Hobie Cat 16, il catamarano di successo inventato da un surfista

Nel 1968 mentre nel resto degli Stati Uniti i giovani davano vita al movimento di contestazione su una spiaggia della California il surfista e progettista Hobart Alter inventava un catamarano innovativo, divertente e facile da manovrare con l’idea di rendere la vela accessibile a tutti. Una barca di successo che piace ancora oggi.

L’Hobie Cat 16 nasce alla fine degli Anni 60 come fratello maggiore dell’Hobie Cat 14 e rilancia la filosofia del celebre marchio di catamarani ideati qualche anno prima dal surfista e progettista Hobart Alter, detto “Hobie”, su una spiaggia della California: barche versatili, veloci, solide, semplici da armare e da condurre e soprattutto alla portata di tutti in termini di costi per sfatare il cliché della vela come sport esclusivo. Elementi che portarono al successo immediato di questi simpatici multiscafi che con le loro vele colorate a partire dal 1968 cominciarono a invadere le spiagge di tutto il mondo.

Forse per le dimensioni particolarmente azzeccate (5,11 m) o semplicemente per avere interpretato al meglio il sogno di libertà di Hobart Alter, della numerosa famiglia degli Hobie Cat (che oggi conta dodici modelli) l’Hobie 16 è in assoluto il catamarano più diffuso (110.000 esemplari).

Quei simpatici, efficienti e innovativi scafi “a banana”

Rispetto al progetto originario questo multiscafo nel corso degli anni è rimasto praticamente identico. La prima caratteristica che salta agli occhi è l’evidente sproporzione tra l’imponente superficie velica (20,26 mq) e i volumi contenuti degli scafi. Quest’ultimi, realizzati in poliestere rinforzato con fibra di vetro laminato con sandwich di poliuretano, sono estremamente resistenti, presentano un’originale profilo “a banana” (marchio di fabbrica di tutti gli Hobie Cat), hanno una pronunciata forma a “V” e sono sprovvisti di derive, elemento che agevola la possibilità di uscire e rientrare dalla spiaggia senza doversi preoccupare del pescaggio.

Quanto invece alle prestazioni in navigazione, oltre alle naturali doti sportive e acrobatiche di questo multiscafo, la forte pressione delle vele e lo scarso volume degli scafi provocano un notevole affondamento degli stessi, per cui l’equipaggio di un Hobie 16 deve essere particolarmente leggero (il regolamento di stazza prevede un peso minimo di 129,30 chilogrammi). La portanza generata dall’asimmetria degli scafi permette invece alla barca di stringere bene il vento soprattutto alle alte velocità, mentre la mancanza di derive rende la virata, già lenta sui multiscafi in generale, particolarmente impegnativa: oltre a richiedere molto tempo, la manovra infatti ha bisogno di un certo affiatamento tra prodiere e timoniere e di una tempistica rigorosa.

Senza una buona dose di scuffie non s’impara

Gli scafi sono uniti da due traverse sulle quali viene steso il trampolino (di serie viene fornito quello pieno anche se molti equipaggi adottano quello forellato in quanto lascia passare aria e acqua che con vento forte possono essere un freno); lo stesso trampolino è rialzato per non intralciare la navigazione con mare formato e ridurre gli spruzzi per timoniere e prodiere.

Questi ultimi indossano entrambi il trapezio, strumento fondamentale per bilanciare al meglio il catamarano nelle varie andature e che richiede discreta sensibilità e allenamento vista la grande instabilità e la tendenza all’ingavonamento di prua degli scafi con vento sostenuto di bolina e al traverso. Non a caso prima di padroneggiare l’Hobie 16 in tutte le condizioni è d’obbligo un numero consistente di scuffie.

Un piano velico potente per planare a tutto gas

Il piano velico prevede un albero in alluminio dalla forma alare poggiato sulla traversa di prua sul quale è inferita una randa dal profilo poco allunato. La forma della randa può essere comunque variata agendo, oltre che sul caricabasso e sul tesa bugna, sulla tensione delle otto stecche di cui è dotata. Completano la velatura un fiocco generoso, anch’esso dotato di quattro stecche, e il gennaker, vela in origine non prevista e inserita solo negli ultimi anni che tra l’altro migliora la stabilità della barca nelle andature portanti permettendo di alzare le prue durante la navigazione. Tutte le vele sono realizzate in Dacron molto resistente.

Insomma l’Hobie 16 è un catamarano “vivace” che, virata a parte, è facile da portare, semplice nelle regolazioni e di facile gestione in mare e a terra. In condizioni di vento forte e onda lunga offre prestazioni difficilmente eguagliabili in termini di velocità, tenuta al mare e solidità, mentre soffre un po’ il vento leggero soprattutto con mare formato ed equipaggio pesante. Altra caratteristica curiosa è che pur essendo un catamarano “da spiaggia”, ossia nato per divertenti veleggiate, in realtà ha dimostrato negli anni di essere molto competitivo anche sui campi di regata e non ha caso è stato selezionato dall’Isaf per il relativo Campionato Mondiale.

Un vero e proprio monotipo per vincere tra le boe

Ad oggi sono presenti nel mondo diverse fabbriche per la produzione dell’Hobie 16. Il marchio è francese, ma la licenza di produzione è rilasciata anche a cantieri di altri continenti (Brasile, Stati Uniti, Australia, Sud Africa). Importante è sottolineare che l’Hobie 16 è un monotipo: le barche provenienti dalla stessa fabbrica sono effettivamente equivalenti, mentre qualche differenza irrilevante è riscontrabile tra barche di cantieri Paesi diversi. Solo le pale dei timoni sono, secondo il regolamento di stazza, sostituibili con altre analoghe entro i vincoli di peso (minimo di 1,5 kg) e di profilo: rinomate e costose, per esempio, sono quelle in carbonio fratelli tedeschi Mohr o le pale in mogano firmate dall’artigiano brasiliano Florio.

L’Associazione internazionale di classe è divisa in flotte per territorio e svolge una capillare organizzazione dell’attività agonistica, compresi un Campionato Europeo con cadenza annuale e un Campionato Mondiale ogni due anni. I Campionati Mondiali sono Open (ossia chiunque può partecipare alle regate di qualificazione) e si svolgono con Hobie Cat nuovi messi a disposizione dal cantiere. Le barche sono assegnate e scambiate tra i concorrenti a ogni prova secondo una procedura predefinita a sorteggio, procedura che facilita la più ampia partecipazione, a costi contenuti, di tutti i migliori equipaggi a livello mondiale e scoraggia qualsiasi deviazione dalla monotipia.

In Italia un’associazione di classe molto attiva

In Italia esiste un’associazione ad hoc fondata nel 1979 da un gruppo d’equipaggi attivi sul lago di Bracciano, nel Lazio, al quale si sono aggregati altri equipaggi di tutta Italia. Attualmente l’associazione conta 250 equipaggi, nelle classi Hobie Cat 16, Hobie Cat 18 e Hobie Cat 18 Tiger, distribuiti in undici flotte su tutto il territorio nazionale alle quali è delegata l’attività locale. In particolare la classe Hobie 16 ha lo status di classe d’Interesse Federale.

Oltre a corsi di conduzione e manutenzione dei catamarani, l’associazione italiana organizza ogni anno una fitta stagione di competizioni dedicata all’unica categoria esistente, gli Juniores. Gli equipaggi italiani fino a oggi hanno vinto 14 titoli europei e ottenuto significativi piazzamenti ai Campionati Mondiali.

Per la crociera cosa scelgo: catamarano o monoscafo?

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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