La città olandese di Amsterdam si prepara a vietare l’uso delle imbarcazioni a motore a scoppio lungo i suoi canali entro la fine del 2025. Tutte le unità dovranno essere dismesse o riconvertite all’elettrico.
Una decisione che con ogni probabilità avrà un impatto significativo sul trasporto pubblico e privato impegnato ogni giorno nella rete fluviale che da sempre è il simbolo stesso della città. Il Comune di Amsterdam mette al bando i tradizionali motori marini a scoppio delle barche ed entro la fine del 2025 tutte le unità in transito sugli specchi acquei del centro cittadino dovranno necessariamente essere dismesse o riconvertite all’elettrico. L’obiettivo dell’Amministrazione locale è chiaramente quello di abbassare in modo drastico le emissioni inquinanti, per migliorare la qualità dell’aria.
Una vera rivoluzione “green” per la città olandese percorsa da una miriade di corsi d’acqua e in cui il trasporto, sia pubblico che privato o di merci, è spesso svolto su chiatte e battelli. Su questi si muovono i cittadini, i lavoratori, ma anche tantissimi turisti che qui vengono ogni anno.
Leggi anche: Houseboat, perché in Italia il fenomeno non decolla?
Sono oltre 10.000 le barche da riconvertire
Secondo le stime più recenti sono oltre 10.000 le barche interessate dal provvedimento, compresi i tipici barconi da carico che costituiscono una delle principali attrazioni di Amsterdam e che trasportano ogni anno circa 4 milioni di passeggeri, navigando ogni giorno per oltre quattordici ore. Ma questi numeri comprendono anche le barche utilizzate in modo stanziale lungo i canali, come le famose “house boat”, a volte trasformate in pittoreschi ostelli e b&b.
Secondo la nuova legge dal 2026 potranno essere registrate solo imbarcazioni elettriche che saranno contraddistinte da un bollino verde, oppure quelle ibride (bollino arancione). Tuttavia, anche per rispondere al clamore suscitato dall’iniziativa, le imbarcazioni da diporto già iscritte potranno acquistare un permesso che consentirà loro di navigare nell’area fino al 2029. Tale diritto si perderà però in caso di vendita dell’imbarcazione e potrà essere rinnovato solo con un cambio del sistema di propulsione. La stessa Rederij Kooij, una delle più importanti compagnie di trasporto di Amsterdam, ha già avviato un programma di conversione di tutti i suoi battelli.
Costi del “green” e problema della ricarica elettrica
Ad oggi soltanto un 5-10 per cento delle barche circolanti ad Amsterdam possiede i requisiti richiesti dalla normativa. E le stime dei costi per la trasformazione in elettrico parlano di cifre che vanno da poche migliaia di euro a diverse decine di migliaia per ciascuna di esse.
Resta tuttavia il nodo spinoso della ricarica elettrica. Il provvedimento prevedeva la creazione di cento stazioni da 16A ad uso esclusivo per le imbarcazioni entro il 2021. Al momento però ne risultano installate solo un paio di dozzine ad uso pubblico, se si escludono quelle all’interno dei porti turistici, e di quelle private di cui si sono già dotate le grosse compagnie.