Costruzione solida, qualità marine ineccepibili, grandi spazi di stivaggio, autonomia energetica, sono solo alcune delle caratteristiche delle barche destinate alle grandi spedizioni in mare. Ecco una classifica dei migliori progetti a vela concepiti per gli amanti dell’avventura.
Le barche a vela sono dei mezzi di trasporto versatili, capaci di raggiungere pressoché ogni angolo del mondo bagnato dagli oceani, dalle alte latitudini ai mari tropicali. Sono anche unità navali a basso tasso di inquinamento, ma soprattutto sfruttano la propulsione a vento che permette di navigare a basso costo, anche per lunghi periodi. Per questa ragione gli yachts a vela vengono preferiti da una ristretta cerchia di navigatori che si dedicano alla grande altura intesa come spedizioni scientifiche, missioni naturalistiche e giri del mondo.
Per questo tipo di navigazioni tuttavia servono barche specifiche dotate di grandi qualità marine, molto solide nella costruzione e dotate di generosi volumi di stivaggio, oltre che di impianti che assicurino la massima autonomia a bordo. Ecco allora una classifica dei migliori progetti a vela di serie destinati alle grandi spedizioni in mare.
Bestevaer 56, la 4×4 del mare
Tra gli yachts a vela concepiti espressamente per avventurose navigazioni alle alte latitudine c’è il Bestevaer 56. Ogni modello di questa gamma di barche speciali vanta una costruzione semi custom con molte opzioni su misura a disposizione degli armatori per personalizzare il layout e trasformare secondo le proprie esigenze il loro lusso in stile 4×4 del mare. La saga dei Bestevaer è iniziata quando il famoso architetto navale Gerard Dijkstra ha deciso di progettare il suo yacht personale con cui dedicarsi alle crociere avventurose in giro per il mondo. Il concetto messo in opera da Dijkstra ha subito attirato molto interesse da parte dei velisti appassionati di lunghe spedizioni e i Bestevaer sono ora disponibili in una vasta gamma di dimensioni. Tra tutti però il Bestevaer 56 è quello che sul campo ha dimostrato di essere il più centrato a livello di dimensioni e volumi.
Il celebre Bestevaer 56 Tranquilo, per esempio, presenta un pozzetto profondo e sicuro, serbatoi voluminosi (acqua da 700 litri e oltre 1.100 litri di carburante), una chiglia di sollevamento più zavorra d’acqua, ponti rivestiti in teak in stile classico e una confortevole pilot house. Alcuni armatori optano per scafo e coperta in alluminio nudo.
Ovni 445, un vero vagabondo oceanico
Solidità della costruzione, manutenzione ridotta e grandi qualità marine caratterizzano l’Ovni 445 realizzato dal cantiere francese Alubat in collaborazione con il progettista francese Marc Lombard che insieme hanno concepito questo yacht dal profondo spirito vagabondo oceanico. La sicurezza della barca è affidata innanzitutto all’alluminio al 100 per cento con cui è costruita, materiale che non conosce la parola osmosi, ha un peso complessivo inferiore alla vetroresina e un’estrema facilità di riparazione. Lo scafo presenta una chiglia mobile per passare su bassi fondali o addirittura spiaggiare senza timore di fare danni. La coperta su cui spicca il pozzetto dotato di alti paramare è caratterizzata dal classico rollbar sempre in alluminio su cui poter installare componenti come il generatore eolico, le antenne gps e satellitari e i pannelli solari.
Due le versioni previste: quella standard con tre cabine e due bagni, con cucina a murata in quadrato, un divano a L con un ampio tavolo accanto al quale è visibile la copertura del meccanismo della deriva mobile, oppure quella a due cabine. Questa, a differenza della prima, rinuncia a una delle due di poppa per cedere spazio al bagno e a una zona stivaggio di dimensioni impressionanti. A richiesta il cantiere prevede la possibilità di quattro cabine. Acqua e gasolio hanno ben 500 litri ciascuno per garantire lunghe permanenze in navigazione. La motorizzazione è affidata a un Volvo Penta di 55 cavalli, ben insonorizzato.
