In Inghilterra è appena uscito il documentario Maiden che ripercorre la straordinaria impresa della velista britannica Tracy Edwards che nel 1989 da ex cuoca imbarcata su barche da charter si mise in testa di partecipare alla Whitbread Round the World Race con un equipaggio tutto al femminile. La loro vittoria entrò nella storia.
La storia di Tracy Edwards sembra una trasposizione velica della favola di Cenerentola. Può una cuoca ingaggiata sulle barche dei charter trasformarsi in una velista regatante e addirittura vincere il giro del mondo? Tracy ci è riuscita, lei e il suo equipaggio tutto al femminile che nel 1989 vinse a bordo di Maiden la Whitbread Round the World Race. Un successo che lasciò sbalordito il pubblico di appassionati che le festeggiarono all’arrivo, i giornali e la stampa specializzata, gli sponsor che non avevano scommesso su quell’impresa e soprattutto il popolo britannico, scettico e famoso per la sua vocazione tradizionalista.
Oggi a distanza di trent’anni è appena uscito in Inghilterra un bel documentario firmato dal regista Alex Holmes dal titolo “Maiden” che racconta la meravigliosa storia di Tracy Edwards e di quell’avventura straordinaria tutta al femminile. Il lungometraggio sarà distribuito a livello nazionale l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna.
Alla partenza nessuno scommetteva su Tracy
Quando Tracy Edwards decise di partecipare al giro del mondo come timoniere e con un equipaggio tutto femminile gli sponsor non ne volevano sapere di supportarla, il pubblico la derideva e i suoi stessi amici cercavano di dissuaderla. Lei però era determinata e ipotecò la casa per acquistare nel 1987 l’ex Stabilio Boss, un 58 piedi di alluminio usato, disegnato da Farr e che aveva appena terminato la BOC (più tardi chiamato Vendée Globe) con il nome di Stabilo Boss. Dopo averla completamente restaurata, Tracy battezzò la barca Maiden che in inglese significa “signorina” e tra lo stupore generale si presentò alla partenza della Whitbread Round the World Race con un equipaggio tutto al femminile composto da 12 veliste.
Con lei c’erano Sally Creaser dalla Scozia, Angella Farrell dall’Irlanda, Jo Gooding dal Galles, Nancy Hill e Claire Russell dall’Inghilterra, Michelle Paret dalla Francia, Dawn Riley dagli Stati Uniti, Tanja Visser dall’Olanda, Mikaela von Koskull dalla Finlandia e Mandi Swan dalla Nuova Zelanda.
Intorno al mondo le signorine batterono i maschi
Al comando di queste signorine veliste Tracy Edwards vinse ben due tappe della Whitbread e si classificò seconda nella sua classe e al primo posto come barca inglese. All’arrivo della regata, dove migliaia di persone e centinaia di barche erano in attesa, mentre gli equipaggi maschili arrivarono con le loro cerate e stivali, le Maiden si presentarono in costume da bagno. La Edwards aveva dimostrato di avere ragione e divenne la prima donna a conquistare il premio Yachtsman of the Year.
Oggi Maiden torna a navigare per le ragazze
La barca Maiden negli ultimi anni ha attraversato un restauro completo che è culminato con un nuovo varo avvenuto nel giugno 2018. La barca è attualmente impegnata in un progetto triennale per promuovere l’educazione delle ragazze in tutto il mondo e raccogliere fondi per finanziare progetti per sostenere le giovani donne. Il progetto è sostenuto dalla principessa Haya Bint Al Hussein di Giordania, che ha anche contribuito a ripristinare il famoso yacht.
Va ricordato che per ripetere l’impresa attuata nel 1989 da Tracy Edwards nel giro del mondo a vela si sono dovuti aspettare 25 anni quando le veliste del Team SCA, equipaggio tutto femminile, vinsero l’ottava tappa della Volvo Ocean Race. Ma loro erano solo brave a regatare. Mica anche ai fornelli…
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