Sostituire la catena dell’ancora: i parametri da valutare

Il momento dell’acquisto di una nuova catena per l’ancora non deve coglierci impreparati se non vogliamo incorrere in errori. Vediamo allora quali elementi valutare per riconoscere e scegliere la giusta catena per il nostro salpa ancora.

La catena dell’ancora è uno dei componenti più importanti a bordo per la sicurezza della barca durante l’ancoraggio. E’ quindi fondamentale controllarne periodicamente lo stato per verificare se sono presenti segni di corrosione o deformazione meccanica. Una catena di buona qualità durerà sicuramente a lungo ma niente è eterno e prima o poi anch’essa andrà sostituita. Scegliere il prodotto adeguato alla propria barca è fondamentale e come accade per altre attrezzature tecniche, richiede un approccio consapevole e la conoscenza di alcuni parametri importanti. Se ci rivolgeremo a un negozio specializzato potremo contare sul supporto tecnico del personale ma dovremo comunque essere noi a fornirgli i dati di riferimento che permetteranno di identificare il prodotto che ci serve. Vediamo allora come esaminare al meglio questi dati, come metterli a confronto e arrivare alla scelta definitiva con soddisfazione.

Le misure delle catene: diametro e passo 

I due parametri indispensabili per classificare una catena, indicati in ogni tabella tecnica, sono il diametro e il passo.

Per approfondire:
Catena dell’ancora, come sceglierla

Il diametro è la dimensione del filo, ossia il tondino in acciaio con cui è costruita la catena. Questa è la dimensione a cui si fa normalmente riferimento per denominare le catene, ad esempio catena da 6mm., 8 mm, 10 mm, etc. Spesso gli armatori scelgono il diametro della catena in base alla lunghezza della barca, in realtà l’elemento davvero importante per la scelta della catena non è la lunghezza ma la stazza della barca. Maggiore è il dislocamento infatti, maggiore dovrà essere il diametro della catena per assicurarsi carichi di rottura adeguati alle maggiori sollecitazioni che la catena dovrà subire. Questa decisione ovviamente è presa al momento dell’allestimento della barca unitamente alla scelta del verricello, il cui barbotin dovrà essere in grado di accoppiarsi correttamente a quello specifico diametro di catena. Un diametro di catena maggiore comporta inoltre un maggiore peso della stessa, parametro che influisce sulla capacità di ammortizzare i movimenti e gli eventuali strappi della barca durante l’ancoraggio. Per fare un esempio, una catena con diametro di 6 mm.  pesa circa 0,8 kg. al metro contro 1,4 kg. di una catena da 8 mm.

Catena-calibrata-per-Ancore

Il passo deve adattarsi al barbotin

Quando parliamo di passo di una catena ci riferiamo alla lunghezza interna di ciascuna maglia (dimensione P del disegno). Le catene per l’ancoraggio sono del tipo “a passo corto”, ossia più stretto rispetto alla catena standard, una modalità costruttiva che sembra garantire migliori performance e minori probabilità che la catena, quando viene raccolta nel gavone si “incattivi” annodandosi o incastrandosi su sè stessa. Le catene per ancora sono inoltre di tipo calibrato, ovvero costruite con estrema precisione dimensionale per garantire un perfetto accoppiamento con i barbotin (la ruota dentata) dei salpa ancora.  Nelle tabelle tecniche che accompagnano le catene i produttori spesso identificano questa misura con la lettera “P”, ad esempio P = 24 mm.

Catene Calibrate per Ancora

Catene calibrate per verricelli salpa ancora in acciaio zincato o inox Aisi 316 lucidato a specchio.

Catena Iso o Din, come identificarla

Nel mercato delle catene da ormeggio sul mercato europeo ci sono due standard amministrati dalla International Standards Organization (ISO): l’ISO 4565 e il DIN 766 definiscono parametri dimensionali utili ad identificare le catene in maniera univoca in tutti i paesi aderenti alla normativa. Le catene costruite nel rispetto di tali standard sono dunque idonee per lavorare con verricelli europei i cui barbotin sono realizzati seguendo gli stessi standard.

