Dimenticato in un gavone della barca o in un angolo del rimessaggio, non sempre al motore del battello di servizio si dedica la giusta cura. In realtà bastano un paio d’ore bastano a rimetterlo in ordine. Ecco le operazioni indispensabili per prepararlo al meglio.
Ci sono tanti lavori che durante la bella stagione i diportisti rimandano sempre, ma che prima o poi bisogna fare. Tra questi c’è la manutenzione al fuoribordo del tender che nel 90 per cento dei casi è stato dimenticato in un gavone della barca o in un angolo del rimessaggio. Un paio d’ore bastano a rimetterlo in ordine anche se è stato in letargo per diversi mesi e ciò vale sia per i modelli a due tempi che per quelli a quattro tempi.
Si tratta di poche azioni, alla portata di tutti coloro che hanno un minimo di manualità, dalla semplice pulizia al cambio dell’olio. Vediamo allora le indispensabili operazioni per preparare al meglio il fuoribordo.
Lavorare comodi: ci vuole un cavalletto
Per eseguire i piccoli lavori di manutenzione ordinaria al fuoribordo la posizione migliore è ovviamente quella verticale, con il motore solidamente fissato su un cavalletto. Il mercato ne propone diversi modelli dotati di ruote e maniglie che rendono lo stoccaggio e la movimentazione dei piccoli propulsori molto pratica.
Per i patiti di bricolage è altrettanto facile costruirselo da soli, con un semplice cavalletto di legno. L’importante è la stabilità e il dimensionamento del cavalletto rispetto al peso del motore: se dovesse cadere, a parte la pericolosità del momento, i danni sarebbero certamente importanti.
I controlli da non mancare
Per il propulsore del battello di servizio della barca i controlli da fare sono essenzialmente due: per i due tempi, si tratta di verificare lo stato delle candele e quello della carburazione. Per i quattro tempi invece sono indispensabili il cambio dell’olio lubrificante e la lettura delle candele per sincerarsi della buona carburazione del propulsore.
Se le ore-motore sono elevate o se il fuoribordo ha già qualche anno, è meglio provvedere anche alla sostituzione della girante di raffreddamento, operazione leggermente più complicata, ma alla portata di chiunque abbia un po’ di destrezza con cacciavite e chiavi inglesi. La girante è una ventola di gomma montata all’interno del piede di quasi tutti i fuoribordo. Ha infatti il compito di pompare l’acqua facendola circolare nei condotti di raffreddamento del motore. Tale dispositivo deve dunque funzionare perfettamente, altrimenti si creano problemi di surriscaldamento del motore e, nei casi più gravi, anche di grippaggio.
Come sta il motore? Lo dicono le candele
La candela fornisce ottime indicazioni sullo stato di salute del nostro motore e sulla qualità della carburazione. Sui propulsori a due tempi le candele saranno necessariamente molto scure, leggermente unte sulla parte esterna, ma il colore dei depositi deve essere chiaro e i due elettrodi devono essere puliti. Per i modelli a quattro tempi i depositi devono essere secchi e non unti (segno di trafilamento del lubrificante in camera di scoppio) con colore nocciola.
Il cambio dell’olio
Generalmente il tappo dell’olio che contiene anche l’asta di controllo livello è di colore giallo, ed è posizionato nella parte superiore del motore. Tenete il motore ben dritto durante la lettura, infilate l’asta dopo averla pulita e leggete il livello. In caso aggiungete la giusta quantità di olio nuovo della gradazione riportata sul libretto d’uso e manutenzione. Se volete procedere alla sostituzione del lubrificante, andate alla ricerca anche del tappo di scarico, posizionato nella parte inferiore del motore. Lasciate colare l’olio vecchio per almeno un’ora in un locale riscaldato.
Far girare il motore in acqua dolce
Finiti i controlli, aggiungete un litro di benzina o miscela fresca al serbatoio e preparatevi alla prima accensione. Sotto il piede si mette un semplice secchio d’acqua dolce a cui si può aggiungere un po’ di antigelo per radiatori oppure olio emulsionante. Il primo disincrosta i passaggi d’acqua all’interno della parte termica, il secondo lubrifica la girante e lascia uno strato protettivo sui condotti di raffreddamento. Attenzione durante l’accensione a strappo: il cavalletto non è certamente solido come lo specchio di poppa della nostra barca.
Una volta eseguita la manutenzione del fuoribordo, si può garantire la longevità di questo prezioso compagno di bordo attraverso il suo corretto utilizzo. Importante è preparare la miscela con olio specifico, di buona marca e rispettare le percentuali raccomandate dal manuale del produttore: con poco olio si danneggia il motore, mentre con dosi troppo abbondanti il propulsore fa fumo e sporca la candela.
Come trasportare al meglio il fuoribordo
Qualche suggerimento utile infine sul trasporto del propulsore. Quando si trasporta il fuoribordo in automobile bisogna farlo in maniera appropriata altrimenti si va incontro a spiacevoli inconvenienti, come la rottura del braccio di aggancio allo specchio di poppa o copiose perdite di benzina o peggio, di olio. Prima del trasporto sarebbe meglio quindi svuotare tutti i liquidi (lubrificante e olio, appunto) e togliere l’elica, parte più facile da danneggiare. La posizione corretta di trasporto è con il fuoribordo possibilmente legato al fondo del baule, con parte termica verso l’alto ed elica verso il basso, che viene protetta dalla pinna anticavitazione.