Boreal 52, la sicurezza dell’alluminio
Il Boreal 52 offre una tale sicurezza e solidità da essere considerato una sorta di Land Rover del mare. Tra i suoi punti di forza ci sono la costruzione in alluminio dello scafo e un pozzetto particolarmente protetto da una cappotte rigida che consente di riparare l’equipaggio anche in condizioni meteomarine impegnative. Molto apprezzata è la stessa ergonomia del pozzetto, pulito e ordinato grazie al rinvio della scotta della randa collocata sulla parte superiore della tuga. Due derive laterali, una chiglia sollevabile e un lungo skeg a protezione del timone lo rendono un vero yacht da spedizione che non teme nessuna situazione. Ingegnoso anche il rollbar a poppa per installare pannelli solari e antenne. I tanti metri di catena necessari per l’ancoraggio in luoghi remoti sono riposti in un apposito gavone in prossimità dell’albero per mantenere il peso centrale dell’insieme.
La stessa cura per i dettagli si trova anche negli ambienti sottocoperta che presentano tanti punti di rinforzo, una profusione di mancorrenti e tientibene e luci di tonalità rossa per agevolare la concentrazione durante la navigazione notturna.
Garcia Exploration 45, l’inarrestabile
Il Garcia Exploration 45 ha una concezione basata su esperienze concrete di viaggi avventurosi. È stato creato infatti dal cantiere cantiere Garcia Yachting in collaborazione con il celebre giornalista nautico e navigatore Jimmy Cornell sulla base delle sue centinaia di migliaia di miglia di crociere su lunghe distanze. Può navigare tranquillamente in ogni dove, dalle alte latitudini ai mari tropicali. Probabilmente presenta un look con meno appeal rispetto al Bestevaer 56, ma la forza del Garcia Exploration 45 è nel suo scafo arrotondato in alluminio, una deriva mobile centrale in alluminio con skeg profondo e due derive laterali. Questo è uno yacht progettato per essere vissuto per lunghi periodi con ampio spazio di stivaggio e oblò panoramici per offrire una vista quasi a 360° di qualsiasi paesaggio.
Le caratteristiche di sicurezza includono una porta a tenuta stagna per tenere isolati gli interni dal clima estremo e raccordi attraverso lo scafo posizionati sopra la linea di galleggiamento. Quando l’ex skipper del Vendée Globe Pete Goss è andato in crociera con la famiglia questa è stata la barca in cui ha scelto di farlo.
Allures 45, nato per l’avventura
L’ultimo yacts di questa classifica dedicata alla grande avventura è l’Allures 45 nato dalla collaborazione tra gli studi Berret Racopeau Yacht Design e Franck Darnet Design, un’imbarcazione senza compromessi, pensata per lunghe navigazioni. La deriva integrale porta il pescaggio da 3 metri a 1,05, quando viene ritratta, consentendo allo scafo anche la navigazione in acque poco profonde, o l’atterraggio su bassi fondali. L’elica opzionale di prua rende invece agevoli le manovre in acque ristrette per questo cruising destinato ad ogni tipo di navigazione. Scafo e coperta sono realizzati con lastre di alluminio 5083 H111, rinforzate con profilati dello stesso materiale. Con uno scafo dalle linee pulite ed essenziali, l’Allures 45 ha la tuga che si stacca poco dal piano di coperta. Questo, insieme al disegno delle generose finestrature presenti anche sul top, rende la barca slanciata e piuttosto sportiva. L’albero Sparcraft è armato a 9/10, e sostiene una randa full batten e due fiocchi rollabili, oltre a fornire la possibilità di mettere a riva un generoso gennaker, anch’esso avvolgibile. La timoneria è sdoppiata su due ruote pressoché indispensabili, vista l’ampiezza del baglio in pozzetto. Ogni manovra è pensata per un comodo utilizzo dal pozzetto con equipaggio ridotto.
L’Allures 45 viene offerto in tre versioni: proprietario, cruising, e family. Nel primo caso l’imbarcazione è pensata per una lunga permanenza per due persone, quindi con cabina armatoriale, un solo bagno, cabina ospiti e un locale tecnico a sinistra. Nelle versioni cruising e family i bagni presenti sono due, così come le cabine ospiti, entrambe a poppa. Nella versione family poi i posti letto diventano otto, grazie a un letto a castello disposto a prua, sulla sinistra. Con queste qualità l’Allures 45 ha saputo in pochi anni guadagnarsi il rispetto di un vasto pubblico e la considerazione di professionisti del calibro dei fratelli Peyron o di Michel Desjoyaux.
C’è una priorità sbagliata , forse è meglio prima scegliere la spedizione poi la barca.
Altrimenti sarà una moda come per gli explorer yacht a motore.
Cosa te ne fai della “ice class” a portofino?
Buongiorno Michele, assolutamente d’accordo con te. Prima gli obiettivi, le destinazioni, l’approccio. Poi il modello di barca più congeniale a questi…