Dopo il naufragio dello splendido super yacht a vela avvenuto nel 2019 mentre la barca veniva trasportata dai Caraibi all’Italia su una nave cargo, ora l’armatore di My Song Pierluigi Loro Piana si trova a combattere tra tre tribunali diversi nella causa di risarcimento.
Era una delle barche a vela più belle e ambite del mondo, una vera icona galleggiante del jet set globale e della mondanità a bordo della quale erano salite celebrità e vip, come la ex top model Karolina Kurkova e l’attrice Annabelle Wallis, star di Peaky Blinders la serie fenomeno mondiale. Ma dopo lo sciagurato e per certi versi incredibile naufragio che lo ha visto protagonista nel 2019, ora My Song, il super yacht a vela lungo 40 metri, finisce arenato anche in tribunale.
L’armatore della barca, Pierluigi Loro Piana, il magnate del lusso erede della famiglia dello storico marchio italiano, si trova infatti nel bel mezzo di una battaglia legale in Inghilterra contro la compagnia marittima. Nodo del contendere: i 30 milioni di euro di risarcimento, con tre tribunali coinvolti nella vicenda giudiziaria sparsi in tutta Europa che hanno la responsabilità di decidere il destino di una barca tanto bella quanto sfortunata.
Quello sciagurato trasporto via cargo in Atlantico
La fine di My Song inizia nel maggio del 2019 quando il mega yacht si trova alla fonda sull’isola di Saint Barth, nel Mar dei Caraibi, dove la barca ha passato la stagione invernale e dove in quel periodo si sta svolgendo la regata “Bucket”. My Song è il pezzo forte di quell’evento velico, ospita feste e rappresenta il “salotto buono” dei personaggi più famosi. Concluso l’evento, My Song è attesa in Italia, a Genova, da dove poi salperà per Porto Cervo dove era prevista la “Loro Piana Regatta”, evento sponsorizzato proprio dalla famiglia di armatori. Ma nella esclusiva località della Costa Smeralda di proprietà del Qatar, il mega yacht non arriverà mai.
Una traversata atlantica dal Mar dei Caraibi alla Liguria potrebbe danneggiare la barca, un viaggio troppo lungo e pieno di incognite. Così Loro Piana, la cui ricchezza è stimata in 1,2 miliardi di euro da Forbes dopo che la famiglia ha venduto la prestigiosa casa di cashmere e moda ai francesi di Lvmh nel 2013, decide di far trasportare l’imbarcazione da una nave cargo: sceglie la Peters&May, di Southampton, porto dell’Inghilterra con una lunga tradizione di trasporti marittimi. La compagnia è ritenuta la migliore al mondo per il trasporto di yachts a vela e a motore. Succede però l’imprevisto: durante l’ultimo tratto di navigazione da Maiorca a Genova, precisamente nel famigerato Golfo del Leone, la nave cargo prende una burrasca e My Song cade accidentalmente sul ponte della nave e poi finisce in acqua: l’albero maestro si spezza e lo scafo interamente in carbonio è così danneggiato che nel cantiere di Maiorca dove il relitto viene riportato indietro da una nave soccorso tedesca, alzano le mani: impossibile ripararlo. È questa la fine tragica e ingloriosa di una delle imbarcazioni più belle e preziose del mondo, peraltro nuovissima: era stata varata nel 2016 ed era valutata 30 milioni di euro.
Compagnia di trasporto rifiuta ogni responsabilità
Sulle modalità del naufragio è mistero fitto: la nave cargo non aveva telecamere a circuito chiuso, di solito operative su navi di questo tipo e la notizia del grave incidente viene annunciata al miliardario italiano solo il giorno dopo. Inizia una guerra giudiziaria su più fronti: Loro Piana fa causa al Tribunale di Milano e chiede un risarcimento da 30 milioni alla Peters&May. Gli inglesi rifiutano ogni accusa: colpa dell’imbracatura dello yacht che fu fatta dall’equipaggio e non da loro. Gli inglesi, inoltre, prima di accollarsi lo sfortunato trasporto avevano preteso un’assicurazione per lo yacht: Loro Piana aveva comprato una polizza all-risk dal colosso assicurativo Allianz. Su entrambi i fronti, però, il magnate deve battagliare: con la compagnia di assicurazione è da un anno in negoziazione per ottenere un risarcimento che sperava automatico. Gli inglesi, poi, a loro volta hanno citato Loro Piana in causa a Londra.
Giudici competenti a Londra o Milano?
E qui è scoppiata la querelle su quale paese dovrà decidere sulla fine di My Song. Il superyacht peraltro batteva bandiera inglese e Londra è il tribunale competente per la Peters&May. E proprio in questi giorni l’Alta Corte di Giustizia di Londra ha deciso tramite il giudice Christopher Hancock, che se Mr. Loro Piana vuole proseguire nella sua richiesta di risarcimento dovrà spostare la causa a Londra. I legali del “Re del Cashmere”, lo Studio Chiomenti di Milano e lo Studio Mordiglia di Genova, invece replicano che la causa dovrebbe proseguire a Milano, dove la prima udienza è in calendario proprio a settembre e potrebbero fare ricorso contro la decisione di Londra.
Per Loro Piana, in realtà, convinto della bontà delle sue ragioni, non sarebbe un problema andare a discutere anche davanti ai giudici di Londra. Molto più spinosa, invece, la questione della polizza assicurativa: se non si troverà un accordo con Allianz, dovrà partire un terzo processo, stavolta ad Amburgo. Insomma un pasticcio che sa di beffa dopo il danno milionario.