La Race to Alaska è una competizione assolutamente estrema e non convenzionale che si svolge su un percorso di 750 miglia lungo la costa nord-occidentale del Pacifico. Nessun supporto esterno, poche regole e sostanzioso premio in denaro per il vincitore.
Sempre più velisti e amanti del mare sono attirati dalle sfide estreme. Quelle che mettono alla prova limiti fisici e mentali e che si svolgono in scenari naturali selvaggi su percorsi inediti e ad alto rischio. Una di queste è sicuramente Race to Alaska, una gara unica e straordinaria che si svolge lungo la costa nord-occidentale del Pacifico, da Port Townsend nello Stato di Washington all’Alaska.
La particolarità della Race to Alaska, che si svolge in equipaggio o in solitario su una distanza di 750 miglia, è che non ci sono restrizioni sul tipo di imbarcazione utilizzata. I concorrenti possono partecipare su barche a vela, canoe, derive in legno e qualsiasi altra imbarcazione non motorizzata. La competizione è nata per commemorare i primi viaggi nell’entroterra dell’Alaska. Prima con le canoe dei nativi, poi con le barche a vela, la rotta fu poi percorsa dai battelli a vapore alla ricerca dell’oro. Un’epoca fervida di viaggi ed esplorazioni nelle bianche terre ghiacciate del Nord immortalate egregiamente nei romanzi del grande scrittore americano Jack London.
Una gara dal sapore di avventura
Quest’anno la Race to Alaska si è corsa per il settimo anno con 39 equipaggi iscritti che sono partiti dal Northwest Maritime Center il 5 giugno scorso e hanno percorso 750 miglia di acque ghiacciate tra Port Townsend, Washington, e Ketchikan, Alaska. Ciò che distingue questa regata è anche la sua partenza non convenzionale, nota come “Proving Ground”. I concorrenti devono prima percorrere un percorso di 40 miglia da Port Townsend a Victoria, nella Columbia Britannica. Questo percorso consente ai partecipanti di testare la propria imbarcazione e le proprie capacità prima di intraprendere la gara principale. Una volta arrivati a Victoria, i concorrenti puntano verso l’Alaska.
Affrontano sfide come le forti correnti dello Stretto di Johnstone, i venti mutevoli dello Stretto di Queen Charlotte e le condizioni meteorologiche spesso imprevedibili del Golfo dell’Alaska. A parte un waypoint a Bella Bella, non esiste un percorso ufficiale.
Una corsa di 750 miglia verso l’Alaska
In base alle condizioni meteo alcuni partecipanti hanno scelto di risalire l’interno dell’Isola di Vancouver, altri invece sono usciti dallo Stretto di Juan de Fuca nell’Pacifico, dando vita a numerose strategie. La Race to Alaska non è solo la gara di vela più lunga del Nord America, ma anche quella con il premio in denaro più alto. Infatti, il vincitore si porta a casa 10.000 dollari.
Insomma la Race to Alaska è una vera e propria avventura che mette alla prova i limiti fisici e offre un’opportunità unica di scoprire la bellezza selvaggia della costa nord-occidentale del Pacifico.