Nato in Svezia nel 2016 e presto diffusosi in tutto il mondo, il fenomeno del plogging non è altro che raccogliere rifiuti mentre si sta passeggiando o correndo, per un’attività che è insieme fisica e ecosostenibile. Tra gli scenari preferiti dagli appassionati ci sono naturalmente le spiagge invase da plastica e detriti.
Non possiamo più far finta di niente. Le statistiche sull’inquinamento da plastica parlano molto chiaro: ogni anno si producono 300 milioni di tonnellate di plastica e circa 8,8 milioni di queste finiscono dritte negli oceani, minacciando numerose specie animali, molte delle quali ormai cominciano a essere in via di estinzione. Secondo il National Ocean Service, l’80 per cento dell’inquinamento oceanico proviene dalla terra.
Se ciò non fosse già abbastanza grave e se non invertiamo la rotta subito, si stima che entro il 2050 ci sarà più plastica che animali nei nostri mari. Come combattere questo problema? Per esempio impegnandosi a raccogliere i rifiuti ogni volta che andiamo in spiaggia per una passeggiata o per una corsetta.
Un fenomeno che ha preso piede con i social
Questa nuova tendenza che si sta diffondendo sulle spiagge di tutto il mondo si chiama “plogging” e arriva dalla Svezia. È stato Erik Ahlström, un appassionato trail runner di Stoccolma, a coniare il termine (in origine “plogga”, come è ancora noto in altre parti del mondo) che è una combinazione di “jogging” e “plocka upp”, ovvero il termine svedese che sta per “raccogliere”. Lanciato da Ahlström nel 2016, è solo nel 2018 che il movimento è esploso in tutto il mondo, grazie anche a un rilancio mediatico dovuto ai principali social network, come Facebook e Instagram.
Oggi basta accedere al social delle foto e digitare plogging, per ottenere quasi 63.000 risultati e rendersi conto di quanto il fenomeno si stia diffondendo a macchia d’olio. Tutti in spiaggia nel tempo libero a raccogliere e differenziare plastica, lattine, bottiglie e rifuti di ogni genere. Da soli soprattutto, ma anche insieme e divertendosi. Tanto che il plogging oltre che una variante en plein air del fitness è diventato una vera e propria crociata contro l’inquinamento.
Vantaggi per il fisico, l’umore e l’ambiente
Un’esperienza da provare perché a beneficiarne non è solo l’ambiente e il nostro fisico, ma anche l’umore. Quanto è piacevole infatti fare attività all’aria aperta, conoscere nuove persone e dare un concreto aiuto al pianeta?E voi siete pronti a mettervi a correre con il vostro sacco della spazzatura? Prima di darvi al plogging, ecco tuttavia alcuni suggerimenti pratici. Prima di tutto, la sicurezza: assicuratevi di indossare il giusto abbigliamento per il fitness, compresi i guanti, una tuta e le calze da corsa. È fondamentale evitare di raccogliere rifiuti pericolosi, come siringhe o lame di rasoio.
Tenete poi al sicuro i vostri oggetti personali: Correre con in mano un grande sacco della spazzatura è già abbastanza difficile, senza aggiungere anche cellulare, chiavi di casa e borraccia. Per questi ultimi, fornitevi di una cintura per la corsa, dove riporre gli oggetti personali al sicuro. Infine stabilite un obiettivo: regalatevi una sfida impostando un obiettivo. Per esempio, raccogliere 50 lattine durante la corsa. Può sembrare molto, ma sarete sorpresi di quanto velocemente il vostro sacco si riempirà.
Anche in Italia il plogging sta prendendo velocemente piede sia in città come Roma e Milano, nei parchi, ma anche sulle spiagge delle principali coste. Nel frattempo sono nate tante associazioni fatte di cittadini attivi che non vogliono arrendersi al degrado marittimo, ma anzi intendono ripulire le spiagge da detriti e rifiuti.
Io lo facevo già ai Caraibi nel 2011 e la nostra guida mi prese per matta…
Ho sempre raccolto buste di rifiuti ogni volta che andavo a passare qualche ora a pesca sulla spiaggia o sugli scogli.
Anni fà si organizzava per la pulizia della spiaggia di Portu Maga, nella selvaggia costa di Marina di Arbus.
Eravamo una decina di persone e trovammo circa una ventina di sacchi pieni di plastiche di ogni genere.
Ci dissero di non portare le buste ai cassonetti dei rifiuti perche si rischiava una grossa multa
In sto paese ci sono delle regole sono assurde probabilmente perche sono fatte sempre dalle solite persone incompetenti messe li per conoscenza di qualcuno.
Le stesse persone incompetenti che troviamo negli uffici di tutti i giorni che per colpa della loro poca voglia o incompetenza rendono la vita più difficile a tutti, anche a loro stessi.
Eppure basterebbe veramente poco.
Anche il buon senso potrebbe essere uno strumento gratuito..