L’acquisto di una barca usata è un momento vissuto con entusiasmo dal diportista, ma anche un’operazione delicata che deve essere effettuata con prudenza per non incappare in sgradite sorprese. Tenere gli occhi aperti e rispettare una serie di procedure formali e sostanziali può aiutare a tenere il timone fermo e non farsi abbindolare. Ecco le 5 fasi di una compravendita.
Il mercato dell’usato nautico è diviso in varie tipologie di offerte: ci sono i venditori privati, i broker e le società di noleggio. I privati in genere vendono per poi fare un acquisto di una barca più grande. Per stabilire il prezzo da richiedere fanno di solito un giro d’orizzonte tra le inserzioni delle riviste di settore, tra gli annunci che compaiono nelle bacheche di circoli velici e porti turistici, ma soprattutto tra le proposte che circolano nel web. I broker professionisti hanno una visione più ampia del mercato e in generale l’interesse a mantenerlo alto, ammesso naturalmente che esista una domanda vivace di barche. Infine ci sono le società di charter che periodicamente, diciamo circa ogni 5-6 anni, devono rinnovare la loro flotta e mettono in vendita le loro barche, recenti ma piuttosto utilizzate. Anche loro condizionano un po’ il mercato orientando i prezzi.
Il privato che vuole vendere e vede che sul mercato per lo stesso modello la richiesta è di una certa cifra allineerà, più o meno, la sua richiesta a tale importo. Naturalmente può esserci anche il privato che se ne frega del mercato e valuta da sé il prezzo da richiedere per la sua barca in base a quanto l’aveva pagata, ai lavori che ha effettuato negli anni, alle condizioni delle attrezzature, del motore, etc.
01. Valutare il prezzo giusto di una barca usata
Come capire se il prezzo di un cabinato usato è quello giusto? Un elemento che determina il prezzo è la condizione della barca, il suo stato di efficienza, come si presenta. La stima dello stato di una barca è tuttavia la cosa più difficile da valutare. L’aiuto di un perito può aiutarci ad avere il parametro guida, ma poi l’osservazione dei dettagli alla barca e i suoi accessori dobbiamo farlo noi potenziali acquirenti: ogni cosa a bordo va valutata con cura. Le parti più importanti sono l’alberatura, il timone, il motore, le vele, lo stato dei winch o della linea d’asse del motore. Non si può certo pretendere di avere una barca in un perfetto stato di conservazione, pari al nuovo. È difficile, anche se indispensabile, dare un valore corretto ai segnali di invecchiamento dei vari componenti. Da parte di chi acquista si dovrebbe comunque avere un atteggiamento fatalista: qualche magagna verrà fuori anche in una barca che si considera perfetta.
C’è poi da osservare che nel corso della sua vita la barca, nuova o vecchia che sia, deve essere sottoposta a un programma di manutenzione. Quindi dopo l’acquisto va messo nel conto che ogni anno ci saranno delle parti da rinnovare o degli accessori da sostituire È bene quindi conoscere nel corso della trattativa della barca a cui siamo interessati le quotazioni delle singole parti in modo da metterci al riparo da sorprese sgradite prima dell’acquisto della barca. Quanto mi costerà la sostituzione del motore? Quanto il cambio di vele? E via dicendo…
02. Raccogliere tutte le informazioni
La procedura di acquisto di uno yacht usato prevede di solito un iter ben preciso: individuazione della barca, raccolta di tutte le informazioni, valutazione della congruità del prezzo richiesto, visita personale, offerta di acquisto, perizia di un tecnico, stipula del contratto, consegna dello yacht. Coloro che vendono il proprio cabinato sono più o meno tutti portati a sovrastimarlo nel prezzo, a esaltarne i pregi e a sottacerne i difetti, a volte anche gravi. I mediatori poi, se interpellati, sono soliti inviare al potenziale acquirente una scheda descrittiva della barca e delle sue dotazioni che però spesso è accompagnata dalla dicitura poco confortante: dati indicativi e non impegnativi.
