Controlli in mare: dal 2017 più razionali

La recente Riforma Madia a partire dal 1 gennaio 2017 ha soppresso le forze navali di Polizia e Carabinieri. L’assistenza, la gestione delle emergenze in mare, il controllo delle acque territoriali e i servizi di vigilanza e ispezione lungo costa rimangono presidio esclusivo di Guardia Costiera e Guardia di Finanza.

Più controlli in mare in linea di principio significano maggiore sicurezza e rispetto delle regole. Immaginiamo un equipaggio di una barca in difficoltà al largo. Se lo stesso può contare sull’assistenza non solo della Guardia Costiera, ma anche di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Guardia Forestale le possibilità di essere aiutato e portato in salvo si moltiplicano e non possono che essere apprezzate.

Anche sul fronte del rispetto della normativa, non può che rendere tutti più tranquilli che si faccia un monitoraggio approfondito da parte di più forze dell’ordine sui litorali, nei tratti lungo costa e all’interno delle acque territoriali. Come dire meno marinai improvvisati, meno traffici loschi, insomma regole per tutti e un controllo ramificato e costante sul loro rispetto da parte di chi va per mare.

Carabinieri navali

 

Diportista spesso bersaglio delle Forze dell’ordine

Eppure in Italia tutto questo impegno delle Forze dell’ordine chiamate a intervenire in mare si è trasformato spesso in una sorta di incubo per il diportista che invece di sentirsi supportato nella propria attività e garantito dagli uomini dello Stato ha finito per essere un bersaglio di accanimento burocratico e terrorismo fiscale: ispezioni a non finire, controlli ripetuti anche a distanza di poche ore, visite fiscali, multe, verbali, hanno reso la vita difficile anche al più onesto dei marinai. Con il risultato che molti diportisti hanno deciso negli ultimi anni di lasciare la barca in banchina oppure portarla in Paesi stranieri o addirittura venderla per sbarazzarsene e non vedersi più nell’occhio del ciclone statale.

Guardia di Finanza
L’unico corpo che affiancherà la Guardia Costiera secondo la Riforma Madia saranno gli uomini della Guardia di Finanza.

Polizia e Carabinieri navali addio, solo Guardia Costiera e Finanza

Da oggi tutto questo cambierà. La recente Riforma Madia sulla pubblica amministrazione infatti, prevede che dal 1 gennaio 2017 i soli due corpi preposti agli interventi in mare rimangano la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza. Niente più squadre navali della Polizia e dell’Arma dei Carabinieri. Taglio di risorse preziose in un periodo economico di difficoltà, ma anche una maggiore razionalizzazione del lavoro in mare sembrano essere gli obiettivi di questo importante cambio di passo.

I mezzi e gli organi navali di Carabinieri e Polizia, per quanto soppressi, tuttavia non spariranno del tutto dal mare: resteranno in funzione infatti le moto d’acqua per la vigilanza dei litorali e delle unità navali impiegate nella laguna di Venezia, nelle acque interne e nelle isole minori. Inoltre, a Venezia e a Livorno, rimangono attivi anche i siti navali della Polizia Penitenziaria. La scelta di mantenere la Guardia di Finanza oltre alla Guardia Costiera sta nel grande patrimonio di uomini e mezzi di questo importante corpo: 4.502 finanzieri e 354 unità.

Insomma un bel risparmio per le casse statali e soprattutto meno problemi per chi va per mare che speriamo da oggi in poi recuperi la fiducia e la stima verso le Forze dell’ordine che quando vogliono sanno svolgere un ruolo assolutamente prezioso e irrinunciabile, a terra come lungo le nostre coste.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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