Di fronte all’aumento di motori marini rubati sui laghi e lungo costa ad ogni stagione, scattano alcune misure a tutela dei diportisti vittime di furti. Dall’istituzione di apposite banche dati on line italiane e straniere dove verificare e segnalare i modelli rubati, alle campagne di sostituzione del motore rubato da parte delle case produttrici come Suzuki Marine.
Gli armatori che frequentano i marina sanno bene che il rischio che qualche malintenzionato salga a bordo per appropriarsi di accessori e attrezzature è piuttosto alto. I ladri di solito agiscono nelle ore notturne e preferiscono obiettivi facili: attrezzature costose e poco ingombranti. Uno degli accessori in testa alle classifiche dei furti in barca è il motore fuoribordo: dal peso contenuto, compatto, si trasporta facilmente e frutta parecchi soldi. Ogni stagione sia sui laghi che lungo le nostre coste la cronaca locale è piena di episodi di furti di motori marini, un fenomeno in crescita che registra ogni anno danni per svariati milioni di euro a scapito dei diportisti. Spesso si tratta di furti operati su commissione per pezzi che vengono rivenduti al mercato estero oppure gli stessi motori marini vengono smontati e le varie parti vengono smerciate da officine compiacenti.
Per tutelarsi contro simili atti criminali agli armatori non resta che essere prudenti e usare alcune piccole precauzioni che possano complicare il lavoro dei topi da barca, costringerli a utilizzare attrezzi da scasso voluminosi, insomma rendergli preferibile passare ad altro. Nel caso del fuoribordo questo andrebbe sempre assicurato alla staffa di appoggio con un grosso lucchetto durante tutte le soste a terra quando si va in crociera e soprattutto in autunno o nella stagione invernale, quando le uscite in mare sono meno frequenti e spesso si tira in secco lo scafo.
La banca dati di motori rubati targata Ucina
Il problema dei fuoribordo rubati negli ultimi anni ha spinto la Confindustria Nautica a istituire una banca dati on line dedicata a questi accessori oggetto di furti. In qusto database virtuale le vittime del furto possono inserire i dati identificativi dei beni sottratti per impedirne o quantomeno meno ostacolarne la ricettazione. Al tempo stesso l’utente che ha dubbi sulla provenienza di un motore o unità da diporto offerto in vendita può verificare se esso è stato segnalato come merce rubata.
Come segnalare i beni rubati? L’inserimento è completamente gratuito e semplice da eseguire: basta compilare l’apposito modulo dal titolo “Inserimento Nuova Denuncia” con i propri dati personali e le informazioni tecniche relative al fuoribordo rubato, (produttore, modello, numero di serie o CIN, colore , luogo del furto), nonchè una copia della denuncia alle Forze dell’Ordine. Una volta caricato il file e inviato il modulo, la documentazione sarà automaticamente inviata alla casella di posta inserita un file contente i dati inseriti. Tale documento deve essere stampato, firmato e inviato per fax allo 0105531104 oppure per posta elettronica all’indirizzo ufficiostudi@ucina.net. Per i furti di fuoribordo marini avvenuti all’estero c’è anche un altro database internazionale che si può consultare e dove segnalare i modelli rubati all’indirizzo http://stolen-outboards.net.
Suzuki Marine sostituisce il motore se rubato entro 12 mesi
Gli stessi produttori di motori marini stanno affrontando il problema dei furti con campagne realizzate a difesa dei diportisti. È il caso per esempio di Suzuki Marine. La casa giapponese recentemente ha lanciato il “Programma D.O.C.” (Defence of Customer) secondo il quale si prevede la sostituzione del fuoribordo marino rubato entro 12 mesi dall’acquisto. In accordo con la propria rete ufficiale di vendita, Suzuki Marine si impegna a sostituire, nel più breve tempo possibile, il motore sottratto con uno dello stesso modello.
Il programma D.O.C. Suzuki è incluso nel prezzo dei modelli dal DF8A al DF300A della gamma: il cliente non deve fare altro che fissare, con un “dado antifurto”, il motore allo specchio di poppa (dal modello DF40A in poi) e ritirare dal concessionario da cui ha acquistato il motore il certificato di assicurazione rilasciato insieme alla dichiarazione di potenza, per beneficiare di una protezione totale valida per i primi 12 mesi di vita del motore.