Gli skipper di tutto il mondo per calcolare le distanze percorse in mare utilizzano come unità di misura il miglio nautico. Scopriamo come nasce e in cosa consiste esattamente questa unità di misura, come si calcola e perché è importante conoscerla e saperla calcolare quando si naviga.
Chiunque va per mare, dai pescatori ai velisti, dai navigatori ai regatanti, ci deve fare i conti. Così come coloro che vogliono prepararsi a sostenere l’esame per ottenere la patente nautica. E ancora quando si legge una qualsiasi carta nautica è sempre lì sotto i nostri occhi. Stiamo parlando del miglio nautico marino. Un’unità di misura fondamentale ma anche del tutto particolare e che potrebbe risultare alquanto misteriosa e incomprensibile per chi è abituato a stare solo sulla terra ferma.
Chi molla gli ormeggi su una barca infatti deve lasciare in banchina anche il normale sistema metrico che utilizza tutti i giorni a base di centimetri, metri e chilometri. Perché quando si tratta di calcolare le distanze marine si utilizza il miglio nautico. Scopriamo in questa guida come nasce e in cosa consiste esattamente questa unità di misura, come si calcola e perché tutti i marinai del mondo la utilizzano fin dagli albori della navigazione.
Il miglio nautico espresso in chilometri
Partiamo dall’unità di misura in senso stretto. Quanto misura di fatto il miglio nautico? Per saperlo ci serve come riferimento il sistema metrico. Ebbene, il miglio nautico corrisponde esattamente a 1.852 metri. Poco meno di 2 chilometri insomma. Peraltro una curiosità: il miglio nautico internazionale è un’unità di misura che viene utilizzata anche nella navigazione aerea da tutti i piloti e sulle stesse mappe di riferimento aeronautiche. Ma è nel mare tuttavia che trova la sua maggiore espressione. Chi vuole ottenere la patente nautica in Italia sa bene per esempio che questo titolo si divide in patente entro le 12 miglia oppure senza limiti. Ebbene quelle 12 miglia corrispondono esattamente a 22,224 chilometri.
Anche sul tema delle dotazioni obbligatorie da avere a bordo il Codice della Nautica fa riferimento alle miglia nautiche. Ci sono dotazioni per chi naviga entro le 6 miglia per esempio, oppure per quei cabinati che navigano oltre le 12 miglia. Ecco quelle 6 miglia corrispondono a 11,112 chilometri dalla costa. Come vedete la distanza non è poca e corrisponde sempre a circa il doppio utilizzando l’unità di misura metrica. Quando sentite che una regata si corre su un percorso di 110 miglia, vuol dire che la flotta di barche dovrà navigare per 203,72 chilometri. E quando leggete che un navigatore ha completato la traversata dell’Atlantico coprendo 2.700 miglia, ebbene quella distanza corrisponde a 5.000 chilometri.
Differenza tra miglio marino e miglio terrestre
Chi sente parlare del miglio nautico ed è un minimo curioso potrebbe subito pensare al miglio terrestre, che si sente nominare spesso per esempio nei film americani o nei libri di cultura anglosassone. Si tratta in realtà di due unità di misura molto diverse. Il miglio nautico internazionale come abbiamo visto misura 1.852 metri, mentre il miglio terrestre corrisponde esattamente a 1.609,34. Il miglio terrestre è quindi più corto di 243 chilometri rispetto al corrispettivo nautico. Peraltro occorre sapere che il miglio marino inglese è leggermente più lungo di quello internazionale e misura esattamente 1.853,2 metri, mentre il miglio marino statunitense a sua volta misura 1.853,18 metri. Differenze da tenere bene in mente quando per esempio si utilizzano carte nautiche e portolani di questi paesi.
Storia e definizione del miglio nautico
Come e quando nasce il miglio nautico come unità di misura? L’origine del miglio per calcolare distanze è da attribuire agli antichi romani. Nell’antica Roma infatti un miglio corrispondeva a circa 1.000 passi, quindi un miglio romano in pratica misurava 1.482,5 metri. Nel corso dei secoli tuttavia il miglio come unità di misura è stato associato a tante misure differenti: marina, terrestre, geografica, etc.
Per evitare confusione e uniformare una volta per tutte quest’unità di misura nel 1929 è stato deciso che il miglio nautico internazionale equivale esattamente a 1.852 metri. Ma come si è arrivati a questa cifra? Si tratta di un complesso calcolo geografico. Il miglio nautico è pari ad 1/60 di un grado terrestre: se consideriamo un meridiano ( la circonferenza terrestre che passa per i poli), lo dividiamo in 360 parti (otteniamo un grado) e poi ne prendiamo la sessantesima parte, otteniamo un primo di un grado terrestre che è pari a 1,852 km.La definizione per così dire scientifica di miglio nautico è la lunghezza dell’arco meridiano terrestre sotteso a un angolo di primo grado, e nello specifico a un angolo di primo grado sul parallelo 48°20′.
Ecco perché conoscere e calcolare il miglio nautico
Conoscere e saper calcolare il miglio nautico fa parte del bagaglio di ogni skipper e di chiunque naviga in mare per piacere o per lavoro. È il riferimento che consente di leggere carte nautiche e portolani, evitare collisioni, gestire un Gps e un solcometro, prendere riferimenti e sfruttare la bussola di bordo. Sul calcolo della distanza in miglia un equipaggio in crociera pianifica la rotta, sceglie percorsi, evita ostacoli e pericoli, decide le soste e le vie di fuga da un fronte di maltempo. Il miglio nautico è anche un importante riferimento per tutta la normativa che riguarda la navigazione, la distanza dalla costa, le acque territoriali di un paese e quelle internazionali. Oltre a tutte le regole sui titoli nautici, le patenti e i brevetti, le dotazioni obbligatorie e la circolazione in mare a bordo di natanti, navi e yachts.
Miglio nautico, nodi e velocità in mare
In tema di miglio nautico c’è infine un argomento corollario altrettanto importante, ossia la misura della velocità in mare. Sulla terra ferma infatti quando si parla di miglia terrestri per calcolare la velocità si fa riferimento alle miglia orarie. Prendete per esempio il tachimetro sul cruscotto di un’automobile americana: questo indicherà la velocità dell’auto in miglia orarie. Il che farebbe pensare che in mare la velocità della barca si esprime in miglia nautiche. E invece non è così. La misura della velocità di una barca o di uno yacht o ancora di un gommone è sempre espressa in nodi e a livello di unità di tempo, un nodo corrisponde a un miglio nautico percorso in un’ora.
Ecco perché si parla di navi che procedono a una velocità di crociera di 15 nodi o di barche a vela che navigano a 7 nodi oppure ancora di gommoni che planano a 35 nodi.
Non capisco la frase iniziale dove il miglio marino viene paragonato a un poco meno di un chilometro.
Grazie, cordiali saluti
Buongiorno Alfredo, grazie della segnalazione. La frase corretta in effetti è “meno di 2 chilometri”. Abbiamo già provveduto a correggere.
Grazie ancora e buon vento!