Tra la flotta dei navigatori schierati al via del Global Solo Challenge, il giro del mondo no stop in solitario in programma nel 2023, ci sarà anche Riccardo Tosetto, velista professionista che partecipa con una barca usata e un budget ridotto.
Si può fare il giro del mondo no stop in solitario senza essere nati sul mare, con una barca usata e a budget ridotto? Certo che sì e lo dimostra la storia di Riccardo Tosetto, 36 anni, che nel 2023 prenderà parte alla regata “Global Solo Challenge”. A differenza di tanti velisti Riccardo Tosetto non ha origini marinare. Lui è nato nel bel mezzo della pianura padana. Più precisamente a Cittadella, la graziosa città murata in provincia di Padova. Nessun parente velista, nessuna tradizione familiare, il mare lo aveva sempre visto dalla spiaggia.
Il suo è stato un amore per la vela tuttavia è stato precoce e totalizzante. Ha iniziato a navigare da bambino, dapprima su derive e catamarani sportivi e poi all’età di 13 anni su cabinati. Da allora non ha più smesso di vivere in mare. Dall’età di 18 anni quindi la sua passione è diventata anche il suo lavoro, tanto che passa più di 8 mesi all’anno in mare, in Mediterraneo e talvolta in Atlantico.
Una sfida sulla scia del maestro Angelo Preden
La sua fonte d’ispirazione per la vela è Angelo Preden, una leggenda tra i velisti e i marinai dell’Adriatico settentrionale e pioniere della navigazione in solitaria lungo le rotte oceaniche. Nel 1976 ha partecipato alla Ostar (Observer Singlehanded Transatlantic Race), la celebra regata transatlantica in solitario da Plymouth (Inghilterra) a Newport (Usa), con una piccola barca di 9 metri, il “Caipirinha”. E allora per seguire le orme del suo maestro e coronare quello che è sempre stato un suo sogno Riccardo Tosetto si è iscritto al Global Solo Challenge. Un giro del mondo in solitario senza scalo il cui la flotta naviga poco sopra il limite dei ghiacci e tocca Capo di Buona Speranza, Capo di Leeuwin e Capo Horn.
Un giro del mondo alla portata di tutti
Questa competizione vuol mettere alla portata di più skipper possibili il sogno di completare una circumnavigazione in solitaria. Prevede infatti un budget ridotto e un format equo per tutti. Le partenze dei vari partecipanti sono infatti scaglionate in base alla classe di appartenenza. Poi una volta in mare, tutte le barche faranno parte dello stesso evento. Le più veloci dovranno cercare di raggiungere quelle più piccole e lente in una sfida affascinante per chi naviga, per il pubblico e per gli sponsor.
Riccardo si schiererà al via del Global Solo Challenge con un Class 40 usato che ha acquistato in Francia autofinanziandosi e che ha battezzato Obportus. Sfrutterà i prossimi mesi per allenarsi e navigare il più possibile per prepararsi all’evento. Non solo, si occuperà anche della salute fisica e psicologica, con un training mirato. Il suo obiettivo è arrivare alla fine della regata, superare i difficili mari del Sud e soprattutto godersi questa grande esperienza di navigazione e di vita.