La barca può trovarsi a pochi chilometri oppure dall’altra parte del globo. Che fare? Prendere subito l’aereo o l’auto e rischiare di correre incontro a una cocente delusione? In realtà sarebbe bene mandare al venditore una scheda, ossia una sorta di formulario, contenente le informazioni richieste che serve a vincolarlo. Costui infatti restituendo tale scheda firmata sarà tenuto a risponderne qualora in seguito tali dettagli si dimostrassero non veritieri. Se il venditore comincia ad accampare un mucchio di storie con l’intento di svicolare il riempimento o la sottoscrizione della scheda, meglio lasciar perdere l’occasione.
03. Redigere il formulario per il venditore
Supponiamo invece che il venditore restituisca all’acquirente la scheda debitamente compilata e firmata. A questo punto occorre valutare la congruità del prezzo richiesto. In pratica si confronta il prezzo richiesto dal venditore per la barca con quello dei listini dell’usato. Queste fonti forniscono valori medi di mercato per imbarcazioni datate ma con componenti originali in ogni loro parte, non incidentate e in condizioni decenti di manutenzione e di dotazioni. Se la scheda indicasse che la barca oggetto della compravendita non si trova più in questa situazione, il deprezzamento andrebbe applicato correttamente sulla base di questi parametri.
Se anche questa volta il test ha un esito positivo possiamo visitare la barca da soli. Qui bisogna stare attenti: se si ha a che fare con un mediatore, alcuni di questi pretendono la sottoscrizione di un impegno all’acquisto prima ancora che l’acquirente abbia la possibilità di vedere la barca. Il consiglio è di non firmare nulla. Se insistono, meglio lasciare perdere: chi firmerebbe firma una cambiale in bianco? La prima visita alla barca è innanzitutto destinata a stabilire se potrà esistere un giusto feeling con l’oggetto dei desideri: potrà solo piacerci oppure potremmo innamorarci a prima vista. In questo secondo caso, saremo inevitabilmente portati a scorgerne solo tutti i suoi pregi e a non vedere i difetti. Grave errore.
04. Proporre l’offerta di acquisto
Se la barca ci piace, a questo punto dobbiamo necessariamente scoprire le nostre carte, quindi impegnarci ufficialmente con il venditore, sia questo un privato proprietario o un broker. Lo faremo sottoscrivendo l’offerta di acquisto. L’offerta di acquisto è un semplice accordo preliminare di compravendita il cui compimento è condizionato dall’avverarsi di una serie di situazioni ed eventi che sono ben dettagliati nel documento. Ce ne sono due, secondo che la trattativa si svolga tra privati oppure se ci sia di mezzo un mediatore. In questo secondo dobbiamo valutare attentamente le differenze tra il modulo che il mediatore ci sottoporrà da firmare e quello redatto da noi. Non è da escludere che quello del mediatore non ci tuteli per nulla. In entrambi i casi, se qualcuno facesse storie e non volesse per esempio accettare le clausole contenute nel modulo, lasciate perdere.
05. Ingaggiare il perito per l’ispezione
In virtù della sottoscrizione dell’offerta si avvia una procedura che include l’effettuazione di una perizia tecnica sullo yacht. Dall’esito positivo dell’ispezione dipende il compimento dell’acquisto vero e proprio. La barca va periziata da un tecnico e le sue valutazioni messe per iscritto sono vincolanti per le parti che hanno sottoscritto l’offerta d’acquisto. Se la perizia non venisse eseguita con la dovuta diligenza, esperienza e capacità, il perito risponderebbe personalmente dei propri errori, come ogni qualsiasi altro professionista. La perizia deve includere l’inventario degli accessori che sono oggetto della compravendita, come per esempio il tender, il motore fuoribordo del tender, le dotazioni di sicurezza, i parabordi, i cavi d’ormeggio, le parti di rispetto, le vele, etc.
Il perito deve redigere un rapporto scritto vincolato dal segreto professionale che consegna alla parte che ha richiesto la prestazione. Questa invece può farne l’uso che ritiene più opportuno, sotto la propria responsabilità. Se la perizia da esito positivo si è pronti alla stipula del contratto presso un notaio.
Con la consegna della barca termina la procedura di compravendita della barca. A questo punto una cosa è certa, le tasche del nuovo armatore sono più vuote, ma anche la felicitàdi poter navigare, fare crociere, dedicarsi alla propria passione che, come tutti noi diportisti ben sappiamo, non ha prezzo.