Il saggio di Roberto Casati “Oceano. Una navigazione filosofica” racconta come l’andare a vela dentro uno spazio di libertà senza confini muta radicalmente il nostro rapporto con l’ambiente, con le persone e persino con gli oggetti.
L’oceano maestro di vita di Roberto Casati. Cosa spinge una persona a lasciare la terraferma e navigare nell’oceano su una barca a vela? E come ci cambia l’andare in barca? “Alcuni di noi, ma solo alcuni, sono degli avventurieri, degli esploratori: scopritori di terre e di isole. Sulla spiaggia davanti al mare aperto c’è chi incontra un limite e si ferma, e chi invece scorge una possibilità e s’imbarca. Quelli che vedono una possibilità immaginano un’isola, una terra al di là dell’orizzonte”, spiega Roberto Casati, filosofo delle scienze cognitive e autore di un bel saggio che tutti i velisti, ma anche chi si sente indissolubilmente legato al mare dovrebbe leggere.
Si chiama “Oceano. Una navigazione filosofica” (Einaudi, pp. 216, 20 euro) e racconta di come il mare faccia parte del nostro ambiente pur restando un mondo altro, temibile quanto irresistibilmente suggestivo, un altrove radicale. Ma è proprio questa sua alterità a permetterci di ripensarlo da una prospettiva inedita, per capire in che misura esso ha fatto di noi quello che siamo, indicandoci quello che dovremmo diventare.
La barca a vela significa conoscenza attraverso l’azione
L’oceano maestro di vita di Roberto Casati. Perché navigare ci trasforma, asseconda il nostro desiderio di conoscenza e apre le porte della percezione. Veleggiare dentro uno spazio di libertà senza confini che dialoga con il cielo muta radicalmente il nostro rapporto con l’ambiente, con le persone e persino con gli oggetti. La barca diventa una scuola di vita che ci obbliga a pensare ogni cosa da capo per agire in modo nuovo. Dà vita a una forma di conoscenza attiva, costruita dall’azione: una filosofia del mare, appunto. Non solo, ma partire verso il mare aperto, senza conoscere che cosa ci aspetta, vuol dire accettare il rischio di fallire, perdere certezze, insomma naufragare.
In questo viaggio filosofico dentro il mare aperto Roberto Casati fa vacillare le nostre opinioni e certezze “terrestri”. E ci introduce a nuovi valori e responsabilità, suggerendo risposte alle nostre mancanze o colpe verso la natura e il mondo che ci circonda: dal ruolo del plancton al soccorso in mare dei migranti. In fondo la filosofia, per come è nata ed è stata tramandata, nasce dal mare; dal confronto esigente con qualcosa che non comprendiamo ma con cui dobbiamo interagire.