Dal 19 al 21 ottobre si svolge a Roma presso il polo fieristico della Capitale il forum sulla Blue Economy per la transizione sostenibile dell’economia marittima del Mediterraneo.
Da qualche anno in Italia si parla di “Blue Economy”. Di cosa si tratta? Si parte dalla considerazione che il Mediterraneo non offre solo la possibilità di navigare in acque cristalline e godersi spiagge e arcipelaghi durante le uscite e le crociere in barca. Sul Mediterraneo si gioca il futuro sostenibile di tutti i territori con cui confina. Italia su tutti, visto che il nostro stivale si trova proprio al centro di questo mare.
Blue Economy significa dunque sviluppo economico sostenibile, tutela e valorizzazione delle attività e delle risorse collegate al mare, creazione di professionalità qualificate, ricerca, innovazione, investimenti e creazione di nuove imprese giovanili e femminili. Implementare tutti questi settori è l’obiettivo della legge sulla Blue Economy varato lo scorso febbraio dalla Regione Lazio con finanziamenti per 1,8 milioni di euro.
Un incontro per orientare la Blue Economy
Proprio a questo tema è dedicato il Blue Planet Economy Expoforum 2022 che va in scena dal 19 al 21 ottobre a Roma presso il polo fieristico della città. In questo importante convegno si riuniscono e discutono rappresentanti di imprese, industrie, istituzioni. Ma anche associazioni di categoria, università, centri di ricerca, investitori, fondazioni e Ong in qualche modo legate al Mediterraneo.
L’obiettivo di questo appuntamento, alla sua seconda edizione, è individuare le aree di innovazione e di potenziale sviluppo dell’economia del mare, guardando a tutti gli attori ma soprattutto alle imprese, per fornire la piattaforma ideale per lo scambio di nuove idee di business e di interconnessione.
Un settore economico che sfiora i 50 miliardi di euro
La Blue Economy è infatti un settore strategico nel nostro Paese e come tale va inquadrato. Un comparto che in Italia sfiora i 47,5 miliardi di euro, pari al 3% del totale dell’economia nazionale e che in controtendenza cresce. Nell’ultimo anno, le imprese dell’economia del mare mostrano infatti un saldo positivo del 2,2%, rispetto a quelle degli altri settori economici diminuite nello stesso periodo dello 0,2%.
Al suo interno c’è economia costiera, energia, mobilità e trasporti. Così come risorse ittiche, benessere e biotecnologie. E ancora cantieristica e diporto, sistemi turistici costieri, istruzione, formazione e professioni lavorative.