I diportisti del Mediterraneo possono essere protagonisti di una nuova forma di “citizen science” organizzata dall’Istituto Tethys con la collaborazione del Corpo delle Capitanerie di Porto. Il progetto si chiama “Cetacei, Fai attenzione” e invita chiunque avvisti un delfino o una balena a scattargli una foto e inviarla accompagnata da alcuni dati sull’avvistamento ai ricercatori per aiutarli nell’opera di censimento e salvaguardia.
Noi diportisti dal mare prendiamo tanto: i nostri momenti passati a navigare, l’orizzonte senza limiti che ci fa sognare, le baie per rilassarci, le onde e il vento che ci danno l’adrenalina, i fondali pieni di vita. Ma il mare è un ambiente delicato, anzi sempre più fragile ed è arrivato il momento di restituirgli qualcosa in cambio dei suoi meravigliosi doni. È la scienza a chiedercelo, proprio per aiutarla a conoscerlo meglio e più a fondo e cercare di salvaguardarlo il più possibile.
I diportisti come ricercatori scientifici
Per esempio monitorando i cetacei, delfini, balene, capodogli in modo da mappare le aree del Mediterraneo dove questi animali passano o sostano durante la stagione, creare statistiche, censire le specie, insomma aiutare i ricercatori nel loro lavoro di studio e conservazione di questi preziosi abitanti del pianeta azzurro.
Il progetto avviato di recente dall’Istituto Tethys con la collaborazione del Corpo delle Capitanerie di Porto si chiama “Cetacei, Fai attenzione” e propone un esempio di ricerca e di “citizen science” per proteggere balene e delfini del Santuario Pelagos, grazie al censimento “I Luoghi del Cuore” del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano. Ai diportisti che avvistano cetacei durante un trasferimento o una crociera o anche una semplice uscita lungo costa si chiede di fornire all’Istituto Tethys una foto o un breve video e alcuni dati sull’avvistamento, come ora, posizione e numero di animali visti, attraverso il sito dell’iniziativa www.cetaceifaiattenzione.it.
Usare lo smartphone non è mai stato così utile
Le pagine web sono progettate per essere consultabili e accogliere le segnalazioni anche tramite cellulare o tablet, che finiranno su delle mappe che verranno presentate a settembre, durante una conferenza stampa al Salone Nautico di Genova.
“A tutti i diportisti – è l’appello di Sabina Airoldi, biologa dell’Istituto Tethys – chiediamo un contributo importante, fattivo e reale per lo studio e la conservazione dei cetacei. Ora è il momento che ognuno passi al fare. Fare attenzione ai cetacei in mare, fare attenzione a come ci si comporta con loro e fare qualcosa per loro, inviandoci le foto o le riprese e compilando la breve scheda proposta dal sito. Ognuno ha un telefonino in barca: se vedete un cetaceo, oltre a condividere le foto o i video sui social, inviateli anche a noi”.
Questo piccolo gesto a portata di telefonino dei diportisti si trasformerà in un dato importante per la scienza. “In questo modo – ha spiegato Airoldi – restituiamo indietro qualcosa al mare, da cui troppo spesso prendiamo e basta e diamo un contributo alla ricerca. Siamo in un momento storico in cui ognuno deve dare il suo contributo all’ambiente e al mare. A fine estate verranno poi realizzate delle mappe con tutte le segnalazioni che ci sono state inviate dai diportisti”.
Avvistamento cetacei: ecco come comportarsi
Vediamo quali sono i comportamenti da adottare in caso di avvistamento dei cetacei. Se da bordo l’equipaggio di un’imbarcazione si accorge della presenza di un delfino o di una balena, bisogna tenere una distanza di almeno 300 metri, procedendo con una rotta parallela a quella dell’animale, senza avvicinarsi né da davanti né da dietro, perché l’animale avrebbe la sensazione di essere seguito. Se la distanza è di 100 metri, è bene mettere il motore in folle.
È fondamentale spegnere strumenti elettronici tipo ecoscandagli e fishfinder perché potrebbero interferire con le comunicazioni dei cetacei e dividere i cuccioli dalle madri. Se dovessero essere i cetacei ad avvicinarsi, non tentare di toccarli, perché potrebbe essere pericoloso per voi e per gli animali e non date loro nulla da mangiare: balene e delfini, infatti, si cibano solo di alcune prede vive e tutto il resto potrebbe essere dannoso. Resistete alla tentazione di entrare in acqua: non è sicuro per voi e potreste disturbarli. Infine non puntare mai verso il gruppo per far venire i delfini sulla prua: se si sentiranno sicuri saranno loro a farlo.
Grazie di cuore David,
spero davvero che siano in molti a segnalare i loro avvistamenti, sempre nel rispetto del codice di condotta (scaricaribile su http://www.cetaceifaiattenzione.it/) , in modo da far sì che un incontro emozionante possa diventare anche un importante contributo scientifico che verrà utilizzato per la tutela di questi meravigliosi animali.
Sabina Airoldi
Responsabile ricerche Tethys nel Santuario Pelagos