Tre velisti spezzini sono stati sorpresi dalla Polizia Penitenziaria a navigare senza permesso nelle acque interdette dell’isola di Gorgona, nell’Arcipelago Toscano, e sono stati sanzionati con una multa di oltre 400 euro.
Gorgona Proibita. Alcune isole italiane, per il fatto di essere lontane e appartate rispetto alla costa, sono state storicamente adibite a ospitare gli indesiderabili, ossia detenuti e prigionieri e criminali di ogni sorta. Ancora oggi questi pezzi di terra disseminati nel Mediterraneo ospitano carceri, fortezze, colonie penali e roccaforti inviolabili a testimonianza del loro scuro passato. In realtà però sono luoghi meravigliosi dalla bellezza incontaminata e laddove è possibile esplorarle, si rivelano agli occhi del velista dei posti straordinari dove fuggire per rilassarsi e incantarsi di fronte alle loro acque cristalline e le loro coste ricche di verde e di storia.
L’unico problema è chiedere e ottenere il permesso prima di avvicinarsi a ciascuna isola e sbarcare. Chi non rispetta queste regole va incontro a multe salate. Come è successo domenica 27 giugno a tre velisti spezzini che sono stati sorpresi da una motovedetta della Polizia Penitenziaria mentre navigavano all’interno delle acque dell’isola di Gorgona inibite alla navigazione (le 3 miglia intorno).
Gorgona, l’isola-prigione bella e proibita
Situata all’interno dell’Arcipelago Toscano, a metà strada tra le rinomate località marinare di Forte dei Marmi e Porto Cervo, Gorgona completa di torri di guardia pisane e mura merlate sembra l’isola di Alcatraz, ma è un vero paradiso per gli yachts. Quando l’Italia fu riunificata nel 1861, il regno vi creò una colonia penale agricola sperimentale dove si sperava che i profumi dei pini e il mare azzurro avrebbero riabilitato i detenuti. I prigionieri più pericolosi d’Italia, tra cui trafficanti di droga e rapinatori armati, ancora oggi imparano qui le tecniche di agricoltura biologica e il valore del duro lavoro con l’aiuto di uno dei principali produttori di vino italiani, Marchesi de Frescobaldi che ha messo a disposizione dei detenuti un vigneto di circa un ettaro.
Tutti i diportisti dovrebbero sapere che la navigazione nelle sue acque è interdetta sia per la presenza dell’istituto penitenziario sia perché si trova all’interno dell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano. Ai malcapitati velisti la gita in barca un po’ troppo vicino all’isola è costata 422,50 euro. Questo perché è possibile avvicinarsi o ormeggiare nelle acque della Gorgona solo in caso di avaria e comunicandolo preventivamente via Radio alla Polizia Penitenziaria o alla Guardia Costiera. In alternativa si può sbarcare sull’isola solo con i tour organizzati per i turisti.
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Gorgona, Pianosa e Montecristo: ecco come visitarle
La Gorgona peraltro non è la sola delle isole dell’Arcipelago Toscano dove si rischiano multe molto salate. La stessa cosa vale per Pianosa, ex sede di colonia penale e oggi Area Marina Protetta con navigazione interdetta a 1 miglio, e per Montecristo. Quest’ultima, l’isola che ispirò il celebre romanzo di Alexandre Dumas “Il Conte di Montecristo”, è la più lontana dalla costa toscana e anche qui l’interdizione alla navigazione è di un miglio. Le stesse regole di Gorgona per la navigazione intorno all’isola e lo sbarco valgono anche per Pianosa o Montecristo.