Quando ci troveremo nella situazione di dover sostituire la catena dell’ancora dovremo quindi come prima cosa identificarne la tipologia. L’operazione è davvero semplice e i parametri da verificare sono essenzialmente due, ovvero i già citati Diametro del filo e Passo. Le altre dimensioni possono variare leggermente da prodotto a prodotto e sono dunque trascurabili ai fini dell’identificazione della catena. Muniamoci dunque di un calibro e andiamo a misurare la catena che dobbiamo sostituire. Se non avessimo più a disposizione la vecchia catena (chi non ha mai avuto un amico che ha filato tutta la catena senza preoccuparsi di fissarne l’ultimo anello al golfare del pozzetto? 😉 dovremo allora fare riferimento al manuale del verricello o alle indicazioni incise sullo stesso barbotin.

D (Diametro)P (Passo)Iso o Din
618,5DIN 766 e ISO 4565
722DIN 766 e ISO 4565
824DIN 766 e ISO 4565
1028DIN 766
1030ISO 4565
1236DIN 766 e ISO 4565

In Italia lo standard DIN è il più diffuso ma si noti che nei diametri 6, 7 e 8 mm (le più comuni per il piccolo e medio diporto) le caratteristiche dimensionali previste dalle norme ISO 4565 e DIN 766 sono praticamente identiche pertanto le catene risultano perfettamente intercambiabili.

Sulle catene da 10mm di diametro occorre invece fare attenzione, dato che i due standard hanno passi differenti. E’ dunque facile stabilire la tipologia della nostra catena misurandone semplicemente il passo; la catena DIN ha un passo da 28 mm. mentre la ISO da 30 mm.

Resistenza delle catene: lavoro e rottura

Ci sono poi altri due parametri importanti della catena da esaminare con attenzione quando si valuta una scheda prodotto, i carichi, valori che definiscono la capacità della catena di resistere alle sollecitazioni meccaniche. Il carico di lavoro è il carico a cui la catena può lavorare in continuo senza subire alcun tipo di deformazione ed è dunque questo il dato a cui dobbiamo riferirci per ogni nostra valutazione.  Il carico di rottura invece è il carico a cui la catena si romperà ed è generalmente 4-5 volte superiore al carico di lavoro. Misurato con test campione rappresentativi, questo dato indica sostanzialmente la capacità della catena di sopportare picchi di carico momentanei e dunque di far fronte a situazioni impreviste senza rompersi.

 

Catene in acciaio zincato o inossidabile?

Una delle ultime distinzioni da fare riguardo alla catena dell’ancora si riferisce ai materiali, ossia al fatto che la catena sia in acciaio zincato a caldo (HDG) o in acciaio inossidabile (ISO 304 o AISI 316). L’HDG (Hot Dip Galvanized) è sicuramente la tipologia di catena più comune e diffusa per l’ancoraggio poichè offre una eccellente resistenza meccanica unitamente ad una buona resistenza alla corrosione e ad un prezzo decisamente inferiore rispetto alle catene inox. La zincatura a caldo riveste il metallo base comportandosi come un anodo sacrificale. Ciò significa che lo zinco in realtà “sacrificherà” sé stesso per proteggere il metallo base dall’ossidazione.

 

Acciaio inox marino: vantaggi e svantaggi

L’unico tipo di acciaio inox utilizzabile per le attrezzature di bordo e soprattutto per la realizzazione di catene per l’ancoraggio è sicuramente l’AISI 316 che a differenza del comune 304 non è facilmente attaccabile dagli agenti atmosferici e dal sale. L’acciaio inossidabile è esteticamente bellissimo ma anche molto costoso e nonostante le credenze comuni può non garantire le stesse prestazioni in termini di resistenza meccanica rispetto a materiali più economici come, nel caso delle catene, il comune acciaio zincato a caldo.

Un consiglio; per prolungare il bell’aspetto e la durata di una catena, zincata o inox che sia è essenziale lavarla periodicamente in acqua dolce. Più frequenti sono i lavaggi e meglio è, ricordiamoci di farlo ogni volta che prendiamo in mano la manichetta dell’acqua della banchina.

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2 Comments
  1. Per favore, non confondete anche voi stazza e dislocamento!!!! La prima rappresenta un volume, il secondo un peso e non c’è nessuna relazione fra i due

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