte le lenti di un determinato diametro, offrono la stessa luminosità. Inoltre, più grandi sono le lenti, più sono costose. C’è poi da sottolineare che quanto più un oggetto viene ingrandito, più risulta complicato mantenerlo nella visualizzazione rendendo l’immagine meno stabile e affaticando gli occhi. Per questo motivo i binocoli marini di gran lunga più utilizzati a bordo di imbarcazioni con lunghezza fino a 15 metri sono da 7×50, ovvero dispositivi con lenti da 50 mm di diametro e con capacità di ingrandimento pari a sette volte.
Qualità delle lenti e stabilizzatori d’immagine
Una menzione a parte meritano i binocoli con stabilizzatore d’immagine. Questi dispositivi tramite l’utilizzo di sofisticate tecnologie, come accelerometri e servomeccanismi, consentono di mantenere allineati i gruppi prismatici interni al binocolo eliminando quasi totalmente l’effetto di vibrazioni e piccoli spostamenti. In virtù di questa tecnologia, questi binocoli consentono l’utilizzo di fattori di ingrandimento ben superiori ai canonici 7x, senza pregiudicare eccessivamente il loro utilizzo in barca. Si tratta però di dispositivi che dipendono da fonti di energia elettrica (pile o batterie) e che sono molto più cari dei loro omologhi non stabilizzati.
Altro elemento capace di influenzare la nitidezza dell’immagine è la qualità delle ottiche. Lenti di alta qualità sono in grado di lasciar passare più luce ed offrire immagini più definite e pulite. Tecnicamente il binocolo ci fa vedere l’immagine dritta e non capovolta grazie alla presenza di un elemento di vetro definito prisma. I prismi possono essere disposti in due diverse configurazioni. I prismi del primo tipo, definiti “a porro”, costituiscono la soluzione tradizionale e offrono una migliore qualità dell’immagine. I prismi “a tetto” invece consentono minori ingombri e pesi ridotti, ma sono più difficili da costruire e più costosi. La qualità del vetro impiegato, come è ovvio aspettarsi, incide anch’essa sulla qualità dell’immagine. Ci basti sapere che prismi di tipo BAK-4 offrono generalmente immagini più nitide rispetto a prismi di tipo BAK-7.
Profondità di campo e messa a fuoco
Anche la profondità di campo, ovvero la zona di campo di vista che risulta per l’occhio umano totalmente a fuoco, è un parametro da non sottovalutare nella scelta di un binocolo. La profondità di campo dipende dall’ingrandimento e dalla distanza di osservazione. Essa è data dal quadrato dell’ingrandimento, quindi un binocolo che fornisce 7 ingrandimenti fornirà un immagine completamente a fuoco da 49m (7×7) fino all’infinito, un binocolo che fornisce 10 ingrandimenti, da 100 metri fino all’infinito. In generale un binocolo da 7 ingrandimenti risulterà più facile da focalizzare grazie alla sua maggiore profondità di campo. Osservando quindi a brevi distanze la profondità di campo apparirà molto ridotta e quindi sarà necessario mettere a fuoco con estrema precisione. Quando invece si focalizzerà il proprio binocolo all’orizzonte, il paesaggio risulterà completamente “a fuoco” a partire dalla distanza dell’ingrandimento del binocolo al quadrato. In considerazione del fatto che nell’uso nautico le osservazioni si fanno a media-lunga distanza, alcune case producono binocoli privi del comando di messa a fuoco, ottenendo, nella semplificazione ottica, migliori risultati di luminosità e contrasto.
Tenuta stagna e resistenza agli urti
Un binocolo utilizzato a bordo di un’imbarcazione deve essere in grado di resistere all’umidità, al salino così come ad eventuali spruzzi d’acqua. A lungo andare in combinazione con il cambiamento repentino delle temperature può accadere che le lenti interne ed esterne si appannino a causa della formazione di condensa rendendo così il binocolo inutilizzabile. Per questo motivo è importante scegliere modelli con costruzione a tenuta stagna e provvisti di una guarnizione interna O-ring, riempita con gas inerti, come per esempio l’azoto secco che impedisce il formarsi di condensa, funghi e muffe che potrebbero nel tempo pregiudicare la visione.
Altra caratteristica fondamentale è la resistenza agli urti che potrebbero causare disallineamento dei prismi interni, danni e rotture permanenti. Meglio quindi orientarsi su dispositivi dotati di rivestimenti in gomma antiscivolo che ammortizzano eventuali urti e conferiscono maggiore robustezza allo strumento favorendo anche una presa più salda alle mani.
Anche la capacità di galleggiamento può essere una caratteristica importante di un binocolo visto che a causa delle oscillazioni della barca e della concitazione delle manovre c’è l’eventualità che possa cadere in mare. In realtà tuttavia i binocoli galleggianti sono piuttosto sconsigliati per un uso marino perché costruiti con soluzioni antitetiche alla qualità di ottiche e i parametri tecnici di un modello adeguato. Si può tranquillamente ovviare a questa lacuna con un cinghietto accuratamente imbottito di gomma piuma da passare sempre intorno al collo quando si utilizza il dispositivo.
La bussola integrata si o no?
Veniamo ora a un accessorio altrettanto importante del binocolo marino che potrebbe orientarne l’acquisto: la bussola integrata. A cosa serve? Si tratta di una bussola da rilevamento i cui dati appaiono sovrapposti in un’apposita finestra all’interno della cornice del campo inquadrato dal binocolo. Questa funzione può essere estremamente utile per rilevare punti cospicui che si trovano anche a notevole distanza, seguire la rotta di altre unità ed evitare eventuali incroci. Molte di queste bussole sono anche illuminate per facilitarne un utilizzo notturno. Recentemente inoltre sono state incorporate, in luogo di bussole analogiche, delle bussole digitali, condizionando però il loro funzionamento a una alimentazione elettrica supplementare.
Tanti prodotti: una questione di budget
Esaminiamo infine un ultimo ma non meno importante parametro che influisce sulla scelta del binocolo marino, ossia il prezzo. Quasi tutti i produttori di strumenti ottici hanno nel loro catalogo binocoli ad uso marino. Ci sono le tradizionali grandi case tedesche (Leica, Zeiss, Swarosky, Steiner, solo per citarne alcune) che coniugano qualità elevata a prezzi altrettanto elevati, poi i brand giapponesi (Nikon, Canon, Fuji) che offrono prodotti di livello intermedio, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Vi sono infine diversi produttori russi e cinesi che offrono prodotti di bassa fascia. Il ramge di prezzo parte da 50 euro per i modelli più economici e arriva a 1.000 euro e oltre per i dispositivi professionali.
Come al solito, a meno di non avere alti budget ed esigenze particolari ci si può orientare su un prodotto di fascia media sui 300-400 euro, che vi garantirà un’ottima resa e una visione di qualità.