Il nuovo progetto “Geb-Green&Blue Route Plan” mira a privilegiare l’accesso dei diportisti che noleggiano barche nelle riserve marine mediante appositi itinerari ecocompatibili e pacchetti turistici promozionali.
È possibile preservare le riserve marine protette del nostro Paese e al tempo stesso permetterne un turismo sano e a basso impatto ambientale? Certo che sì, basta volerlo, studiare strategie giuste e coinvolgere operatori qualificati. Il Nord Sardegna per esempio ha deciso di puntare sul charter nautico come strumento per un uso sostenibile dell’ambiente, favorendolo come mezzo di accesso ai parchi nazionali e di navigazione nelle aree marine protette. In questo modo si trasformerebbero questi splendidi luoghi normalmente vietati ai diportisti in opportunità di scoperta del territorio.
È questo lo scopo del recente progetto “Geb-Green&Blue Route Plan” promosso da Confindustria Centro Nord Sardegna, la Camera di Commercio di Nizza-Costa Azzurra, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio “Riviere di Liguria” e la società Velando. L’iniziativa si rivolge soprattutto alle società di charter che potrebbero offrire pacchetti e itinerari ecocompatibili, a basso impatto ambientale, tali da essere privilegiati nell’accesso ai parchi nazionali e alla navigazione nelle acque delle aree marine protette, soprattutto nel Nord della Sardegna dove sorge tra gli altri il meraviglioso parco dell’Arcipelago della Maddalena.
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I diportisti come ambasciatori delle aree marine
Una proposta che ha incontrato il favore anche degli operatori del settore, come Augusto Navone, direttore dell’Area Marina Protetta di Tavolara che ha dichiarato: “Le aree marine protette non vanno viste come un ostacolo ma come una differente opportunità di sviluppo”. Per Francesco Della Torre, imprenditore del charter, questo tipo di noleggio sarebbe come un “albergo nautico diffuso”, ossia un charter a locazione con imbarcazioni a vela di 10-20 metri.
Insomma l’idea di Geb-Green&Blue Route Plan è quella di promuovere un turismo sano, sostenibile ed ecologico che permette di valorizzare ambiti costieri anche normalmente preclusi alle persone normali. I diportisti diventerebbero degli ambasciatori delle aree marine. L’obiettivo del progetto è ora di insediare un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati in modo da arrivare a elaborare proposte concrete per il 2021.