La navigazione stimata è una pratica fondamentale di chi va per mare che garantisce operazioni come tracciare la rotta, trovare il punto nave, orientarsi in mare e pianificare la propria crociera. Non a caso costituisce una parte importante dell’esame per il conseguimento della patente nautica. Una volta a bordo tuttavia molti diportisti smettono di praticarla affidandosi solo al gps e anche per via degli spazi ridotti e scomodi dei moderni tavoli da carteggio. Un errore grave.
Il carteggio nautico tradizionale eseguito col compasso, matita e due squadrette, così come viene insegnato nelle scuole nautiche ancora oggi forma i futuri skipper che una volta conseguita la patente nautica si cimenteranno con la navigazione stimata. Una volta a bordo nel ruolo di responsabile della navigazione tuttavia ci sono varie ragioni che possono allontanare i neo comandanti dalle conoscenze apprese in aula. Una di queste è la cosiddetta navigazione strumentale attraverso il Gps cartografico, sicuramente più facile, immediata e intuitiva che spesso induce i diportisti a non utilizzare più le squadrette e a volte perfino le carte nautiche tradizionali.
C’è però anche un altro fattore discriminante: sui tavoli da carteggio dei cabinati moderni di dimensioni estremamente ridotte rispetto al passato c’è una reale difficoltà all’utilizzo delle squadrette, più adatte al piano da carteggio di una nave più grande e stabile.
Oggi si carteggia con la carta nautica piegata in due
Negli ultimi anni per il tavolo dell’angolo di navigazione si è passati dai 60 x 80 centimetri di un tempo ai più contenuti 50 x 60 centimetri dei modelli attuali: in pratica oggi i diportisti sono costretti a carteggiare sempre con la carta piegata in due e inevitabilmente si lavora più sacrificati. A questo si aggiungono i movimenti rapidi e frequenti di una piccola barca che costringono il navigante a rifare più volte l’esercizio effettuato con le squadrette.
La zona carteggio dei moderni cabinati a vela si è ridotta in seguito all’introduzione a bordo dell’elettronica. Cartografia digitale, gps, pc, plotter, dispositivi che oltre a facilitare e rendere più precisi i calcoli necessari alla navigazione, hanno portato molti velisti a vivere in modo diverso quegli spazi di bordo dedicati alle operazioni di carteggio, all’orientamento, all’informazione tecnico-marinaresca.
Navigazione più facile con l’elettronica, ma senza esagerare
La tecnologia degli strumenti di navigazione ha reso le operazioni di carteggio più veloci, più pratiche, meno formali. Oggi al velista telematico basta un click per ottenere all’istante dati aggiornati su rotta, punto nave, angolo di scarroccio, linee batimetriche, punti cospicui. Digitando pochi tasti può ricevere in tempo reale informazioni sulla meteorologia o sui porti di approdo. Pur agevolando la conduzione di una barca a vela, bisogna tuttavia considerare che tutte queste apparecchiature sono complementari e non sostituiscono nella maniera più assoluta gli strumenti tradizionali della navigazione: carte nautiche, squadrette, compasso, che devono essere comunque predisposti e tenuti scrupolosamente a bordo, pronti a essere utilizzati per verificare in ogni momento i dati forniti dall’elettronica.
Insomma il gps è comodo e utile, ma nel momento in cui per qualsiasi motivo smette di funzionare, il velista deve avere la possibilità di carteggiare in uno spazio consono e funzionale.
Plotter, il sostituto delle vecchie squadrette
Una valida alternativa alle squadrette tradizionali è il plotter costituito da una rosa graduata stampata su un riquadro di plastica trasparente a cui è collegato un righello girevole sulla rosa stessa che va nella posizione nord-sud sulla linea di un meridiano, ossia la linea verticale sulla carta, facendo poi votare il righello fino ad allinearlo sulla rotta scelta che diparte dal nostro punto nave. L’operazione sarà inversa quando si faranno incrociare due righe, una che parte dalla latitudine, ossia uno dei lati destro o sinistro della carta, o dalla longitudine in alto e in basso sulla carta e si desidera conoscere le coordinate di un punto. Un attrezzo, il plotter, che si utilizza con un solo movimento e non facendolo scorrere spesso a più riprese come accade con le squadrette per trasportare una rotta o un allineamento.
Che si utilizzi il plotter o le vecchie squadrette del corso di patente nautica, l’importante per i marinai di oggi è di continuare a eseguire la navigazione stimata, importante perché non solo rappresenta un retaggio antico della cultura marinara e della storia dell’andar per mare, ma sopratutto per ragioni di sicurezza. Di fronte a un black out elettrico, il buon marinaio deve sapere orientarsi lo stesso, navigare e tornare a terra quando vuole.
molto vero quanto scritto nell’articolo ! Bravo.
Io per fortuna ho una barca vecchia degli anni ’80 , con un bel e comodo tavolo da carteggio ! ( First 42 ).